DUE ORDINI DI CARCERAZIONE ESEGUITI A TRICASE
I militari della Compagnia di Tricase hanno eseguito nello scorso week end due provvedimenti restrittivi emanati dal Tribunale di Lecce a carico di altrettanti soggetti gravati da precedenti di polizia.
Il primo, Patisso Gino, 36enne di Taurisano (Le), era stato sottoposto all’obbligo di dimora nel proprio comune poiché nel periodo maggio – giugno del 2014 aveva commesso una tentata rapina aggravata ed un furto aggravato. Per questo era stato condannato in primo grado alla pena di 4 anni di reclusione e 800,00 euro di multa. L’uomo non aveva rispettato questo obbligo, tanto che negli ultimi giorni dello scorso agosto era stato sorpreso dai Carabinieri di Presicce (Le) mentre bazzicava in quel comune e in quello limitrofo di Acquarica del Capo (Le). Per tale motivo gli stessi Carabinieri avevano denunciato le sue ripetute violazioni alla competente A.G. Ieri gli stessi Carabinieri della Stazione di Presicce (Le) hanno bussato alla porta dell’abitazione di Patisso Gino e l’hanno tratto in arresto in esecuzione di apposita ordinanza emessa dalla Corte di Appello di Lecce. Patisso Gino ora non può allontanarsi dal proprio appartamento di Taurisano (Le) dov’è ristretto agli arresti domiciliari. Si spera che questa nuova misura cautelare, più restrittiva della precedente, riesca a fermare il suo irrefrenabile impulso a delinquere.
Il secondo, Sempre di Taurisano (Le), è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Stazione di Specchia (Le); Ciullo Giuseppe, 44enne originario di Casarano (Le) ma residente in Svizzera, poiché deve espiare una pena di un anno e 6 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia e violazione degli obblighi di assistenza familiare; i reati sono stati commessi nel 2006 nell’hinterland della provincia di Forlì – Cesena. L’arresto è scaturito da uno degli innumerevoli controlli alla circolazione stradale, attuati nel Sud Salento in questa calda estate oramai agli sgoccioli, dalla quale è emerso che in capo a Ciullo pendeva un Ordine di Esecuzione per la Carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Forlì nel marzo 2015. Ordine mai eseguito perché nel frattempo Ciullo era emigrato in Svizzera per lavoro. Al suo rientro per le ferie, purtroppo per lui, è incappato in una solerte pattuglia dei Carabinieri di Specchia (Le) che l’ha tratto in arresto.
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