SABATO 15 IL M5S TORNA AD AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA XYLELLA DEI NOSTRI ULIVI…SUL CAMPO DI BATTAGLIA / aggiornamento successivo con le considerazione emerse
(Rdl) ______Gli attivisti del M5S chiamano “agorà” i loro comizi e le loro manifestazioni che si svolgono appunto in una piazza. L’ “agorà” di sabato 15 novembre è però particolare: si terrà in un campo di ulivi, nei pressi di Gallipoli. La località prescelta è denominata “Castellana” ed è localizzabile su google maps digitando “sorriso egli ulivi”. All’incontro, che comincerà alle ore 10.00, e che avrà come tema ““Xylella – Criticità e prospettive per l’economia salentina”, parteciperanno il portavoce del M5S alla Camera dei deputati e componente della commissione agricoltura Giuseppe L’Abbate (nella foto); l’agronomo Cristian Casili; il vivaista Danilo Mariani e il giornalista Massimo Vaglio.
Il meet up, vale a dire il gruppo di attivisti, di Nardò del M5S puntualizza in un comunicato che:“Il Parlamento, grazie alla pressione di Giuseppe L’Abbate, ha approvato ad inizio ottobre la risoluzione a sua prima firma, depositata più di un anno prima, per impegnare il Ministro dell’Agricoltura Martina per un concreto intervento a tutela degli ulivi salentini colpiti dal batterio.
Il deputato pugliese ha presentato in agosto, inoltre, una interrogazione parlamentare per chiedere lumi su molti aspetti ancora piuttosto poco chiari della vicenda Xylella ma soprattutto sulle motivazioni alla base della mancata emanazione del decreto nonché le modalità di investimento dei fondi stanziati con la Legge di Stabilità dello scorso dicembre 2013, pari a 5 milioni di euro, mai giunti in Puglia, nonché le relative modalità di investimento”.
L’agronomo di Nardò Cristian Casili ha spiegato le finalità dell’incontro: ““Abbiamo pensato ad un’agorà sotto gli ulivi piuttosto che in un luogo chiuso. Insieme agli olivicoltori ed ai cittadini apriremo un dibattito con gli alberi a portata di mano. È il primo incontro pubblico in campo aperto, nella zona infetta, per lanciare un segnale ben preciso a tutta la classe politica: uscire dal teatrino mediatico della Xylella e guardare in faccia i produttori, le criticità economiche ed i problemi fitosanitari che stanno interessando la prima coltura di Puglia ed il nostro più prezioso patrimonio paesaggistico”.
Category: Costume e società
ECCO LE CONCLUSIONI OPERATIVE EMERSE DALL’INCONTRO, ELABORATE DA ENZO VIZZI, ATTIVISTA DEL M5S DI CORIGLIANO D’OTRANTO________
Lo strano caso di un batterio killer ALIAS SINDROME DA DISSECAMENTO OLIVI denominato xylella.
• della sua patogenicità nessuna prova certa finché non saranno effettuate in laboratorio le verifiche secondo ” i postulati di Koch “;
• – della sua azione sui vasi xilematici dell’olivo di fatto colpisce solo alcuni (VASI), della pianta infetta, non impedendo totalmente il passaggio di nutrienti alla pianta altrimenti non si spiegherebbero i nuovi germogli sulle piante capittozzate o potate;
• – del fatto dell’asintomaticità delle piante infette dal batterio nessuna sperimentazione;
• – della sua virulenza nessun dato accertato sul prodotto finale degli ulivi cioè le olive e olio ; –
• Accertate in modo inequivocabile invece la comparsa del batterio e susseguente disseccamento delle piante di ulivo in zone soggette : -ad espansione abitativa; – allargamento di sedi stradali o nuove aperture di strade ; – a progetti per residence e resort ;
• MOLTO SOSPETTE ! – dell’ individuazione di varietà di Olivi resistenti al batterio non c’è stata nessuna sperimentazione; nè studi o verifiche della possibilità di innesto e sostituzione delle piante infette con nuove varietà resistenti al batterio!
