IL CASO / UN POST ‘PIACIONE’ QUANTO SUPERFIALE ED IRRITANTE DI PAOLO PERRONE SU “FACEBOOK” SI TRASFORMA IN UN BOOMERANG PER IL SINDACO, TRAMORTITO DALLE REAZIONI DEI CITTADINI
(Rdl)______Il sindaco torna ringalluzzito dalle vacanze e torna a prendersela con chi osa criticare, al solito senza un minimo di seria considerazione per i rilievi altrui, negati e senza un minimo di seria autocritica per i propri errori, rimossi e spesso proprio nemmeno messi a fuoco. Come nel caso di “Lecce capitale europea della Cultura 2019”, ma l’ elenco dei casi sarebbe lunghissimo.
Affida a internet un post su “Facebook” con cui vorrebbe celebrare la “leccesità”, cioè l’ orgoglio identitario, cosa di per sé giustissima, attraverso l’ auto – celebrazione del suo operato e la mistificazione della realtà, cosa di per sé sbagliatissima.
Ne viene fuori una rappresentazione fuori dal mondo, dai toni vagamente surreali.
Decine le reazioni degli esterrefatti e vagamente incazzati cittadini leccesi, in coda al suo “post” che gli fanno cambiare rotta e lo ritorcono direttamente contro la testa del primo cittadino, tramortendolo.
Cominciamo a dare conto delle parole del sindaco, che così ha scritto:
“L‘ orgoglio di essere leccesi è, per qualche boicottatore, sconosciuto. Ci conviene fare il pieno di complimenti che arrivano dai turisti che affollano come non mai la città e che ne restano innamorati; di quelli che a fine vacanza nel capoluogo del barocco programmano già la prossima, invitano gli amici a fare questa esperienza e ce lo vengono pure a dire; di quelli che ci fermano per strada e ci dicono: “ma quanto è bella Lecce?”, “Lecce è una bomboniera!”, “straordinario il suo centro storico, come è ben tenuto!”. Ecco. Dobbiamo fare il pieno di questo e andare dritti per la nostra strada.
Perché l’orgoglio di essere leccesi si è andato a fare benedire in chi pubblica la foto di quattro cassonetti stracolmi alle sette di sera (sarebbe preoccupante se avvenisse il contrario, se ci fossero cassonetti vuoti e tristi, in una triste città) e ci marcia pure sopra. Non bisogna essere dei geni per capire che con il fiume di gente presente in città, a quell’ora del pomeriggio i cassonetti possono essere stracolmi. Questo ai boicottatori di Lecce non interessa: a qualche organo di stampa “non conviene” fare un giro al mattino per immortalare i cassonetti puliti dagli operatori. Non farebbero notizia. Il prezzo del successo non fa notizia.
I boicottatori raccontano degli extracomunitari che invadono il centro di Lecce, ma non spiegano che è il flusso di visitatori a richiamarli. La loro strategia offre gratuitamente messaggi distorti e ingiusti, che deformano la realtà rischiando di danneggiare l’immagine della nostra città, ma che per fortuna vengono puntualmente smentiti da chi la città l’apprezza. La loro faziosità non consente di lodare l’eccezionale ritorno economico di un turismo che muove l’economia, da tempo in fase di stallo in città meno fortunate della nostra. L’orgoglio di essere leccesi cresce grazie ai turisti che portano in giro per l’Italia e per il mondo il nome di Lecce. Gliela leggi negli occhi quella luce speciale lasciata dalla nostra pietra. E quindi assistiamo al paradosso: i visitatori portano su un palmo di mano quella stessa città che i boicottatori cercano di stritolare in un pugno.
Fermiamo questo boicottaggio, noi che siamo dalla parte di Lecce“______
Rapidamente gli ha risposto – al momento, l’ unica razione propriamente politica: ma non ne mancheranno altre, dal momento che la questione si è già trasformata in un vero e proprio caso, che dal presente abbraccia il futuro – una nota del meet up “Attivisti Lecce” del M5S firmata da Caterina Vitiello:
” L’ORGOGLIO DELLA BOMBONIERAIl nostro Primo cittadino, sindaco piu’ beggione d’Italia, dopo le vacanze estive si lancia in un post sull’orgoglio di essere leccesi. Core presciatu.
