E’ ANCORA POLEMICA SULLA GESTIONE DEL CANILE “LOVELY”; GLI ATTIVISTI DEL M5S DI LECCE CHIEDONO RISPOSTE PRECISE
“M5S ATTIVISTI LECCE” RITORNA SULLA VICENDA DEL CANILE “LOVELY”, ACCUSATO DI CATTIVA GESTIONE NEI GIORNI SCORSI. DOPO LE “ISPEZIONI” RASSICURANTI E RELATIVE DICHIARAZIONI DI ALCUNI POLITICI, GLI ATTIVISTI DEL M5S CI HANNO MANDATO IL SEGUENTE COMUNICATO, CHE QUI DI SEGUITO VOLENTIERI PUBBLICHIAMO, CHIEDENDO RISPOSTE PRECISE____________
PER I POLITICI NESSUNA ANOMALIA SE SUI CITTADINI GRAVANO I COSTI PER UN CANILE NON AUTORIZZATO ED INADEGUATO.
“Nessuna anomalia” ci assicura Garrisi, presidente della Commissione Ambiente, di ritorno dal sopralluogo nel canile privato “Lovely”, sito sulla via per Torre Chianca, che ospita molti cani affidati dall’ amministrazione comunale.
Ispezione effettuata congiuntamente alla Commissione Controllo e con l’ausilio – è Garrisi ad informarci – della ASL. Nessuno di loro pare consideri la situazione “anomala”.
Nessuna anomalia pare esistere, per un rifugio non autorizzato, considerato che non risulterebbe tra gli iscritti all’albo regionale delle associazioni per la protezione animali, obbligatoria per poter costruire e gestire un canile.
Nessuna anomalia pare esistere per un rifugio che dovrebbe essere di “passaggio” e non di “detenzione canina”, considerato che i cani adottati in questi anni sarebbero soltanto otto.
Nessuna anomalia, dunque, per un canile in cui affiora un enorme conflitto d’interessi riguardo le adozioni, sul quale le istituzioni non hanno vigilato, perché è evidente che se i cani permangono li, chi lo gestisce ci guadagna!
Nessuna particolare anomalia venuta alla luce neppure nella precedente passeggiata-ispezione dell’assessore Guido, ispezione singolarmente annunciata e che si è svolta con una guardia volontaria solo dopo che il presidio di cittadini e associazioni, in attesa di domande e verifiche che un buon amministratore dovrebbe affrontare nel rispetto del pubblico interesse, si è sciolto.
Ma proprio basandoci sulle foto scattate dall’assessore apparirebbero alcune specifiche irregolarità nella struttura dei box e che renderebbero il canile non autorizzabile: coperture in eternit pericolose per le persone che ci lavorano, oltre che per gli animali, muri non intonacati o, in ogni caso, non lavabili, strutture che non rispettano i requisiti di legge e che prevedono box costituiti da una parte coperta, una scoperta ed una chiusa.
D’altra parte, se ci sono stati ben due sequestri dei NAS non sarà stato certo a caso!
Ma l’assessore Guido ed il presidente di commissione Garrisi, rassicurano: “Il canile Lovely è in regola”
Bene! in nome della trasparenza, potreste produrle queste autorizzazioni?
E potreste anche fornirci con esattezza il numero dei cani registrati e presenti nella struttura?
Perché di certo saranno stati controllati i registri di entrata e di uscita dei cani, e poi confrontati con i microchip di quelli ospitati nella struttura… o no?
Il numero e’ congruente? Anche perché ogni cane non presente sarebbe un costo inutile sulle spalle dei contribuenti leccesi.
La Procura della Repubblica pare si stia già occupando del caso, e farà di certo luce, sostituendosi ancora una volta ad una politica cieca, incompetente, assente… se ci va bene.
Ma non possiamo esimerci, comunque, dal chiederci : cosa si nasconde dietro al rifugio Lovely?
Perché non è accettabile che sulle casse comunali continuino a gravare i costi di gestione di un rifugio non autorizzato e non adeguato ai bisogni degli animali, ma che continua a “custodire” i cani.
A vantaggio di chi?
E’ ora di affidarli a cure migliori. E’ ora di impiegare i soldi pubblici con maggiore controllo e oculatezza, rispettando il principio del “buon padre di famiglia” nella gestione delle risorse pubbliche.
La politica deve assumersi le proprie responsabilità, dando delle risposte.
Fuori i cani dal Lovely, ma anche, fuori le risposte!
Category: Costume e società