MARTEDI’ 25 NOVEMBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE / DICHIARAZIONI, COMMENTI, INIZIATIVE
(Rdl)______Sono numerosi le note, le segnalazioni, le prese di posizione giunte in redazione in queste ultime ore in occasione della giornata contro la violenza sulle donne.
Ne diamo conto qui di seguito______
SCRIVE IL COORDINAMENTO PARI OPPORTUNITA’ DELLA UIL:
“Come ogni anno, il 25 Novembre si presenta come un conto pesantissimo di violenze e aggressioni feroci nei confronti delle donne di ogni età, di ogni nazionalità, di ogni razza.
E’ la stessa società civile che sovente usa violenza sui più deboli quando non offre a tutti le stesse opportunità di realizzazione personale, quando nega la facoltà di esigere diritti inalienabili per la dignità umana, quando applica la legge a proprio uso e consumo facendo degli stereotipi un baluardo per il mantenimento dei privilegi e poteri altrimenti inesigibili.
E’ assai facile colpire chi, per diversi motivi, non è in grado di difendersi e, anzi, è proprio sugli indifesi che si accaniscono gli istinti più brutali, anche quelli mascherati da false bonomie, condiscendenze e comprensioni dettate da interessi sicuramente non altruistici.
Per questi motivi, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, il Coordinamento Pari Opportunità della UIL di Lecce promuove e organizza un corso di difesa personale.
In realtà le tecniche di difesa personale comprendono sia tecniche fisiche per la difesa dalle aggressioni, sia tecniche psicologiche.
L ‘Autodifesa, o difesa personale, è la capacità propria di saper gestire o evitare una disputa non necessariamente violenta tra individui che, per svariati motivi, possono giungere ad uno scontro. Il corso di autodifesa personale è rivolto alle iscritte ma anche alle non iscritte e sarà avviato a Gennaio 2015. Per informazioni organizzative contattare il Coordinamento Pari Opportunità Uil al n. 0832/242893 dal Lunedì al Venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00, o tramite l’ indirizzo mail csplecce@uil.it
L’esperienza ci dimostra che la violenza non si può combattere solo con politiche legislative ma va affrontata soprattutto a livello culturale, contro le ideologie, le credenze religiose e culturali con il coinvolgimento di tutti, uomini e donne, nessuno escluso. La violenza contro le donne bisogna affrontarla e combatterla perché non possa radicarsi in una società che pur nella sua pluralità rischia di emarginare una parte dei soggetti protagonisti: le donne. Siamo tutti parte di questa società, che dovrebbe maturare responsabilmente in tema di pari opportunità, pertanto dobbiamo chiederci quanto noi siamo capaci di instillare e generare questo cambiamento”______
SCRIVE IL COORDINAMENTO DELLE DONNE DEL SINDACATO PENSIONATI DELLA CGIL:
“Non ci stancheremo e non ci fermeremo. Non ci stancheremo mai di parlare e richiamare attenzione sul tema della violenza sulle donne. Non ci fermeremo nella nostra lotta sindacale, politica e sociale contro abusi di ogni tipo: sessuale, fisico, psicologico, economico. Abusi che le donne di qualsiasi età subiscono ogni giorno, in famiglia, come in tutti i luoghi in cui le donne si muovono.
Un fenomeno che non conosce tregua perché ricalca modelli culturali intrisi di pregiudizi, errori, compromessi, scuse, banalità di cui sono fatti i rapporti tra uomini e donne.
In questo clima, fatto di colpevole silenzio, la violenza sulle donne anziane rappresenta un vero e proprio tabù perché la vecchiaia è un peso ed è sinonimo di malattia, quasi una vergogna da nascondere, perché le donne anziane, con la loro fragilità individuale e sociale, sono dipendenti dal contesto familiare o delle strutture di ricovero in cui vivono.
Donne che portano il peso di una società patriarcale e donne che hanno vissuto la rivoluzione femminista. Modelli che, proprio per aver inciso così profondamente nella vita delle donne, le rendono maggiormente vulnerabili ed esposte alle forme di violenza simbolica e reale.
Le vicende di cronaca ci hanno dimostrato come sia facile prendere consapevolezza della propria condizione anche in età avanzata e come questo risulti dirompente nei consolidati e stereotipati modelli familiari che tengono insieme, non solo i rapporti coniugali, ma anche quelli filiali e di sorellanza e fratellanza.
Per questo lo SPI CGIL Puglia sostiene la Giornata del 25 novembre, nella convinzione che prevenire le forme di abuso, sopraffazione e violenza sulle donne anziane, significa operare un continuo sforzo per promuovere sia momenti e percorsi di formazione e informazione, sia continuare a dare a questi fenomeni visibilità, riconoscendoli, prendendone coscienza e denunciandoli, anche attraverso forme di aiuto con soggetti e forze che abbiano visibilità pubblica.
La contrattazione sociale in questo senso, per le donne dello SPI CGIL rappresenta, congiuntamente alla CGIL ed alle altre Categorie, l’opportunità affinché quel modello culturale, paradigma del cambiamento, possa davvero concretizzarsi in risposte sui territori che guardino al benessere delle donne, perché, come ha sostenuto Amartya Sen, “quando stanno bene le donne sta bene tutto il mondo.
Lo SPI CGIL di Lecce, insieme al coordinamento donne territoriale, ha organizzato un flash-mob per sabato 29 novembre tra piazza Mazzini e Piazza S. Oronzo con uno striscione dal titolo “La violenza sulle Donne è una sconfitta per tutti”. Al centro dell’ovale di Piazza S. Oronzo verrà posiziona
to un drappo rosso con la scritta “Si dice che il batter d’ali d’una farfalla possa provocare un uragano”._______
LA PROVINCIA DI LECCE HA PRESENTATO LE INIZIATIVE
“promosse dall’Istituto Siciliani, impegnato da anni in progetti di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva, patrocinate e sostenute dalla Provincia di Lecce, dal Comune di Lecce, dall’Università del Salento e dal Centro Antiviolenza Renata Fonte.
