ULIVI SALVI, ALMENO FINO AL 6 MAGGIO
E’ arrivata la sentenza del Tar del Lazio cui era stato demandato uno dei ricorsi presentati contro l’ ordinanza del commissario Silletti che, come è noto, prevede l’ abbattimento degli ulivi considerati infetti. Nel pronunciamento del tribunale amministrativo l ordinanza viene bloccata fino al 6 maggio, quando, sempre in quella sede, si discuterà e si deciderà in merito ad altri ricorsi su altre misure previste.
Quindi, il piano annunciato da tempo, finora non attuato se non in misura minima di cinque alberi abbattuti, grazie alle proteste delle associazioni ambientaliste, contadini e cittadini; rilanciato ancora martedì scorso come questione di ordine pubblico, per cui era stato deciso l’ impiego delle forze dell’ ordine per permettere l’ azione degli uomini e dei mezzi della Regione Puglia, nonostante le proteste; questo piano trova ora una nuova battuta d’arresto, su decisione della magistratura amministrativa.
Ricordiamo che quella penale sta indagano sull’ intera vicenda, dall’ origine della diffusione del batterio.
Si moltiplicano le segnalazioni anche da parte della comunità scientifica: il batterio contro cui sono state decise le azioni previste da Silletti è diverso da quello del Salento; la Lega Italiana Tumori tuona contro l’ impiego di pesticidi, sempre come previsto dal piano: letali per tutti e per tutto; gli agronomi stanno studiando tecniche naturali e indicando buone pratiche agricole, che i contadini hanno cominciato ad attuare, per cui gli ulivi si rigenerano in maniera naturale.
Ma per ora niente di tutto questo è servito a far rientrare il folle piano regionale ed europeo.
Ci hanno pensato i giudici amministrativi del Lazio, almeno a concedere una pausa.
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