DA DESTRA: SI ALLA REGIONE SALENTO

| 6 Marzo 2015 | 0 Comments

Ieri, a Roma, nella Sala del Refettorio in via del Seminario riflettori puntati sullo studio della Società Geografica Italiana per un diverso assetto dello Stato che è alla base della proposta di legge costituzionale firmata da Giorgia Meloni, da Fabio Rampelli ed Edmondo Cirielli per superare il modello delle Regioni e riunificare i territori in funzione della «storia comune, della vocazione produttiva e culturale, della contiguità logistica ed infrastrutturale». Venti Regioni, di cui 5 a Statuto speciale, 8047 Comuni, 109 Province, a cui si aggiungono Comunità Montane, e altri istituzioni locali per un totale complessivo di 16mila enti intermedi. Un coacervo di sovrapposizioni legislative, burocratiche e amministrative che allontana i cittadini e crea enormi difficoltà alle imprese. È questa la fotografia scattata all’incontro di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale moderato da Emilio Scalfarotto, ricercatore all’Università di Tor Vergata, alla presenza di Meloni, Rampelli, Cirielli insieme con Sergio Conti, presidente Società Geografica Italiana, Ugo Baldini, presidente Caire Urbanistica, Giuseppe de Vergottini, costituzionalista.
La proposta di legge di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, presentata più di un anno fa, propone la sostituzione delle Regioni attuali in 36 distretti uniti territorialmente dalla condivisione di identità storica ed economica secondo nuovi modelli amministrativi.
Nei giorni scorsi, anche il deputato PD Salvatore Capone – insieme a Rostan e Carella- ha presentato una proposta di legge costituzionale per la “Revisione del Titolo V, Parte seconda – Neoregionalismo e riordino dello Stato” che, muovendo dal lavoro effettuato dalla Società Geografica Italiana, prevede un territorio diviso in 31 Regioni.

A cura di Roberto Tundo dirigente nazionale di FdI-AN

Category: Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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