SI NOTI INOLTRE DI COME GLI AIUTI EUROPEI NON SIANO VOLTI ALLE PRODUZIONI EFFETTIVE E CIOE’ A CHI COLTIVA O PRODUCE OLIO, MA A TUTTI I PROPRIETARI DEI TERRENI SU CUI SONO PRESENTI GLI ULIVI, QUINDI ANCHE A CHI NON FA NESSUNA COLTIVAZIONE O PRODUZIONE CON SUSSEGUENTE ABBANDONO A SE STESSE DELLE PIANTE!
CIO’ NON VA’ VERSO LA PROPOSTA D’INCENTIVARE “LE BUONE TECNICE AGRARIE PER RECUPERO PIANTE DI ULIVO”
DA QUI LA RICHIESTA DI VARIARE LA NORMATIVA PER INCENTIVARE L’EFFETTIVA PRODUZIONE SUL CAMPO !
PROPORREI
1) DI NOMINARE UN’ESPERTO O EQUIPE DI STUDIOSI O UN LABORATORIO D’ANALISI PER INDAGARE SU QUANTO SOPRA NELLA PECULIARITA’ DELLA ZONA
2) RACCOLTA FONDI TRAMITE PETIZIONI E SOTTOSCRIZIONI ON LINE PER FINANZIARE LA MEDESIMA INDAGINE ONDE DARE RISPOSTE SERIE E SCIENTIFICAMENTE PROVATE ALLSA POLITICA E A QUANTI INVESTITI DAL PROBLEMA O SINDROME DA DISSECCAMENTO E FORNIRE STRUMENTI DI CERTIFICAZIONE ALLE PRODUZIONI A BASSI COSTI !
3) INDICARE IN MODO INEQUIVOCABILE TRA I LIBERI RICERCATORI CHI HA INDIVIDUATO SOLUZIONI AL PROBLEMA !
4) VARIARE LA NORMATIVA PER INCENTIVARE L’EFFETTIVA PRODUZIONE SUL CAMPO !
5) ONDE EVITARE CATACLISMI CLIMATICI DI CUI GIA’ SI SENTONO GLI EFFETTI DOVUTI AD ERADICAZIONE DISSENNATA IMPORRE DOVE SI CAPITOZZA O ESPIANTANO ALBERI DI PIANTARNE DI NUOVI PER RISTABILIRE EQUILIBRI ECO-SOSTENIBILI !
6) INDIVIDUARE E DIVULGARE -ANTAGONISTI NATURALI DELLA CICADELLA O SPUTACCHINA VETTORE DEL BATTERIO TIPO PIANTE O INSETTI O UCCELLI TIPO PETTIROSSO ETC.
FORUM AMBIENTE E SALUTE LECCE
OGGETTO:
Disseccamento ulivo- Xylella
Questioni dopo il convegno internazionale
Proposte per la strategia fitosanitaria
Egr. Sigg.
Ministro politiche agricole Roma
M. BARBA Dir. CRA e Pres. Comitato scientifico nazionale su disseccamento ulivi
Direttore Servizio fitopatologico nazionale
Presidente Regione Puglia
Assessore agricoltura Regione Puglia
Direttore Ufficio fitopatologico Bari
Il Convegno su XYLELLA di Gallipoli-Locorotondo, è stato promosso da CNR, Univ. Bari, CRSFA, CIHEAM-IAM, patrocinato da Ministero politiche agricole e Regione Puglia: per questo rappresenta un evento non privato, quasi istituzionale: il dibattito e le indicazioni emerse non possono essere ignorate dagli enti e istituti predetti, che devono tenerne conto, in vista degli interventi da assumere su Disseccamento ulivi e Xylella.
Gli elementi scientifici e operativi emersi dal convegno, utili per affrontare la fitopatologia in atto sono soprattutto i seguenti:
ESPIANTO
quasi tutti gli studiosi non hanno citato né prospettato l’espianto di massa quale strumento utile per bloccare il contagio ed eradicare il batterio: solo l’inglese White lo ha considerato utile, ma solo parzialmente, in quanto non in grado di arrestare il progresso del contagio; mentre Stancarelli dell’agenzia europea EFSA ha ricordato che in California non è stato efficace per tale scopo.
Pertanto ha senso insistere nell’eradicazione delle piante quale strumento per eradicare il batterio, come stabilito nella decisione UE e nel decreto governativo attuativo?
FASCE CUSCINETTO-TAMPONE
Strategia ignorata da tutti gli interventi (tranne dott. Guario); è stato evidenziato che gli insetti vettori possono essere spostati dal vento e da altri agenti occasionali a notevoli distanze dalla zona focolaio e infetta.
