“La sagra del rosso”: tre espulsi e un Lecce poco incisivo sotto porta condannano i giallorossi alla sconfitta contro il Catanzaro

| 29 Marzo 2015 | 0 Comments

di Laura Ricci_____

Come se non fosse già un momento complicato per il Lecce, nel match del sabato in trasferta contro il Catanzaro, i giallorossi terminano la partita in otto uomini e tornano a casa sconfitti per due a uno.

Sempre con interpreti diversi di volta in volta, mister Bollini ha schierato Caglioni, Beduschi, Lopez, Diniz, Vinetot, Filipe Gomes, Lepore, Salvi, Moscardelli, Mannini e il capitano Fabrizio Miccoli.

Il Catanzaro, con il tecnico Sanderra squalificato per tre turni e relegato in tribuna, è sceso in campo sotto gli ordini di mister D’Urso con Bindi, Daffara, Squillace, Giandonato, Rigone, Ghosheh, Mancuso, Zappacosta(ex Lecce), Razziti, Bernardo e Ilari.

Un inizio da shock per i salentini che dopo soli cinque minuti si sono fatti sorprendere da Razzitti su azione di calcio d’angolo. Costretti dunque a rincorrere il Catanzaro, gli uomini di Bollini sono stati privati di Moscardelli che, a giudizio dell’arbitro, ha colpito volontariamente un avversario sul volto ed è stato punito con un rosso diretto. Fra le proteste della panchina leccese è spiccata quella di Gianluca Di Chiara, anche lui allontanato dal campo dal direttore di gara.

In un clima decisamente caldo e di incredulità da parte dei giallorossi, la squadra ospite è riuscita comunque a rendersi pericolosa prima con una clamorosa traversa di Diniz, e poi con le incursioni di Miccoli, creativo e frizzante ma non troppo preciso. Alle occasioni precedenti si sono poi aggiunte quelle di Mannini, sfortunato sotto porta.

Nonostante la pressione offensiva, il Lecce ha subito il ritorno del Catanzaro che al 28′ del secondo tempo ha messo in cassaforte il secondo goal della partita grazie a Mancuso che brucia un Caglioni poco reattivo e poco attento durante tutto il corso del match. A peggiorare la situazione di una partita intricata e iniziata con il piede sbagliato su tutti i fronti è stato il secondo cartellino giallo ai danni di Mannini, costretto a lasciare i propri compagni in nove. La minoranza numerica non ha impedito a Lepore di realizzare un calcio di rigore e di accorciare le distanze al 41′. L’inerzia della partita, o meglio l’inerzia voluta dall’arbitro Claudio Lanza, ha però nuovamente fermato la corsa leccese con la terza espulsione del match ai danni dei salentini; vittima della sanzione arbitrale è stato questa volta Lepore a causa di un fallo ai danni di Razzitti.

Un arbitraggio disastroso ed eccessivo, non all’altezza della categoria, ha inciso molto sul risultato finale negativo per il Lecce che però deve rimproverarsi il fatto di non essere riuscito a concretizzare le numerose occasioni da goal create nonostante l’inferiorità numerica. Se la squadra salentina non fosse “caduta” in altri campi prima di questo match, si potrebbe inveire contro una direzione di gara totalmente distorta; alla luce dei fatti e dei risultati però, l’esito della partita contro il Catanzaro brucia nel cuore dei leccesi più per il fatto che la situazione in classifica, ora come ora, sia diventata davvero complicata.

L’accesso ai play off diviene quasi un miraggio con il Matera che ha vinto in casa del Savoia e si è portato a quota cinquantasette, scavalcando il Lecce di tre lunghezze e in attesa dei match di Casertana e Juve Stabia. I giallorossi sono scivolati al sesto posto, fermi a cinquantaquattro punti e sempre più lontani dalla “zona calda”.

 

 

Category: Sport

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.