CasaPound: Basta mistificazioni, la realtà è sotto gli occhi di tutti’.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo._____
Lecce, 19 febbraio – “Ancora una volta ci troviamo costretti a intervenire per chiarire alcuni aspetti riguardanti l’operato e le finalità sociali, politiche e culturali perseguite da CasaPound Italia. In questi giorni – si legge in una nota diramata da Cpi Lecce – abbiamo avuto modo di leggere e ascoltare evidenti forzature, se non proprio inesattezze, riferite alla nostra associazione, senza che alcun organo di informazione sentisse il bisogno di interpellarci per offrire anche a noi la possibilità di partecipare a un dibattito che ci vede direttamente coinvolti”.
“Sfidiamo chiunque – si legge ancora nella nota – a segnalare pubblicamente un episodio nel quale CasaPound Lecce sia intervenuta nel tentativo di boicottare o impedire una qualsiasi manifestazione organizzata da terzi. Vorremmo fossero evidenziati e pubblicati eventuali nostri comunicati stampa, di condanna o contrapposizione politica, riguardo a eventi svolti a Lecce o in provincia e che, secondo la vulgata che ci vorrebbe xenofobi, omofobi, sessisti, avrebbero urtato in qualche modo la nostra suscettibilità”.
“Vorremmo, ancora, che in riferimento a quella che per noi resta la ‘presunta’ rissa del 2 gennaio 2012 si dicesse, finalmente, che la persona (all’epoca dei fatti militante del Blocco Studentesco) indicata dalla ‘vittima’ come autore materiale dell’aggressione, è stata assolta con sentenza definitiva ‘Per non avere commesso il fatto’, come stabilito in primo grado dal gup Giovanni Gallo, senza alcun ricorso in appello da parte dell’accusa. Mentre le altre tre persone coinvolte hanno scelto la via del patteggiamento, senza aver mai riconosciuto alcuna responsabilità nell’accaduto”.
“Ricordiamo inoltre – continua la nota – che dalla sua nascita a oggi CasaPound Lecce ha sempre rivendicato e firmato qualsiasi iniziativa, con loghi o simboli espliciti, motivo per il quale l’attribuzione di scritte o volantini con riferimenti politici generici non è attribuibile a noi, come qualche testata ha cercato di far credere nel tentativo di riequilibrare una sorta di bilancia del‘vandalismo’ politico che, per chi non è vittima di preconcetti, pende decisamente da una parte, e non è certo la nostra. I tentativi di aggressione, di ricerca dello scontro fisico e dialettico, di sabotaggio, le minacce anonime, le richieste di divieti e mancate autorizzazioni provengono sempre e solo dalla sinistra, sia essa quella istituzionale o quella radicale delle sigle antifasciste”.
“L’ultima considerazione – conclude la nota di CasaPound – la rivolgiamo ad Anpi, Arci e a tutte le varie sigle che fanno improbabili appelli alla costituzione per tentare di giustificare l’ingiustificabile. Bere una birra in un pub, in una sera di settembre, non è anticostituzionale, non è un’invasione del territorio (sì, è stato scritto anche questo!), non è una provocazione politica, non è un reato previsto dalla legge Mancino. Inoltre, se qualcuno crede che la sola appartenenza a CasaPound Italia possa giustificare pedinamenti, ronde e assalti con bottiglie e altri oggetti contundenti, deve prendere atto che nessuno di noi è disposto a restar fermo per farsi massacrare, e questo crediamo sia alquanto evidente”.
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