Dopo almeno quattro anni di disseccamento, senza alcun intervento pubblico e quindi di assoluta “libertà” degli insetti vettori, questi quanta strada hanno già fatto, anche al di la della fascia tra Lecce e Brindisi ipotizzata? Situazioni ambientali e climatiche, nonché le differenze colturali, di buone pratiche e di varietà di cultivar, potrebbero aver fatto la differenza sulla mancata diffusione del contagio. Il microclima caldo-umido , secondo tutti gli esperti,favorisce sia lo sviluppo del batterio, che del vettore, quindi il contesto favorevole al contagio. Perché insistere su interventi pubblici preventivi , di forte impatto chimico e di estirpazione massiccia, in una mega fascia tampone-cuscinetto, larga almeno 4 km a nord di Lecce, dallo Ionio all’ Adriatico; perché imponerre all’intera provincia di Lecce analoghi interventi a carico dei proprietari ? E’indiscutibile la loro efficacia o è solo una quasisubordinata risposta all’UE?
POTATURE
Le potature appropriate , soprattutto in fase iniziale dei sintomi, sono state evidenziate da numerosi convegnisti, quale uno degli interventi più utili per limitare la fitopatologia e il contagio.
Perché esse previste dalla delib. Regionale dell’ott. 2013 come misure da intraprendere a breve termine (quindi urgenti),non sono ad oggi imposte con ordinanza specifica? Perché non si sono predisposte (né finora è previsto) squadre ben preparate per praticare le potature soprattutto nei luoghi critici del disseccamento, e in assenza di interventi privati? E’ un’omissione corresponsabile del disseccamento di migliaia di ulivi anche tutelati da leggi nazionale e regionale e del diffondersi del contagio?
INTERVENTI CHIMICI
Il ricorso alla chimica, soprattutto insetticidi, è stato evocato da alcuni interventi utile solo in una prima fase di lotta al patogeno (Hopkins), ma non come lotta sistematica.
Non va dunque rimodulata la strategia di lotta chimica preventivata, anche alla luce delle Guideline for pest eradication FAO 1998 sul bilancio costi-benefici, nonché del pesante impatto già gravante sul territorio per il massiccio e incontrollato uso del tandem erbicidi-insetticidi negli uliveti, che ha distrutto l’humus, la fertilità del suolo, l’equilibrio vegetale utile per la vita degli stessi uliveti, oltre ad aver danneggiato la salute dei coltivatori e consumatori e la falda acquifera e svilito derrate di olio sul mercato mondiale?
SPERIMENTAZIONI FITOSANITARIE
Sono stati proposti i risultati di ricerche e sperimentazioni fitosanitarie di lotta alla Xylella. In particolare i proff. De Souza (S. Paolo Brasile) e Hopkins (univ. Florida) hanno riportato alcuni esempi, quali il contrasto già praticato con successo contro la clorosi degli agrumi da X., e l’utilizzo di un ceppo benigno isolato da X. asintomatica su sambuco, in fase avanzata di sperimentazione.
Perché non tenerle presenti sul territorio, guidati da fiducia e prudenza, invece di dichiarare una guerra totale, ricorrendo a interventi radicali di estirpazione fisica di centinaia di migliaia di piante infette, ed anche solo probabilmente infette o a rischio infezione, come decretato dal governo?
NUOVI TEST
Sono stati segnalati (D’Onghia, IAM Bari) nuovi più rapidi test per individuare la presenza del batterio di quelli finora utilizzati nel Salento.
Quale legittimità giuridica e non solo presenta la misura del decreto governativo che prevede gli interventi di eradicazione basati anche su ispezione solo visiva dei sintomi, nonchè di piante solo probabilmente infette?
Non si dà spazio alla discrezionalità e ad una scarsa rigorosità operativa? E’ risaputo che i sintomi di X. possono essere analoghi e sovrapponibili a quelli funginei, della bruscatura, della verticillosi, etc, ancor più quando tali patogeni sono copresenti sulle piante coinvolte o/e sul territorio. Siano effettuati i test singolarmente su ogni pianta, per evitare inutile olocausto e legittimi ricorsi giurisdizionali!
