DOPO IL SEQUESTRO, ARRIVA OGGI LA CONFISCA DEI BENI DEL CLAN PADOVANO DI GALLIPOLI PER UN VALORE DI TRE MILIONI. TUTTI I PARTICOLARI
Proprio nel giorno della vasta operazione di Polizia contro la Sacra Corona Unita di Lecce, la Guardia di Finanza comunica che i beni precedentemente sequestrati al clan padovano di Gallipoli sono stati oggi confiscati.
Ecco tutti i particolari.
I Finanzieri del G.I.C.O. di Lecce ed i Carabinieri del R.O.S., nel contesto delle indagini patrimoniali stralcio delle operazioni “CANASTA” (Nucleo P.T.) e “GALATEA” (R.O.S.), hanno notificato alle parti interessate e ai difensori il “Decreto di confisca ed applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno” emesso dal Tribunale di Lecce – Prima Sezione Penale – Misure di Prevenzione, che si era peraltro già espresso, con convalida, in ordine al sequestro operato in via d’urgenza il 20.12.2012, ai sensi del “codice antimafia”, dei beni mobili e immobili e dei complessi aziendali, nei confronti del Capo Clan della S.C.U. gallipolina Pompeo Rosario PADOVANO, degli eredi del defunto boss Salvatore PADOVANO, nonché dei sodali Giorgio PIANOFORTE e Cosimo CAVALERA.
Il positivo esito dell’attività investigativa di natura patrimoniale che ha originato l’emissione dell’odierno provvedimento di confisca dei beni e di applicazione della sorveglianza speciale aveva sostanzialmente fatto emergere, a corredo di altre importanti acquisizioni probatorie, la riconducibilità di consistenti beni mobili e immobili al Clan PADOVANO, nelle persone di:
1) PADOVANO Pompeo Rosario, nato a Gallipoli (LE) il 23.02.1971, attualmente detenuto, capo clan omonimo;
2) eredi di PADOVANO Salvatore, nato a Gallipoli il 24.12.1960, già esponente storico della c.d. “vecchia guardia” della Sacra Corona Unita e capo indiscusso del clan omonimo fino al suo decesso avvenuto il 06.09.2008, nei confronti del quale la confisca dei beni avrebbe potuto essere disposta;
3) PIANOFORTE Giorgio, nato a Gallipoli (LE) il 25.01.1963, detenuto, cugino e sodale dei fratelli Salvatore e Pompeo Rosario PADOVANO, dei quali era anche prestanome;
4) CAVALERA Cosimo, nato a Gallipoli (LE) il 20.08.1976, detenuto, sodale dei PADOVANO.
Nel contesto dell’operazione:
a) il 20 dicembre 2012 era stato applicato il sequestro anticipato ai fini della successiva confisca di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie del valore complessivo stimato in circa €. 3.000.000,00 (tremilioni):
b) il 4 gennaio 2013 era stato operato un ulteriore sequestro di iniziativa, da parte del R.O.S. e del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, di una somma contante di €. 155.000,00 e di un deposito bancario di €. 110.000,00;
c) il 24 gennaio 2013 il Tribunale di Lecce – 1^Sezione Penale – Misure di Prevenzione aveva convalidato entrambi i sequestri sopra descritti.
Con il provvedimento odierno vengono di fatto:
a) confiscati tutti i beni già sottoposti a sequestro il 20 dicembre 2012 ed il 4 gennaio 2013,ossia :
– n. 7 fabbricati;
– n. 4 terreni;
– n. 2 società di capitali;
– n. 2 società cooperative;
– n. 6 autocarri;
– n. 3 motocicli;
– n. 1 autovetture;
– n. 9 rapporti bancari;
– n. 1 polizza vita;
– denaro in contanti pari a €. 265.050,00.
b) applicata la Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per tre anni nei confronti di Cosimo CAVALERA, appartenente al Clan PADOVANO.
Il provvedimento di confisca ha trovato applicazione anche nei confronti dei beni del deceduto reggente del clan, Padovano Salvatore. Tale possibilità, non contemplata dal codice di procedura penale, è invece espressamente prevista dal vigente Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione che, all’art 18consente di avviare il procedimento di prevenzione anche nei riguardi degli eredi entro il termine di cinque anni dal decesso.
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