NIENTE DA FARE PER I TANTI OPPOSITORI: SBLOCCATA OGGI A BARI LA QUESTIONE EX MASSA, I LAVORI RIPRENDERANNO CON ALCUNE PICCOLE MODIFICHE AL PROGETTO ORIGINARIO / LA SODDISFAZIONE DELL’ASSESSORE MESSUTI
(Rdl)______Accordo raggiunto per l’area della ex Caserma Massa. L’intesa è stata sottoscritta questa mattina al termine di un incontro tecnico tenutosi a Bari tra il Comune di Lecce, la Direzione regionale dei beni culturali e paesaggistici della Puglia, la Soprintendenza Beni architettonici e Paesaggistici di Lecce e la Soprintendenza dei Beni archeologici della Puglia. La riunione fa seguito all’incontro dello scorso 28 ottobre a Palazzo Carafa nel corso della quale l’Amministrazione dei beni culturali aveva chiesto un progetto alternativo che garantisse una maggiore conservazione e leggibilità delle strutture relative alla chiesa di Santa Maria del Tempio.
la proposta avanzata oggi – in un’ottica di rimodulazione della sistemazione del parcheggio interrato e della piazza – ha sostanzialmente recepito le indicazioni avanzate dall’Amministrazione dei beni culturali, sia in termini di conservazione dei resti della chiesa e sia per quanto riguarda l’idea di realizzare una piccola area archeologica fruibile. A tal proposito è stato stabilito, preliminarmente, di avviare un programma di conservazione e manutenzione dei resti della chiesa risalente al XV secolo.
Faranno parte integrante del progetto esecutivo che passerà al vaglio delle Amministrazioni dei Beni Culturali le seguenti prescrizioni: ampliamento della superficie trattata a verde con indicazione delle specie vegetali; definizione dei materiali di finitura con predisposizione delle idonee campionature; definizione dei punti di appoggio delle strutture delle passerelle in relazione alla compatibilità con la conservazione delle murature antiche.
L’eventuale ricollocazione dei frammenti architettonici sarà invece demandata ad un successivo accordo con le Soprintendenze.
“L’intesa raggiunta oggi a Bari – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici delComune di Lecce, Gaetano Messuti (nella foto)–è motivo di enorme soddisfazione e di un pizzico di orgoglio sul piano personale, ma rappresenta soprattutto una vittoria per la città e per le Istituzioni che tanto si sono adoperate per raggiungere questo importante risultato, frutto di una grande volontà dell’Amministrazione Comunale di riuscire ad assicurare alla città un’opera importante salvaguardando al contempo la propria storia. Per questo ringrazio soprattutto il sindaco per il ruolo significativo assunto sin dal primo momento al fine di trovare una soluzione a questa difficile situazione per uscire definitivamente dall’impasse, e gli uffici tecnici (in particolare a chi ha iniziato il procedimento e chi lo sta portando avanti egregiamente) che hanno lavorato duramente per trovare adeguati accorgimenti tecnici al progetto. Un plauso anche alla Soprintendenza regionale per l’impegno profuso nel cercare un equilibrio alle diverse esigenze per evitare che questa lunga vicenda restasse impantanata nelle aule giudiziarie. Ringrazio anche tutta la città: chi continua ad attendere pazientemente la realizzazione di questa importante opera e pure chi ha manifestato le proprie perplessità offrendo suggerimenti per migliorare il progetto. Un ringraziamento, infine, anche alla ditta De Nuzzo per la pazienza e gli sforzi compiuti per assicurare al progetto un efficace compromesso tecnico. Ora attendiamo il via libera al nuovo progetto per poter cantierizzare finalmente i lavori e rimarginare così una significativa ferita urbanistica aperta da decenni creando una cintura di collegamento tra la parte vecchia e nuova della città, valorizzando un’area che da troppi anni attende di essere riqualificata”.
L’accordo siglato oggi a Bari di fatto pone fine al contenzioso giudiziario tra le parti in causa (ricorso al Consiglio di Stato intentato dal Ministero dei Beni Culturali e dal Comune di Lecce e ricorso al Tar avanzato dalla ditta De Nuzzo)._________
Riportiamo la notizia data dall’ufficio stampa del comune di Lecce in tutti i particolari. Ospitiamo le dichiarazioni di Gaetano Messuti. Tutto doveroso. Ci permettiamo di aggiungere che quando l’assessore parla lo fa a titolo personale, dell’amministrazione e del suo partito, tutto legittimo, ma non certo a nome di tutti. Una vittoria della città? Associazioni, comitati e singoli cittadini che si sono a lungo battuti contro questo progetto, a nostro avviso giustamente, per tutta una serie di considerazioni più volte esposte nei giorni scorsi, fanno parte della Città di Lecce, e oggi hanno perso.
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IL PRESIDENTE DEL COMITATO EX MASSA – SANTA MARIA DEL TEMPIO CI SCRIVE_____
“…Ma non è quello che volevamo noi…
La soluzione contenuta nell’accordo siglato a Bari tra il Comune, la Ditta e la Soprintendenza non è quella per cui ha lavorato il Comitato da quasi un anno, mobilitando cittadini e sollecitando le migliori intelligenze a raccogliere una sfida storica.
E’, però, vero che senza il lavoro incessante del Comitato, che ha riaperto un dibattito in città, avremmo assistito ad una operazione di cementificazione totale dell’area archeologica. Se fosse stato attuato il progetto approvato con la delibera di GC n. 4/2013 o avesse prevalso il partito dei minimizzatori (“lì non c’è nulla da salvare”) non sarebbe rimasta traccia della cinquecentesca chiesa di Santa Maria del Tempio e sarebbe stata persa per sempre la memoria storica di un luogo cruciale della nostra città.
Il Comitato ha sempre immaginato una soluzione che tutelasse integralmente l’area archeologica e restituisse verde pubblico al centro della nostra città. Abbiamo proposto che, in linea con le migliori tendenze urbanistiche, si rinunciasse al megaparcheggio in centro e un centinaio di nuovi locali commerciali in una zona che gà langue tra negozi sfitti o in vendita. Abbiamo lanciato la sfida affinché la bella tettoia liberty, nel progetto ridotta ad mero orpello decorativo, tornasse ad essere il contenitore del mercato delle erbe che fu.
Abbiamo sperato, insomma, che il progetto di un enorme attrattore di traffico si potesse trasformare in un nuovo attrattore culturale e sociale per la città.
Così non è alla luce dell’accordo siglato, che lascia inalterata la sostanza del problema urbanistico sollevato.
Quando verranno fornite indicazione di dettaglio potremo dire se l’accodo può chiudere l’annosa e controversa storia degli appetiti edilizi su quella parte di città.
Nel frattempo, continueremo a vigilare affinché sia rispettata un’area archeologica, che senza il vaglio della Soprintendenza e il lavoro politico del Comitato sarebbe stata fagocitata dal cemento senza tanti convenevoli.