2.000 € DI MULTE E SEQUESTRO DEL MEZZO PER UNA DITTA CHE SCARICAVA MATERIALE INERTE A SPIAGGIABELLA
Una pessima abitudine che troppi incivili hanno ancora e che riguarda soprattutto i lavoratori del campo edile: quella di abbandonare il materiale di risulta nelle campagne o nei pressi dei cassonetti delle zone periferiche. Ma questa volta, come sempre più spesso sta succedendo a Lecce, il trucchetto non ha funzionato. Questa mattina, infatti, una telefonata di alcuni cittadini che si trovavano in zona Spiaggiabella ha allertato gli Ispettori dell’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune segnalando la presenza di un autocarro intento a svezzare materiale edile di risulta nei pressi del cassonetto di Via Ustica. Accorsi sul luogo del misfatto gli Ispettori Ambientali non hanno avuto grosse difficoltà a capire da dove provenissero i rifiuti. Si trattava di una ditta che in barba a leggi e rotolamenti aveva deciso di smaltire in questa maniera gli inerti derivati da un lavoro di ristrutturazione di una villetta. L’operaio non ha potuto far altro che ammettere quanto era successo. Giunti sul luogo anche i Vigili Urbani, sono scattate sanzioni per oltre 2.000 € in aggiunta al sequestro del mezzo. Ora ditta e operaio rischiano anche il deferimento penale all’autorità giudiziaria.
“Vecchi infissi, tegole, mattonelle, calcinacci, detriti di tufo, laterizi, ferro, vetro, legno e plastica, materiali pericolosi come lastre di eternit, barattoli di vernici, sono classificati come residui da demolizione e costruzione. Spesso anziché essere conferiti in discariche o presso centri di recupero autorizzati – commenta Andrea Guido – vengono scaricati ed abbandonati da camion nelle campagne, lungo le strade o nei pressi dei cassonetti stradali. L’obbiettivo è sempre lo stesso: abbattere i costi e le spese di gestione a danno della salute e dell’ambiente. Sempre più spesso, però, accade anche che questi atti di dichiarata inciviltà vengano notati da residenti o passanti i quali, per fortuna, allertano immediatamente i miei uffici o le forze dell’ordine. Se da un lato, quindi, il fenomeno ancora persiste, dall’altra ho il piacere di rilevare che sempre più persone a Lecce hanno compreso quali danni all’ambiente e al territorio generano questi comportamenti e hanno deciso di supportare il lavoro dell’Amministrazione con le loro segnalazioni, puntuali e precise. Un’ultima considerazione: tante volte nel corso degli ultimi mesi ho ricevuto villeggianti e comitati popolari di Spiaggiabella i quali hanno sempre lamentato situazioni di degrado ambientale nella marina. E’ giusto rilevare che la villetta da cui proveniva il materiale abbandonato è una delle residenze estive della stessa marina e che tutti coloro che hanno visto nell’operato dell’Amministrazione Comunale le cause del degrado forse dovrebbero rendersi conto che quasi sempre i problemi derivano invece dal comportamento di qualcuno degli stessi vacanzieri o proprietari delle abitazioni”.
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