In particolare, si vuole ulteriormente sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto della dignità umana, così come sancito dall’articolo 3 della Costituzione, nel rispetto delle direttive del Consiglio d’Europa e dell’accordo di Istanbul riguardo la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e i minori.
Il Liceo “Siciliani” è sempre stato attivo in tal senso, a partire dal 2001, quando l’associazione “Renata Fonte” ha svolto un progetto nella scuola che ha poi portato alla pubblicazione del libro “L’innocenza che insegna” (edizioni Il Grifo, con la prefazione di Piero Luigi Vigna). Il volume contiene le lettere scritte dalle alunne in forma anonima alla conclusione del percorso. Una di queste lettere sarà letta e darà l’avvio al flashmob che partirà dall’Istituto “Pietro Siciliani” per raggiungere l’ex Convitto Palmieri, in piazzetta Carducci.
Lo scorso anno scolastico, inoltre, ci sono state numerose iniziative proposte nel rispetto dell’articolo 14 della Convenzione di Istanbul, grazie al quale è stato possibile realizzare “le azioni necessarie per includere nei programmi scolastici … dei materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all’integrità personale”.
La giornata di martedì 25 novembre si articolerà in due momenti: uno di riflessione e approfondimento sul tema, che si svolgerà all’interno della scuola, ed uno di condivisione con la comunità scolastica esterna e cittadina.
Si parte alle ore 8 con le studentesse e gli studenti del Liceo “Siciliani” che prepareranno un’installazione di “Scarpette Rosse” sulla gradinata della scuola, creando un percorso che condurrà all’aula magna dell’Istituto, dove il dirigente scolastico Vittoria Italiano darà il benvenuto al sostituto procuratore Elsa Valeria Mignone, che subito dopo incontrerà la scolaresca. Tutti i 1300 studenti potranno seguire la conferenza ed intervenire nella discussione grazie all’impiego di un collegamento che utilizza le LIM in dotazione nell’Istituto.
Alle ore 11 docenti, alunni, ospiti e rappresentanti del Centro antiviolenza Renata Fonte parteciperanno ad un flashmob itinerante che dal Liceo Siciliani approderà all’ex Convitto Palmieri, in piazzetta Carducci.
Alle ore 12, nell’ex Convitto, è previsto l’intervento delle autorità. In particolare, interverranno il consigliere della Provincia di Lecce Simona Manca, il vicesindaco con delega alle Politiche sociali del Comune di Lecce Carmen Tessitore, il vice prefetto Beatrice Mariano.
La responsabile del Centro antiviolenza “Renata Fonte” Maria Luisa Toto consegnerà, quindi, le chiavi della mostra fotografica “Protagoniste” alle alunne che, rappresentando la nuova generazione, ne apriranno le porte e passeranno la staffetta alla generazione “più matura”, come simbolo di sodalizio e compartecipazione, per l’inaugurazione ufficiale, prevista nel pomeriggio.
Il programma della giornata, infatti, riprenderà alle ore 16, sempre nell’ex Convitto Palmieri, dove il vicesindaco del Comune di Lecce Carmen Tessitore presenterà l’iniziativa intitolata “Protagoniste”. Introdurrà la presidente del Centro Antiviolenza “Renata Fonte” Maria Luisa Toto.
Alle ore 16.30 si terrà la presentazione della ricerca sulla “Storia della violenza nel territorio pugliese”, curata da Rosanna Basso, docente di Storia delle donne del Dipartimento di Storia Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento.
Alle ore 17.15 saranno illustrati i risultati delle ricerche sugli effetti psicofisiologici della “Intimate Partner Violence”. Lo studio è stato realizzato attraverso la convenzione di ricerca tra il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (professoressa Sara Invitto) e il Centro antiviolenza Renata Fonte.
Alle ore 17.45 si terrà la lettura di scritti di donne che si sono rivolte al Centro Antiviolenza “Renata Fonte”. I lavori saranno coordinati dalla delegata del rettore dell’Università del Salento alle Pari opportunità Marisa Forcina.
Alle ore 18 è prevista l’inaugurazione della mostra fotografica “Protagoniste”. Le donne del Centro Antiviolenza “Renata Fonte” si sono proposte per rappresentare il loro percorso di “emancipazione” dalla violenza, trasformando la loro esperienza di “consapevolizzazione” in immagine. Gli scatti diventano lo strumento per abbracciare le “storie altre” e dare la forza di dire “basta!”. Uscire fuori dal contenimento rappresentato dagli ambienti del Centro diventa un modo per rappresentare la forza di cui si sono appropriate le donne che hanno scelto di esporsi in prima persona.
Una testimonianza commossa è stata offerta alle studentesse presenti da Maria Luisa Toto, responsabile del Centro Antiviolenza Renata Fonte di Lecce, che proprio ieri ha festeggiato 16 anni di intensa attività a sostegno delle donne, forte dunque di una grande “esperienza sulla strada e nelle aule di tribunale”.
“Tre richieste di aiuto al giorno, da donne che vanno dai 17 agli 80 anni”, ha spiegato, “ma non chiamiamole vittime, perché le donne non sono deboli, ma forti, sensibili, belle, intelligenti e guerriere, ogni giorno. Noi le prendiamo per mano, in un abbraccio solidale e le accompagniamo in un percorso lungo, tortuoso, delicato, complesso, fino a quando non riescono a staccare quella mano e ad iniziare un nuovo percorso di autodeterminazione, a ripristinare il loro diritto alla felicità”_____
Category: Costume e società