LE CONSIDERAZIONI DI PURCELL, Univ. California
Per il prof. Purcell, tra i massimi esperti di Xylella , sono necessarie ulteriori indagini per confermare o meno lo stretto rapporto causale tra X. e disseccamento degli ulivi in Puglia: anche perché in California la X. (forse un ceppo differente) non aveva provocato il disseccamento degli ulivi, e per la sovrapposizione dei diversi patogeni nel Salento! Già prima Purcell aveva affermato “Credo che X. sia già molto diffusa nel Mediterraneo. Come ho già precisato , è stata più volte rilevata in Europa e ci sono con molta probabilità tanti casi ancora non riconosciuti o non denunciati: peraltro X ce la mette tutta a non far del male alle piante che la ospitano, per cui la sua presenza è spesso asintomatica: fa più spesso ammalare le piante con cui non ha una storia evolutiva di comune coesistenza” (Gazz. Mezz. 5.XI.013).
Tali affermazioni non escludono la possibile endemicità di X. anche nel Salento, e che sia diventata sintomatica anche a causa degli ultimi 13 inverni dal continuo clima mite, dalle temperature mai al di sotto dei cinque gradi, utili, anche nella eventualità dell’importazione più o meno recente del batterio, contro la proliferazione dei vettori. Comunque esse impongono prudenza negli interventi, in relazione alla poliedricità di possibili scenari eziofitopatologici (importazione con piante, il convegno di Bari, endemicità ora scoperta,…?).
Non sarebbe doveroso verificare nella prima zona focolaio di Gallipoli se gli ulivi colpiti siano disseccati in tutto o in parte, sia se curati e potati , o nel caso contrario; quanto si sia diffuso nell’ultimo anno il disseccamento in tale area e perché ancora oggi solo a macchia di leopardo(mentre si denunzierebbero altri focolai lontani), con uliveti in salute attigui a quelli in essiccamento? Ciò per confermare o meno la “coesistenza” dichiarata da Purcell!
STRATEGIE e PROPOSTE
La eventuale endemicità di X. nel Mediterraneo ( sostenuta non solo da Purcell), e anche nel Medioriente fino all’Iran (ulivi), o comunque la predetta presenza da molti anni , non riconosciuta o non denunciata in Europa, e infine la situazione di medio-lunga coesistenza prospettano due possibili strategie: la convivenza ( già da alcuni se non da molti anni) con X., nell’improbabilità di eradicarla ,limitandone e contrastandone gli effetti nocivi, con buone pratiche, in attesa della disponibilità delle citate sperimentazioni, senza effetti collaterali; la necessità di eliminare X. dagli organismi da quarantena elencati dall’EPPO, o quantomeno di eliminare le misure di quarantena previste contro l’introduzione (ormai avvenuta) del batterio in Europa, soprattutto quelle dal forte impatto ambientale,paesaggistico, sanitario (squilibriato rapporto costi-benefici stabilito dalla FAO).
Nel Convegno si è fatto riferimento alle pratiche di sperimentazione delle varietà resistenti ( es.in Brasile la clorosi colpisce solo aranci, ma non limoni e mandarini).Nel Salento sono state individuate situazioni analoghe (Piante non colpite o asintomatiche). Non si ritiene indispensabile promuovere la sperimentazione, con differenti procedure, sulla resistenza di alcune varietà o singole piante di ulivo a X.?
Non è doveroso promuovere l’adozione di strumenti di lotta biologica contro gli insetti (trappole feromoniche, di confusione sessuale, etc.) che nel decreto governativo non emergono?
APPELLO
Affinché le istituzioni regionali e statali -alla luce della problematicità della sindrome del disseccamento e della individuazione delle dinamiche eziopatologiche, considerando la non sicura efficacia degli strumenti di intervento, soprattutto quelli di enorme impatto ambientale, paesaggistico, culturale, economico- tutelino il territorio salentino, rivedano il decreto, riconcordino con la nuova Commissione UE la decisione assunta.
La Regione Puglia, il cui simbolo è l’ulivo, deve alzare la voce per difenderlo; e adottare le buone pratiche colturali che lo tutelino non solo da batteri, funghi e decisioni calate dall’alto, ma soprattutto dalla chimica killer quotidiano.
Distinti saluti
p. il Forum
Giovanni Seclì