LA CGIL CONTRO LA CHIUSURA DEL CENTRO POLIVALENTE PER DISABILI DI TAVIANO
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Fiorella Fischetti, segretaria del comparto socio – sanitario, funzione pubblica, della CGIL provinciale, ci manda la seguente nota______
“Ancora una volta i tagli delle amministrazioni locali ricadono sui servizi sociali, su chi lavora in quei servizi e sugli utenti: è quanto sta accadendo nel Comune di Taviano con la chiusura di un Centro Polivalente per Disabili, affidato in gestione alla Coop.va “La Piramide” da un anno, in cui hanno lavorato finora sei operatori.
La Funzione Pubblica CGIL Lecce esprime tutta la propria preoccupazione e la contrarietà sulle modalità con cui l’Amministrazione comunale è arrivata a una tale decisione, senza tener conto della salvaguardia dei posti di lavoro: i costi relativi al personale sono stati valutati semplicemente come non sostenibili e il personale stesso tagliato via alla stregua di risorse materiali e strumentali, non considerando che dietro ad ognuno di quei “posti” tagliati c’è un lavoratore e la sua famiglia, con l’incerta prospettiva della disoccupazione e di una difficile ricollocazione.
Nonostante le richieste della FP Cgil di avere chiarimenti e la possibilità di incontrarsi in una reale contrattazione con l’amministrazione sull’intera situazione, per la ricerca di soluzioni alternative, che non prevedessero necessariamente la perdita di tanti posti di lavoro, la risposta, pur annunciata, non è mai arrivata e, con delibera del 20 Aprile, il Comune sancisce definitivamente la scelta di riaprire, tramite affidamento, il solo Centro di aggregazione per anziani che ha il “vantaggio” di utilizzare poco personale, privo delle qualifiche degli operatori licenziati.
Chiediamo allora, da qui, al Comune di Taviano: e i disabili che frequentavano il Centro? Anche loro cancellati come gli operatori? Non sarebbe stato opportuno ascoltare gli utenti disabili e i lavoratori assieme al Sindacato che li tutela, dando agli uni dignità piena di cittadini e agli altri dignità piena di lavoratori? Attendiamo risposte”.
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