LA CONSULTA PER L’ AMBIENTE CONTRO LA CONDOTTA SOTTOMARINA DELL’ ACQUEDOTTO PUGLIESE A NARDO’
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Graziano de Tuglie (nella foto, nrd), presidente pro tempore della consulta per l’ ambiente del comune di Nardò, ci manda la seguente nota_____
“Si è tenuta ieri nel pomeriggio, in tutta riservatezza, una riunione dell’amministrazione comunale di Nardò con l’Aqp e gli altri soggetti interessati alla questione della condotta sottomarina e al collettamento dei reflui fognari di Porto Cesareo nel depuratore di Nardò.
L’Acquedotto Pugliese rimane pervicacemente e tenacemente abbarbicato al suo progetto iniziale di sversamento in mare dei reflui depurati alla bell’e meglio tramite una condotta sottomarina e, complice anche la disinvoltura autoritaria del governo attualmente in carica, è a un passo dal realizzare i suoi desiderata stante che ha ottenuto da palazzo Chigi la minaccia ultimativa di un commissariamento se non si addiviene ad una decisione subito. Come una qualunque multinazionale l’Acquedotto Pugliese pronuncia il suo diktat fregandosene altamente delle volontà della popolazione. Non meraviglia stante il coacervo di interessi che si cela dietro l’ente che, aldilà della forma giuridica, dovrebbe essere un ente pubblico e come tale soggetto al volere delle istituzioni locali che meglio conoscono le problematiche dei territori che amministrano.
Risulta che l’amministrazione di Nardò abbia finora osteggiato il disegno del’Aqp così come è stata costretta dalla totale sollevazione della cittadinanza. Non dimentichiamo infatti come il problema sia nato anche a causa della dabbenaggine della precedente amministrazione e dalla totale acquiescenza, in un primo tempo, dell’attuale gestione del Comune e che solo la sollevazione della popolazione abbia fatto riflettere l’attuale sindaco e i suoi collaboratori.
Ora però sembra giunta la parola fine senza che l’amministrazione neritina si sia minimamente preoccupata di rendere edotta la cittadinanza degli sviluppi di queste ultime settimane e senza che abbia esperito, a tutti i livelli possibili, le pressioni sugli organi di governo centrale e senza che abbia mosso i dovuti passi sui rappresentanti eletti al parlamento nazionale e a quello europeo. Del resto neanche la Consulta comunale dell’ambiente e le associazioni ambientaliste sono mai state coinvolte, come ormai è prassi consolidata delle amministrazioni Risi. Infatti la Consulta si è interessata del problema condotta sottomarina ed annessi o per motu propriu o per coinvolgimento da parte del presidente della commissione consiliare Ambiente.
Alla fine se le coste del Comune di Nardò saranno inquinate dai colibatteri sapremo bene chi ringraziare senza dimenticare proprio nessuno”.
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