LECCE-FOGGIA, IL POST PARTITA. BOTTA E RISPOSTA FRA DE ZERBI E BOLLINI
Dopo il derby di fuoco, deciso all’ultimo secondo dalla rete provvidenziale di Doumbia, in sala stampa al Via del Mare si è tenuto un “botta e risposta” fra i due allenatori, Bollini e De Zerbi, che hanno avuto modo di chiarire i motivi delle loro incomprensioni.
Nella vigilia della partita, De Zerbi aveva lanciato qualche “frecciatina” nei confronti del mister leccese che aveva risposto a tono alle provocazioni del suo collega.
Nel post partita il tecnico del foggia ha precisato: “Dispiace il fatto che le mie parole siano state incassate come un voler generare tensioni fra qualcuno, magari Bollini soffre di più la pressione nel calcio professionistico“.
Dall’altro canto, l’allenatore giallorosso ha voluto “chiudere i conti” tramite una nota stampa dell’ US Lecce:
“Lungi da me voler alimentare polemiche, ci tengo a sottolineare che ieri in conferenza stampa pre-partita, parlando del Foggia, ho fatto ai nostri avversari i complimenti per il campionato che sta disputando, ho espresso grande stima nei confronti dell’allenatore in seconda Brescia, mio ex giocatore in Serie C, e del direttore sportivo Di Bari, persone di spessore e conoscitori del mondo del calcio. Ad un certo punto della conferenza di ieri mi sono state riportate da un giornalista le dichiarazioni rese dall’allenatore della squadra avversaria. Se si vuole fare i complimenti non c’è bisogno di entrare ad analizzare ipotetiche tensioni altrui, che non ci sono. Sinceramente la pressione non la vivo per quello che succede all’esterno, ma cerco di portare all’interno del mio gruppo quella carica agonistica o serenità, di cui a volte la squadra ha bisogno. I ragazzi hanno saputo seguirmi in questi concetti. Per quello che attiene alla mia inesperienza, ricordo i mie 27 anni d’allenatore e quando alleni tanto le categorie non contano. Sono al 5° anno di Serie C/Lega Pro, senza contare i 12 disputati in Primavera con Lazio, Fiorentina, Sampdoria e di nuovo Lazio (con due scudetti vinti, una coppa Italia e tre finali e tanti giovani lanciati nei professionisti), i 6 mesi in Serie A e ne aggiungo anche 10 di Dilettanti tra settore giovanile e prima squadra. Se questa è inesperienza sono disposto ad ogni tipo di confronto.”
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