TANGO ARGENTINO A LECCE “AUTUNNO PORTEGNO” OMAGGIO AD ASTOR PIAZZOLLA nel 20° della scomparsa CONCERTI/INCONTRI/SEMINARI LECCE, 14 e 23 OTTOBRE – 4 NOVEMBRE
Autunno Portegno è una iniziativa promossa da SalenTango-Lecce Associazione Culturale di Tango Argentino, Direzione Artistica Sondra Pranzo (www.salentango.it) in collaborazione con il Comune di Lecce – Assessorato alla Cultura, al fine di celebrare la musica di Astor Piazzolla, il grande Maestro argentino, di origine pugliese, nel 20° anniversario della sua scomparsa.
La manifestazione, che prevede incontri, seminari, letture e concerti, dedicati alla straordinaria figura di Astor Piazzolla, è organizzata sotto l’Egida Istituzionale dell’Ambasciata Argentina in Italia, della Fondazione Astor Piazzola di Buenos Aires, della Fondazione ICO Tito Schipa Lecce.
PROGRAMMA
– DOMENICA 14 OTTOBRE – MUSEO STORICO (cortile)
– ore 19.00
Apertura della manifestazione
Introduzione a cura di Sandra Pranzo
– Ore 20,00
* LETRAS DE TANGO: le note di Piazzola, i versi di Borges, il Tango di Buenos Aires.
La lettura dei versi che Jorge Luis Borges ha scritto per la musica di Piazzola. Le note di Piazzolla composte e depositate sulle liriche di Borges.
Con Mauro Marino (lettura) e Cristian Calò (musica).
Ingresso Libero.
– a seguire ore 21.30
MILONGA in RE
Tango argentino nel cortile del museo
Ingresso libero.
*Borges – Piazzolla
L’incontro tra Jorge Luis Borges e Astor Piazzolla avviene negli Anni Sessanta, come compimento naturale ed inevitabile di due percorsi, iniziati in tempi e modalità diversi, sotto la comune insegna di quel sortilegio chiamato tango, che Borges considerava la realizzazione argentina che meglio ha divulgato il nome del suo paese nel mondo.
Nel 1930, pubblicando Evaristo Carriego, Borges fa opera di sistemazione storica del tango, ne individua l’origine, le tematiche e l’ideologia e si riconosce pienamente in esso, arrivando a comune di memorie evocabili attraverso il linguaggio non ci sarebbe certamente letteratura, ma la musica prescinde il mondo, potrebbe esistere la musica e non il mondo. La musica è volontà è passione; il tango antico, in quanto musica, suole trasmettere in maniera diretta questa bellicosa allegria”. Come dice Piazzolla: “la responsabilità è stata grande, però maggiore il compenso nello sperimentare che un poeta della sua importanza si è sentito identificato con tutti i miei temi” al punto da iniziare una collaborazione che ha portato il musicista a depositare le sue note sui versi preesistenti di Borges; anzi a comporre le musiche “obbedendo e rispettando” il contenuto delle liriche. Questo è possibile perché il legame tra i due è istintivo e inscindibile, quasi che non si riesca ad ascoltare o leggere l’uno senza che l’immaginazione lo completi con l’altro. Come se un ordito misterioso faccia sì che le loro produzioni possano mescolarsi infallibilmente quasi all’infinito.
** Quando il genio letterario di Borges incontra il genio musicale di Piazzola, nasce un’autentica complicità artistica dove la prorompente energia vitale della musica “si specchia” nella poesia.
Secondo Borges, il poeta ed il musicista condividono il linguaggio delle emozioni: un linguaggio che cattura l’istante inafferrabile ciò che il mondo cancella e fa rinascere.
Borges e Piazzola hanno creato capolavori appassionati, sulla sfondo di una misteriosa Buenos Aires, dai subborghi maleodoranti, dove il sogno di una vita migliore che possa sciogliere l’incubo del presente si esprime attraverso il Tango. Cosa sia veramente il tango, Borges ce lo spiega lui sesso in diversi modi “un incontro d’amore e sfida, alla morte”, “una ventata, una follia che sfida gli anni frettolosi”.
Questo grande fenomeno culturale e popolare conquistò Borges al punto che dedicò ad esso un famoso poema “El Tango”, e la raccolta di milonghe “poemas para las seis cordas”.
Nel mondo borgesiano fatto di tempo e di memoria, il Tango è il filo conduttore che prolunga il tempo il passato eroico dell’Argentina (Buenos Aires era figlia di personaggi leggendari).
