UBRIACO, TERRORIZZA IL PRONTO SOCCORSO DEL “VITO FAZZI”, ARRESTATO DALLA POLIZIA
Alle ore 22,48 di ieri, personale sanitario del 118 di Lecce aveva accompagnato presso il Pronto Soccorso del “Vito Fazzi”, Vittorio Attanasio, 58 anni, che si trovava in palese stato di ubriachezza.
Appena giunto al Pronto Soccorso, l’uomo assumeva un atteggiamento oltraggioso e violento nei confronti del personale sanitario e cercava di portarsi verso il personale del 118 che lo aveva accompagnato, dopo averlo trovato privo di sensi nei pressi di Squinzano e avergli prestato le prime cure.
Giunto all’interno del locale pronto soccorso, però l’uomo si svegliava e cominciava a urlare minacce e offese contro i sanitari che lo avevano accompagnato e, strappandosi la flebo dal braccio, faceva fuoriuscire della sostanza ematica con la quale imbrattava gli arredi del corridoio e minacciava chiunque si avvicinasse a lui.
Vista la gravita della situazione interveniva il poliziotto in servizio al posto Fisso di Polizia presso l’Ospedale che però non riusciva a calmarlo e doveva proteggere il personale anitario, impaurito dall’avvicinarsi dell’uomo fuori di sé e coperto di sangue.
Come se non bastasse, Attanasio minacciava di morte anche l’operatore di polizia davanti a numerosi utenti e personale sanitario, fra l’altro in quel momento impegnato in due situazioni di mergenza da codice rosso.
Vista la situazione, al solo fine di tutelare l’integrità delle persone presenti e limitare al massimo le lesioni che l’uomo si stava procurando con il distacco della flebo, il poliziotto si impegnava a bloccarlo, ma questi con calci, pugni, spintoni si opponeva all’operatore di polizia procurandogli delle ferite ad entrambe le mani ed al braccio, giudicate guaribili in quattro giorni.
Il poliziotto riusciva , tuttavia, ad ammanettare l’Attanasio che, con l’ausilio di una volante , veniva tradotto agli arresti domiciliari con l’accusa di interruzione di pubblico servizio, rifiuto di fornire le proprie generalità, minacce aggravate a P.U., oltraggio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e imbrattamento di cose altrui, con l’aggravante della continuazione del reato, e dell’ubriachezza volontaria e recidiva.
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