IL DANNO E LA BEFFA: IL LECCE RIMONTATO DAL CATANZARO ALLO SCADERE DEL SECONDO TEMPO

| 15 Novembre 2014 | 0 Comments

di Laura Ricci_______

Con la frenata nella tredicesima giornata di campionato di Juve Stabia e Benevento che rispettivamente pareggiano contro Foggia e Paganese, il Lecce ha l’opportunità di portarsi al terzo posto in classifica a meno due dalla capolista. La ghiotta occasione però non è colta dai salentini che si fanno beffare al 47′ del secondo tempo.

Mister Lerda manda in campo Caglioni, Mannini, Lopez, Filipe Gomes, Martinez, Abruzzese, Lepore, Sacilotto, Della Rocca, Moscardelli e Doumbia.

Massimo D’Urso, traghettatore momentaneo del Catanzaro dopo l’esonero di Moriero, schiera Scuffia, Ricci, Di Chiara, Vacca, Rigione, Ferraro, Daffara, Pacciardi, Fofana, Maiorano e Kamarà.

Con gli applausi dei tifosi giallorossi rivolti al nuovo leader Davide Moscardelli, il Lecce inizia il match con degli errori grossolani di Lopez che appare poco concentrato e controlla malamente il pallone per ben due volte. L’incontro si fa frizzante e vivace con le due squadre che cercano di penetrare nelle difese avversarie. Dopo un primo pericolo creato da Mannini al 17′ che con un tiro-cross impegna il portiere del Catanzaro, i salentini trovano la rete del vantaggio al 21′ con un tiro di Doumbia che, nonostante la posizione defilata sulla sinistra, trafigge Scuffia con un rasoterra micidiale. La reazione degli ospiti non tarda ad arrivare: al 27′ Pacciardi crea scompiglio nella difesa leccese che mura il suo tentativo; nella stessa azione ci riprova Di Chiara che lascia partire un tiro insidioso che sfiora il palo sinistro di Caglioni. Il Lecce gestisce la partita ma al 42′ sorprende il Catanzaro ancora con Doumbia che tira “una sassata” da centrocampo e gonfia la rete portando al raddoppio la sua squadra.

I giocatori rientrano in campo e il Catanzaro parte subito forte aggredendo l’area di rigore leccese con azioni fluide e continue. Dopo un tentativo poco pericoloso di Di Chiara che appoggia un pallone morbido fra le braccia del portiere avversario, la squadra ospite gela il Via del Mare al 22′ con il neo entrato Ilari che insacca il pallone alle spalle di Caglioni. La pressione offensiva della squadra di D’Urso continua a mettere alle strette il Lecce che al 25′ rischia di subire il raddoppio con Lopez che si lascia scavalcare da un tiro di un attaccante avversario costringendo l’estremo difensore salentino a deviare il pallone con i pugni. Quando l’incontro si avvia verso la fine, il Catanzaro trova la rete del clamoroso pareggio con Maiorano che abbatte le convinzioni del Lecce di portare a casa una vittoria.

Il giudizio: contro un avversario motivato e voglioso di dimostrare che il problema della squadra fin’ora è stato nella guida tecnica di Moriero e non nelle loro prestazioni, il Lecce tiene bene la pressione di un incontro insidioso fino alla fine del primo tempo. La seconda frazione di gioco però assume tutto un altro tono con il Catanzaro padrone del gioco che prima dimezza lo svantaggio e poi beffa i padroni di casa con la rete del pareggio allo scadere dei minuti di recupero. Troppe disattenzioni difensive, troppi retropassaggi e troppi cali di concentrazioni per questa squadra che deve imparare a non mollare fino all’ultimo istante.

Il migliore in campo: Abdou Doumbia, autore della doppietta del Lecce, si impegna nelle due fasi, attacca e ripiega in difesa per sostenere la squadra.

Da ricordare: l’esultanza di Doumbia dopo il secondo goal con il gesto del cuore rivolto ai suoi tifosi

Da dimenticare: il rinvio di Lopez che tenta di spazzare il pallone al 3′ ma ottiene solo un rinvio sbilenco spendendo il pallone in tribuna.

L’arbitraggio: hanno diretto la gara il signor Francesco Guccini della sezione di Albano Laziale, affiancato dagli assistenti Giuseppe De Filippis e Daniele Gentilini. La gestione del match non è stata sicuramente positiva: il fischio dell’arbitro ha spesso lasciato a desiderare sopratutto per quanto riguarda la scelta delle ammonizioni. Al 32′ giudica un fallo da dietro di Pacciardi come semplice intervento scorretto, al 36′ non vede un fallo su Doumbia che rimane a terra dolorante e al 38′ si ripete con Moscardelli che subisce un brutto intervento. Pessimo il tempismo nel chiamare l’intervento medico per il numero dieci del Lecce che ha trascorso circa un minuto a terra senza poter essere soccorso. Al 41′ giudica come fallo da simulazione la caduta di Maiora nell’area di rigore salentina che invece sembrava essere un possibile rigore.

 

Category: Sport

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