BOLLINI, BUONA LA PRIMA: TRA CORI E STRISCIONI DI CONTESTAZIONE AI TESORO, LECCE BATTE SAVOIA 1 A 0
Dopo la brutta sconfitta subita contro la Reggina, il Lecce al Via del Mare ospita il Savoia e porta a casa una vittoria meritata mettendo in mostra una prestazione convincente.
La cronaca
Questi gli undici titolari di mister Bollini: Caglioni, Mannini, Lopez, Diniz, Abruzzese, Papini, Lepore, Salvi. Moscardelli, Bogliacino, ed Herrera.
Il Savoia del tecnico Papagni scende in campo con Gragnaniello, Verruschi, Sirigu, Riccio, Checcucci, Saric, Giordani, Boilini, Ferrante, Sanseverino e Leonetti.
Inizio scoppiettante sopratutto sugli spalti giallorossi: la curva nord a gran voce esordisce in questo match con il coro “Tesoro vattene via” e “Tesoro ascoltaci il Lecce siamo noi, solo noi”. In un clima di contestazione pacifica, ma portata avanti a chiare lettere e senza mezzi termini, i salentini si rendono subito pericolosi con un’imbucata di Moscardelli pescato in ottima posizione in area di rigore avversaria, ma fermato in maniera giudicata regolare dal direttore di gara. Al 12′, dopo una fase di equilibrio, il Lecce torna a farsi pericoloso grazie a un’ottima giocata di Herrera che serve ancora Moscardelli, protagonista di un tentativo di tacco verso la porta del Savoia che quasi beffa il portiere avversario. L’inerzia della partita sembra tendere decisamente verso il dominio di un Lecce determinato a trovare il vantaggio; dopo un buon tiro dalla distanza di Herrera che sfiora il palo esterno, al minuto sedici Romeo Papini con un destro secco di collo pieno trova la rete dai venti metri. L’esultanza rabbiosa del numero sei del Lecce infonde la carica nei suoi compagni che proseguono con le sortite offensive mettendo alle strette il Savoia che rischia di raddoppiare lo svantaggio al 25′ dopo un tentativo di Lepore quasi andato a segno. Un primo tempo a senso unico per i giallorossi, ma senza troppe occasioni da goal termina con un tentativo su calcio d’angolo insidioso di Moscardelli che allo scadere del tempo di recupero viene deviato in volo da Gragnaniello sbattendo prima sull’incrocio dei pali e poi spegnendosi sul fondo.
Pronti, via ed è subito Lecce: al fischio di inizio della seconda frazione di gioco, gli uomini di mister Bollini si fanno subito sotto con Salvi, autore di un tiro potente ma troppo centrale poi controllato dal portiere avversario. Al quarto minuto è Abruzzese a provare di agganciare il raddoppio con un colpo di testa su calcio d’angolo; il tentativo finisce oltre la porta del Savoia ma il Lecce continua a non lasciare spazio agli avversari che proprio non riescono a impensierire i salentini. Il primo brivido per il Lecce arriva al 13′ a causa di un intervento difensivo poco preciso di Diniz che svirgola il pallone in calcio d’angolo.
Nonostante il vantaggio e la gestione della partita, intorno al ventesimo minuto la curva nord espone uno striscione di protesta con su scritto “Svendi il futuro(vivaio) elemosinando il presente (prestito), il fallimento continua, Tesoro vattene via”.
I giallorossi mantengono il controllo del match e cercano di chiudere i conti; per dare un’ulteriore spinta offensiva mister Bollini sostiuisce Lepore con il neo arrivato Gustavo che si mette subito in mostra con un colpo di testa pericoloso ma poco preciso. Il Savoia tenta di uscire dal dominio leccese e al 25′ ci prova con Leonetti protagonista di un tiro poi terminato sul fondo. I padroni di casa tornano a riproporsi in avanti e sfiorano il secondo goal con il solito Moscardelli, spina nel fianco della difesa avversaria, che batte un calcio di punzione rasoterra da distanza ravvicinata ma trova l’opposizione miracolosa del portiere del Savoia. Come un fulmine a ciel sereno, al 35′ il numero undici del Savoia Leonetti riesce a superare la difesa leccese e a mettere in difficoltà un Caglioni poco reattivo che quasi si fa beffare. I salentini riescono a sventare il pericolo e prosegue la sfida personale tra Moscardelli e Gragnaniello: il bomber giallorosso, dopo una cavalcata di venti metri, si ritrova a tu per tu con il numero uno del Savoia, tenta di superarlo con un tocco di esterno del pllone che però finisce alla destra del palo esterno. Allo scadere del tempo regolamentare, Gustavo si lascia sfuggire una ghiotta occasione per mettere al sicuro il risultato tentando il cucchiaio dalla breve distanza invece di insaccare il pallone con un tocco semplice e preciso.
Il giudizio: era da tempo che non si vedeva un Lecce così concentrato e rabbioso. Una vittoria importante per poter ripartire nel migliore dei modi con la guida di mister Bollini. Nonostante il vantaggio provvisorio, a differenza delle altre volte, la squadra ha saputo mantenere la calma e non si è messa a difendere; bisognava chiudere i conti prima del fischio finale, la partita sarebbe potuta terminare con un vantaggio più consistente per i giallorossi che hanno messo in mostra un gioco propositivo, ma oggi ciò che contava era portare i tre punti a casa. Le contestazioni civili dei tifosi giallorossi vanno sottolineate in quanto pare evidente il fatto che la fiducia nei confronti di giocatori e società ha subìto una forte rottura. Solo i risultati positivi sul campo potranno risanare il rapporto tra le due parti.
Migliore in campo: nonostante il buon primo tempo di Herrera, il merito va agli interpreti di centrocampo, su tutti Salvi, che è riuscito insieme a Papini a mantenere vivo il gioco della squadra.
Da ricordare: il tentativo di goal con un colpo di tacco di Moscardelli che oggi ha cercato più volte il goal ma non è riuscito nel suo intento.
Da dimenticare: l’uscita scomposta di Caglioni in occasione del colpo di testa di Leonetti che stava per mettere nei guai il Lecce
L’arbitraggio: il signor Giousè Mauro D’Apice della sezione di arezzo si è lasciato sfuggire troppe volte dei falli clamorosi come quelli ai danni di Moscardelli nella prima metà del primo tempo. Il direttore di gara è stato accompagnato nel match dagli assistenti Domenico Campitelli di Termoli e Roberto Pepe di Ariano Irpino.
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