Borges era solito dire che bisogna dar voce al tango con lo stato d’animo di chi ha appena perso il più grande amore della sua vita, e così conclude: “si può discutere sul tango, ed è quanto facciamo, ma esso racchiude in sé, come tutto ciò che è autentico, un segreto…Si direbbe che senza i crepuscoli e le notti di Buenos Aires non possa nascere un tango, e che in cielo ci attende a noi argentini, l’idea platonica del tango, la sua forma universale, e che questa specie fortunata abbia, per quanto umile, il suo posto nell’universo.
scrivere: “Forse la missione del tango è propria questa: dare agli argentini la certezza di essere stati valorosi, di avere adempiuto ai loro obblighi di coraggio e di onore”. A quella data, Borges ha 31 anni; Piazzolla solo 9: bisogna solo aspettare che il tempo porti a compimento quello che il destino sembra aver stabilito. Tempo e destino: due degli elementi tematici essenziali di tutta l’opera di Borges che confluiranno predominanti nella raccolta “Per le sei corde”, pubblicata nel 1965, e nel poemetto Il tango, contenuto nella raccolta “L’altro, lo stesso” dell’anno prima. In quegli anni anche Piazzolla ormai è maturo: ha già composto e pubblicato e può cimentarsi coi testi del più noto poeta. Arduo per un musicista dover sostenere, nel rapporto testo/musica, il compito nettamente più importante, se questo è il giudizio che Borges ha dei due elementi: “Io direi che il tango e la milonga esprimono in maniera diretta qualcosa che i poeti, molte volte, hanno voluto fare con le parole: la convinzione che combattere può essere una festa (….) senza mondo senza un tesoro
comune di memorie evocabili attraverso il linguaggio non ci sarebbe certamente letteratura, ma la musica prescinde il mondo, potrebbe esistere la musica e non il mondo. La musica è volontà è passione; il tango antico, in quanto musica, suole trasmettere in maniera diretta questa bellicosa allegria”. Come dice Piazzolla: “la responsabilità è stata grande, però maggiore il compenso nello sperimentare che un poeta della sua importanza si è sentito identificato con tutti i miei temi” al punto da iniziare una collaborazione che ha portato il musicista a depositare le sue note sui versi preesistenti di Borges; anzi a comporre le musiche “obbedendo e rispettando” il contenuto delle liriche. Questo è possibile perché il legame tra i due è istintivo e inscindibile, quasi che non si riesca ad ascoltare o leggere l’uno senza che l’immaginazione lo completi con l’altro. Come se un ordito misterioso faccia sì che le loro produzioni possano mescolarsi infallibilmente quasi all’infinito.
** Quando il genio letterario di Borges incontra il genio musicale di Piazzola, nasce un’autentica complicità artistica dove la prorompente energia vitale della musica “si specchia” nella poesia.
Secondo Borges, il poeta ed il musicista condividono il linguaggio delle emozioni: un linguaggio che cattura l’istante inafferrabile ciò che il mondo cancella e fa rinascere.
Borges e Piazzola hanno creato capolavori appassionati, sulla sfondo di una misteriosa Buenos Aires, dai subborghi maleodoranti, dove il sogno di una vita migliore che possa sciogliere l’incubo del presente si esprime attraverso il Tango. Cosa sia veramente il tango, Borges ce lo spiega lui sesso in diversi modi “un incontro d’amore e sfida, alla morte”, “una ventata, una follia che sfida gli anni frettolosi”.
Questo grande fenomeno culturale e popolare conquistò Borges al punto che dedicò ad esso un famoso poema “El Tango”, e la raccolta di milonghe “poemas para las seis cordas”.
Nel mondo borgesiano fatto di tempo e di memoria, il Tango è il filo conduttore che prolunga il tempo il passato eroico dell’Argentina (Buenos Aires era figlia di personaggi leggendari).
Borges era solito dire che bisogna dar voce al tango con lo stato d’animo di chi ha appena perso il più grande amore della sua vita, e così conclude: “si può discutere sul tango, ed è quanto facciamo, ma esso racchiude in sé, come tutto ciò che è autentico, un segreto…Si direbbe che senza i crepuscoli e le notti di Buenos Aires non possa nascere un tango, e che in cielo ci attende a noi argentini, l’idea platonica del tango, la sua forma universale, e che questa specie fortunata abbia, per quanto umile, il suo posto nell’universo.
– MARTEDI’ 23 OTTOBRE, TEATRO PAISIELLO
– ore 21.00
*“FOUR for TANGO” in CONCERTO (www.fourfortango.com).
