NARDO’: la fontana di Piazza Diaz è tornata a zampillare. Siamo felici?
Inaugurata nella sera di San Giuseppe la fontana di P.zza Diaz.
Molta gente è finalmente contenta di rivedere la fontana funzionante nelle sue nuove vesti; felici sono anche molti uomini di Palazzo; soddisfatti e appagati (ma soprattutto pagati) anche gli addetti ai lavori.
Ma ripercorriamo insieme quanto si è detto e quanto si è fatto sulla nostra “cara” fontana e valutiamo se le tante parole dette e come si è operato siano degni o meno di una buona Amministrazione comunale. E poi, chiediamoci se siamo felici.
Ovviamente ci sembra ragionevole iniziare dal 2009 (Amministrazione “Vaglio”), anno in cui fu emanato un concorso di idee, giusta Delibera della G.C. n. 94 del 18/03/09, per “Riqualificazione e riordino di P.zza Diaz, del Viale XXV Luglio e delle piazze ad inventarsi in corrispondenza dell’Ospedale S. Giuseppe Sambiasi, della chiesa Santa Maria degli Angeli, degli incroci del Viale XXV Luglio con Via Raho e con strada “Castellino” in Nardò” e che vedeva coinvolta, dunque, anche la fontana di P.zza Diaz.
Tale iniziativa si concluderà nel 2010 con Determinazione n. 208 del 12 febbraio dello stesso anno, con la quale si ufficializzavano il vincitore e le somme complessive destinate ai premi (soldi pubblici), pari a 9.500 euro.
Il cammino del progetto vincitore, dal motto “Liberare legando”, terminerà nel peggiore dei modi ovvero senza un riconoscimento pubblico e subito chiuso in un cassetto.
Qualche mal pensante diceva che quel bando altro non era che una “trovata” preelettorale a spese dei neretini. E viste le positive reazioni dei cittadini all’annuncio del bando di idee e come lo stesso si sia concluso, non ci tiriamo indietro nel dire che “a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
Anno 2011.
Amministrazione “Risi”; nei trenta punti di programma del Sindaco Risi non c’è menzione alcuna al restauro della fontana di P.zza Diaz. Le priorità erano altre. Ad esempio dotarsi di un nuovo Piano urbanistico generale oppure procedere all’immediata bonifica e messa in sicurezza della Discarica di Castellino o ancora, e ci piace citarlo, l’emblematico punto n.6 del programma, che qui riportiamo testualmente: “Basta con gli sprechi. Rispettiamo il denaro dei cittadini. Il risanamento finanziario sarà perseguito grazie ad un’azione di contenimento e di riduzione delle spese”.
Chi avesse dunque a cuore la fontana di P.zza Diaz non poteva far altro che sperare ad un miracolo economico neretino.
Anno 2013.
Si sparge la notizia che una cordata di artigiani locali, tra i quali anche una esperta mosaicista, intendono ristrutturare la fontana senza pretendere compenso alcuno. L’idea era semplice: formare un nutrito gruppo di artigiani; suddividere l’intero crono programma dei lavori in tante piccole fasi esecutive; ognuno, relativamente alle proprie specializzazioni, deve portare a termine la piccola prestazione d’opera.
Dunque, sotto il motto “L’unione fa la forza”, ogni artigiano avrebbe così ridotto il rischio d’impresa ai minimi termini e ogni singolo, e piccolo, contributo avrebbe concorso a ridare vita alla fontana.
Un’idea virtuosa, nata senza un bando e senza l’impiego di soldi pubblici.
E facevano sul serio. Tant’è che uno di loro si fece portavoce dell’intento virtuoso e il 7 novembre, dello stesso anno, protocollava una richiesta al Sindaco e all’Ufficio LL.PP. di eseguire un sopralluogo congiunto presso il monumento di P.zza Diaz.
Sarebbe stato, questo, il primo passo prima di ufficializzare la disponibilità ad eseguire i lavori a costo zero. L’utilizzo del condizionale non è casuale poiché a tale richiesta non fu mai data risposta e né tantomeno il Sindaco si scomodò di verificarne l’attendibilità del contenuto.
Con nota prot. 8970 del 13/03/2014, l’Assessore alle politiche comunitarie comunicava che nell’ambito del progetto comunitario “Tur Grate 2”, seppur in estremis e con scarsa cognizione di causa, sono state reperite € 23.000,00 (altri fondi pubblici) per riqualificare la fontana di P.zza Diaz.
C’è un dubbio da risolvere e vale a dire se 23.000 euro possano essere sufficienti a far rianimare la fontana. E per rispondere a tale quesito, Risi e i “suoi”, incaricano un ingegnere.
Il Dirigente ai LL.PP.? No.
Un professionista in carico all’Ufficio tecnico comunale? Neanche.
I tecnici vincitori del concorso di idee che vedeva coinvolta la ns. fontana? Neppure.
Fu interpellato un tecnico esterno, ricompensato con 3.000 euro più IVA e cassa previdenziale, per sapere che alle 23.000 euro del Tur Grate 2 necessitavano altri 22.000 euro per dar lustro alla nostra beneamata fontana e ovviamente con soldi da prelevarsi direttamente dalle casse comunali. Tanto è ufficializzato e documentato con Determina n. 214 del 27/06/2014.
I lavori esecutivi di ripristino della fontana furono assegnati, con affidamento diretto, ad una Azienda locale (Rif.: Determinazione n. 720 del 08/10/2014) che a sua volta si è avvalsa della collaborazione di imprenditori edili forestieri.
Il cartello pubblicitario di questi ultimi, esposto sulla rete di cantiere, che fronteggiava Viale XXV luglio sembrava uno schiaffo morale ai contribuenti concittadini e a quei artigiani locali virtuosi che generosamente intendevano eseguire le suddette opere gratis. E per non interferire l’entusiasmo popolare, che sarebbe scaturito alla fine dei lavori di restauro, fu repentinamente fatto rimuovere. Come dire: Occhio non vede, cuore non duole.
Dunque ricapitolando, è di 9.500 euro il prelievo diretto, effettuato dalla vecchia Amministrazione, alle tasche dei cittadini di Nardò per un bando di idee del 2009 che, ripetiamo, interessava anche la fontana di P.zza Diaz. A queste somme, dobbiamo aggiungere un altro prelievo di 22.000 euro, eseguito questa volta dall’Amministrazione “Risi” e sempre dalle casse comunali, e infine 23.000 euro di fondi comunitari (ai quali contribuiamo indirettamente anche noi neretini), per un totale di € 54.500,00.
Adesso, chiediamoci se siamo felici.
Marco Indraccolo, Andrea Rizzo, Giovanni Agrosì, Daniele Orlando
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