IL PD SI MOBILITA A SANTA MARIA DI LEUCA CONTRO LE TRIVELLAZIONI NEI NOSTRI MARI
(Rdl)________Oggi domenica 9 novembre il Pd ha tenuto uno manifestazione (nella foto, un momento della protesta), definita “mobilitazione in appoggio dei sindaci e degli amministratori comunali”, a Santa Maria di Leuca.
Ne aveva spiegato le ragioni il coordinatore della segreteria provinciale e vicesindaco di Patù, Gabriele Abaterusso_______
“La Puglia e il Salento hanno un ecosistema marino molto delicato che va tutelato e salvaguardato. Il sistema che vorrebbe usare la Global Med, invece, prevede l’uso di onde sismiche (la cosiddetta tecnologia air gun) che costituirebbero – a detta della comunità scientifica – una minaccia per le specie di fauna e flora presenti nei fondali marini. Non solo. A essere danneggiati sarebbero anche i numerosi Comuni salentini interessati dalla vicenda e con loro i paesaggi, la vegetazione e le tante oasi e aree protette che potrebbero essere rovinate per sempre.
Il nostro è un territorio che vive già come un macigno le realtà dell’Ilva e di Cerano e che da anni sta cercando di puntare su un’economia sostenibile. Il mare e il turismo poi sono settori nei quali la Regione Puglia ha deciso di investire in maniera decisa proprio perché fondamentali per la nostra economia. Ecco perché, come uomini e donne di questa terra, diciamo No alle trivellazioni progettate dalla Global Med”.
Il segretario provinciale Salvatore Piconese aveva dal canto suo dichiarato che_____
“Il PD salentino si mobilita contro il rischio trivellazioni nel nostro mare, e in ciò siamo coerenti con una politica di sviluppo sostenibile che mi ha portato, come primo atto della mia segreteria, ad essere presente a Melendugno per esprimere quasi un anno fa, a nome del Pd salentino, un chiaro dissenso sulla localizzazione del Tap a San Foca. La Puglia è la regione che esporta l’85% dell’energia che produce e ai primi posti per gli impianti delle rinnovabili, vive sulla sua pelle le devastazione degli insediamenti di Brindisi e Taranto. Ecco perché siamo in piazza”.
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