Il quartetto, creato e diretto dal Maestro Massimiliano Pitocco, acclarato bondoneonista e studioso dell’opera di Piazzolla (www.massimilianopitocco.com) è tra i più apprezzati a livello internazionale. Si esibirà, in occasione della celebrazione, per la prima volta in Puglia, terra di origine del grande compositore.
A seguire ore 22,30
– MILONGA DEL ANGEL
Tango argentino nel salone del teatro
Serata con ingresso a pagamento. € 15,00 plate/palchi – € 13,00 ridotto, € 10,00 loggione
Prevendita Castello Carlo V, Lecce. Maggiorazione € 1,00.
Info 0832.279195 – 329.6569294
* Il quartetto “FOUR FOR TANGO” si pone all’attenzione del panorama concertistico per la tematica trattata, ossia l’approfondimento del repertorio di Astor Piazzolla, e per la “modalità” di trattazione. La musica di Astor Piazzolla è eseguita nel pieno rispetto dello spirito viscerale del tango, nella “malinconica” verve dei temi (Oblivion, Libertango, Adiós Noniño, ecc…) e, ovviamente, nella brillantezza strumentale, ma risulta arricchita, nell’esecuzione del quartetto, di quella “giusta” creatività personale che rende nuova, accattivante e piena di sorprese, graditissime al pubblico, la musica di Piazzolla.
Massimiliano Pitocco (partnership con K. Kremer, Milva e V. Capossela), Alessandro Vavassori (spalla secondi violini orchestra sinfonica di Roma, ha suonato con Abbado, Chailly, Giulini, Muti, partnership con Mosalini, Stroscio, Nisinman, Adrover), Giovanni Rinaldi (ha suonato con L. Bernstein, G. Pretre, G. Sinopoli, V. Gergiev, primo contrabbasso dell’orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari), Rosario Mastroserio (concertista e docente negli Stati Uniti), affascinati dalla bellezza e dalla malinconia che sprigiona la musica di Piazzolla, hanno unito le proprie esperienze
mettendole al servizio di una “fusion” personale e musicale di grande respiro, in un gruppo che propone un programma monografico di questo grande compositore argentino con origini pugliesi (i nonni provenivano da Trani, paese della provincia di Bari).
Il gruppo ha effettuato concerti nelle maggiori città italiane conseguendo sempre unanimi consensi di pubblico e di critica ed ha già registrato un CD dal vivo recensito dalla rivista specializzata “CD CLASSICA”, e, il secondo, sempre registrato dal vivo e di recente pubblicazione, contiene la favorevole presentazione della moglie del maestro Piazzolla signora Laura Escalada.
Ritenuta a livello internazionale tra le migliori formazioni interpreti della musica di Astor Piazzolla, il quartetto ha tenuto concerti in Turchia, Emirati Arabi, Polonia e in Svizzera, dove ha eseguito l’unica opera del compositore argentino “Maria De Buenos Aires” riportando uno straordinario successo con approvazione unanime da parte del pubblico e della critica.
* DOMENICA 4 NOVEMBRE – PALAZZO TURRISI PALUMBO.
Ore 18,00
Il tango nel corpo: seminario espressivo di Tango Argentino a cura di Sondra Pranzo.
Partecipazione a pagamento (contributo associativo € 10,00)
A seguire ore 20,00
*Astor Piazzola: l’anima rivoluzionaria del tango. Seminario sulla musica evoluzionista di Astor Piazzola a cura di ERALDO MARTUCCI.
Ingresso libero.
A seguire ore 21.30
MILONGA SIN PALABRAS
Tango Argentino a Palazzo Turrisi Palumbo
Ingresso L*ASTOR PIAZZOLLA: l’Anima rivoluzionaria del tango
Si dice che in Argentina tutto può cambiare – tranne il tango – e Piazzolla ha infranto questa regola. Il “nuevo tango” di Piazzolla è diverso dal tango tradizionale perché incorpora elementi presi dalla musica jazz e fa uso di dissonanze e altri elementi musicali innovativi; “El Gato” (come era soprannominato per la sua abilità) introduce nel tango l’uso di nuovi strumenti che non venivano utilizzati nella musica tradizionale, come il flauto, il sassofono, la chitarra elettrica, gli strumenti elettronici e la batteria. Egli diceva: “La mia opera è 10% tango e 90% musica contemporanea”, per questo le sue splendide partiture, scaturite da momenti di profonda tristezza, di solitudine e di difficoltà economiche, non furono da subito comprese nella sua terra natià.
Oggi è considerato uno dei più grandi compositori del novecento.
Category: Costume e società