UNO STUDIO DELLA UIL / IN AUMENTO IL RICORSO ALLA CASSA INTEGRAZIONE, SALVATORE GIANNETTO: “Necessario rivedere gli stanziamenti per il 2015”
RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO______Nel 2014 ammontano a 6 milioni 224mila811 le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate dall’Inps alle aziende della provincia di Lecce, in crescita dello 0,7 per cento rispetto al 2013 (6.181.555). Un dato in controtendenza rispetto alla situazione pugliese, dove le ore di cig diminuiscono del -14,9, passando da 63.407.667 del 2013 a 53.935.334 del 2014. Gli aumenti più consistenti si registrano a Foggia (+4,4) e Lecce (+0,7). Seguono Taranto (+0,1), Brindisi (-10,9) e Bari (-34,7).
Nel dettaglio, rispetto al 2013, in provincia di Lecce aumenta il ricorso alla cassa straordinaria (+59,6), che passa da 1.900.157 a 3.033.299. Mentre diminuiscono sia la cig ordinaria (-21,2%, da 3.143.216 a 3.033.299), sia la cassa in deroga (-37,3%, da 1.138.182 a 714.182).
Amaro il commento del segretario generale della Uil di Lecce Salvatore Giannetto (nella foto): “Questo pesante bilancio di fine anno, a cui va data una lettura sottostimata rispetto alla sua reale portata a causa della mancanza di risorse della cassa integrazione in deroga per molti mesi, mostra come il 2014 sia in linea con i peggiori anni di crisi”.
“I dati – prosegue – evidenziano l’implacabilità di una crisi che, dopo sei anni, continua a picchiare duro su imprese e lavoratori. Di fronte a ciò prevedere di limitare l’utilizzo di questo ammortizzatore sociale, così come paventato nel Jobs Act, rischia di produrre un negativo effetto domino sul tasso di disoccupazione, aumentandone le già preoccupanti percentuali. Nel 2014, la spaventosa richiesta di ore di cassa integrazione straordinaria (che raggiunge il tetto più alto dall’inizio della crisi, assorbendo il 59,6% delle ore autorizzate nell’anno), è un evidente segnale di forte sofferenza strutturale delle nostre imprese. Ma occorre porre molta attenzione anche alle ore autorizzate di cassa in deroga che continua ad essere molto richiesta da un tessuto produttivo fragile, nonostante l’insufficienza di risorse. Il vero allarme, però, suona per quello che succederà nel 2015 quando, per scelta politica, verranno tagliati 7 mesi su 12 a chi ne farà richiesta: si mettono a rischio, così, migliaia di posti di lavoro”.
Pertanto, conclude Salvatore Giannetto, “nel momento in cui il Governo si accinge a riformare, con i prossimi decreti legislativi, la cassa integrazione, è sempre più necessario tener conto dei rischi sociali che eventuali scelte limitative provocherebbero e, soprattutto, rivedere (in crescita) gli stanziamenti previsti per il 2015”.
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