Perchè pare che amare questa città voglia dire doversi bendare gli occhi, mettersi il vestito della festa e camminare per le vie del centro beandosi e ripetendo: “ma quanto è bella Lecce? Lecce è una bomboniera!”.
E voi che parlate di strade dissestate, di cassonetti stracolmi e olezzanti, di cittadini che vivono per strada, di parchi abbandonati, di amianto lasciato per mesi in discariche abusive, di negozi che chiudono, di mezzi di trasporto pubblico inesistenti, di multe ingiuste per grattini dei parcheggi appena scaduti, di periferie in decadenza, di 20 Km di coste morte, sporche e trascurate, di mancanza totale di programmazione, di buchi di bilancio (disavanzi tecnici…pardon) siete FAZIOSI e INGIUSTI.Danneggiatori d’immagine fermatevi!
Odiate talmente tanto questa cittadina da volerla BOICOTTARE…tutti, commercianti, artigiani, studenti, professionisti… e voi… voi giornalisti.
Meno male che ci sono i turisti a ricordarci Beddra Lecce Style.
Chi non salta boicottatore è,è…! _______
Decine le contestazioni dei cittadini, spedite direttamente a Paolo Perrone col suo post, per l’ effetto boomerang che abbiamo evidenziato.
Ne diamo conto solamente di qualcuna, presa a caso fra le tante dello stesso tenore:
Gianluca Stefanachi: “Perrone, forse non le è chiara una cosa: Lecce non è solo piazza santo’ Oronzo, il teatro romano o le chiese barocche. Lecce è fatta anche da quartieri (e da marine) i cui abitanti vivono e lamentano ogni giorno problematiche di cui lei sembra fregarsene, nonostante sia al governo cittadino da 18 anni. Limitarsi a pensare che la città sia fatta solo dal centro storico è come fare il ragionamento della serva che mette la polvere sotto il tappeto e crede che la casa sia pulita”______
Fabio Danisi: “Ma chi è questo Paolo Perrone? Di dove è? Dove vive? Ha mai visto Lecce?”______
Luigi Di Mastromatteo: “Ma dove vive sindaco? In piazza duomo? Sopra, sotto il vescovado?”______
Gianluca Agrosì: “Hai detto bene Paolo Perrone. Il centro storico, cioè il tuo salotto, è una bomboniera. Ma come sindaco dovresti sapere che esistono anche altre stanze, il resto della città è tenuto malissimo, tutte le attività ruotano intorno a ciò che conviene a te e i tuoi amici. Le periferie completamente abbandonate. Vieni a farti un selfie in periferia scegli tu quale. Vediamo se lo sfondo della foto è una bomboniera”______
Claudio De Matteis: “Mi dispiace caro Paolo questa volta non essere d’accordo per niente con te. Lecce è sporca in tutte le zone non solo nelle periferie, le stradine del centro storico sono maleodoranti, erbacce lungo tutti i marciapiedi, il verde pubblico non curato, le strade piene di buche, parcheggiatori abusivi, ma dove sono i signori vigili per controllare? Te lo dico io, a dare la caccia ai poveri automobilisti che stanchi di girare per trovare un parcheggio abbandonano l’auto dove capita e loro pronti a fare multe per rimpinguare le casse comunali…mi chiedo come potevamo competere con la bella, pulita, ordinata Matera per l’aggiudicazione della Capitale Europea della Cultura…la verità è una sola caro Sindaco e mi dispiace dirtelo, la tua è la peggiore amministrazione che Lecce abbia mai avuto”______
Paolo De Caro: “Ma a du vivi??????? Na citta’ chiu lurda de lecce nu ncete…nu ncete nu parite senza nguacchi…e agli anguli te li marciapiedi sta bessenu raste..ca su dentati alberi…pe nu parlare te le strade e de li marciapiedi disastrati….ane ba curcate”______
Alessandro Zabini: “I leccesi sono persone che dimenticano … ma sicuramente non dimenticheranno le tue apparizioni … a vairi lecce nesciu style ecc ecc … sei da dimenticare non so se ce la faremo …. ma , credimi , ci proveremo”______
