Divertimenti pericolosi.
I tappeti elastici. Il maggior rischio di incidenti se a saltare c’è più di un bambino. Migliaia di ricoveri ogni anno in ospedale. Lo “Sportello dei Diritti”: non resta che vietarli
Uno dei divertimenti apparentemente più innocui e che sembrano dare tanta felicità e allegria ai nostri piccoli é in realtà una temibile “macchina” da infortuni, a volte gravissimi. Parliamo dei tappetini elastici che si trovano ormai ovunque nel nostro Paese, nelle feste paesane, nei parchi giochi e persino in qualche ludoteca, ma che qualche bimbo ha preteso anche nel proprio giardino in formato ridotto per scatenarsi anche tra le “mura domestiche”. Per carità, i bambini sembrano quasi di “gomma” quando si slanciano in capriole e piroette volanti mentre saltano su queste strutture rimbalzanti, ma non si tratta di un caso isolato se le statistiche dei sinistri appaiono impietose e dovrebbero portare il legislatore a riconsiderarne l’innocuità e a mettere un serio freno a questa prassi che non conosce quasi alcun limite regolamentare almeno nel Nostro Paese.L’ultima statistica nota di rilievo scientifico su questo tipo di divertimento é datata 2012 ed é risultata veramente impietosa, tanto da considerare in maniera obiettiva i tappeti elastici quali attrazioni pericolose, in quanto possibile causa di contusioni, fratture e traumi cranici. Si tratta di una ricerca realizzata per l’autorevole American Academy of Pediatrics, che é stata pubblicata sul mensile di ottobre 2012 della rivista «Pediatrics», che ha rilevato come avrebbero causato quasi 100.000 infortuni nel 2009 solo negli Stati Uniti, con 3.100 episodi di ricovero in ospedale e un evidente maggior rischio per i bambini più piccoli. Lo studio condotto dall’equipe della professoressa Susannah Briskin, degli University Hospitals Rainbow Babies & Children’s Hospital é giunta, peraltro, alla conclusione che il fatto di aggiungere le reti intorno alle strutture per i “saltatori” sia inutile in termini di sicurezza. Anche se in molti induce una sensazione di protezione come tendono a sponsorizzare alcune case produttrici di questi prodotti che rassicurano il pubblico presentando le reti come un sistema di pressoché totale sicurezza. Un altro aspetto importante evidenziato dalla ricerca riguarda il fatto che il 75% degli infortuni si verifica quando più di un bambino salta su un tappeto elastico. In un caso su 200 gli incidenti provocano un danno neurologico permanente e i pediatri americani non hanno dubbi: ai bambini dovrebbe essere vietato saltare sui tappeti elastici, un gioco troppo pericoloso (perfino per gli adulti!). E se il mito che i bambini sono più resistenti ai capitomboli degli adulti risulta essere un falso evidente, allora appare certo che i piccoli sono più esposti al pericolo di incappare in lesioni significative, incluse fratture delle gambe e addirittura lesioni alla colonna vertebrale. “Sebbene la maggior parte delle lesioni consista in distorsioni, strappi, contusioni o altri traumi dei tessuti molli, i bambini più piccoli sembrano più inclini a lesioni ossee”, spiegano i ricercatori. É pure vero che le raccomandazioni di sicurezza dei produttori consigliano sempre la supervisione di un adulto quando i bambini giocano su un trampolino da giardino, ma risulta anche incontrovertibile che da un terzo alla metà degli infortuni si è verificato sotto lo sguardo dei genitori, come ha anche rilevato l’indagine scientifica in questione. Che molte mamma e papà fossero d’accordo a non far saltare i propri pargoli sui tappetini dopo le prime esperienze, spesso negative, é un dato oggettivo e che era empiricamente noto un po’ a tutti, ma é una ricerca scientifica che ha avuto scarso risalto in Europa e in Italia con i suoi drammatici risultati in termini numerici a livello del numero globale d’infortuni che, per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”,dovrebbe far propendere il nostro legislatore ad una riflessione circa la possibilità di vietare completamente questo tipo di attrazioni che appaiono, evidentemente, molto pericolose per lagenerazione dei più piccoli.
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