Enrico Guidato: “Sig.Sindaco,mi faccia il piacere !!Proprio l’ altro giorno dei camperisti mi chiedevano della spiaggia piu’ vicina a Lecce …Le giuro,li ho mandati a San Foca, mi sono tremendamente vergognato a mandarli a San Cataldo !Non si autoincenzi perche non c’é nulla di concepito dalla Vostra Amministrazione di cui possiate esserne fieri. Pertanto mi auguro che Ella e tutta la sua squadra facciate una volta per tutte una bella autocritica”______
Alessandra Locorotondo: “Ritengo che questo post sia divertente seppur tragicamente fuori luogo. Da dove cominciare? Direi dalla nostra cittadina. Marciapiedi impraticabili, erbacce dovunque, palme non pulite e divenute tane per topi dalle dimensioni titaniche, verde pubblico sempre più assomigliante a una giungla e sede di ubriachi, drogati, imbrattatori e molestatori, servizi inesistenti, prostituzione sul suolo pubblico a tutte le ore sin nel cuore della città, strade urbane così piene di buche o dislivellamenti da essere degne di un rally, venditori ambulanti in pieno centro (in barba a ogni legge), parcheggiatori abusivi sempre più spavaldi, mezzi pubblici ectoplasmatici…
Sorvolo sulle altre situazioni obbrobriose e penso alle marine: strade asfaltate per lo più inesistenti o piene di buche (ortopedici e meccanici ringraziano), marciapiedi assenti, erbacce ovunque, illuminazione da film horror, spiagge sporche ripulite a luglio inoltrato, fogne da dimenticare (se esistono), parcheggi fantomatici…
Ovviamente la sicurezza è inesistente ovunque.
Alla luce di queste brevi e certo non esaustive considerazioni, sindaco, ha ancora il coraggio di scrivere post del genere o si assume la responsabilità di ritrattare?”.
Category: Cronaca
Il dibattitto che si è sviluppato in questi giorni sulla città di Lecce sembrerebbe raccontare di una città sporca, quasi ai limiti della vivibilità, cancellando con un colpo di spugna quanto di buono è stato fatto dall’Amministrazione in questi anni.
Certo, è innegabile che ci possa essere qualche zona d’ombra nel centro storico e nelle periferie, questioni che devono essere affrontate con determinazione e che certamente saranno fra le priorità dell’azione amministrativa dei prossimi mesi. Così come è altrettanto vero il fatto che ogni cambiamento – mi riferisco in questo caso al nuovo appalto per la gestione dei rifiuti – porti con sé qualche défaillance, almeno nei primi tempi, che deve essere corretta. Ma non si può certo affermare che la bellezza e le suggestioni offerte dal nostro borgo antico siano svanite d’incanto, come se anni e anni di impegni e di sacrifici da parte degli amministratori comunali, provinciali ed anche regionali per promuovere e valorizzare il territorio salentino siano andati in malora in qualche sera di mezza estate. Non è così. E non potrebbe essere altrimenti.
I frutti di un lavoro certosino e intelligente teso alla tutela e alla salvaguardia dei monumenti sono sotto gli occhi di tutti. E chi viene a visitare Lecce – magari a distanza di un decennio – coglie subito questo grande cambiamento che ha permesso di trasformare la città in una delle mete privilegiate dei vacanzieri italiani. Lo sanno anche i leccesi che nella sfida avvincente che ha accompagnato la candidatura a Capitale Europea della Cultura hanno riacquisito un senso di comunità e orgoglio identitario che forse negli ultimi anni si era appannato. E allora di quale città parliamo? Di quella ammirata da migliaia e migliaia di turisti. Di quella che travalica i ristretti confini provinciali per raggiungere ribalte nazionali e internazionali?
Peraltro, anche il termometro del consenso acquisito tramite i social network è tutto da decifrare. Perché i “mi piace” ottenuti dal post su facebook del sindaco Perrone sono di gran lunga superiori ai commenti critici ricevuti.
Non vorrei, insomma che le dichiarazioni e le polemiche non siano altro che un succoso antipasto di una campagna elettorale avviata con largo anticipo rispetto ai tempi: a pensar male – come diceva qualcuno – ci si azzecca.