GAGLIANO DEL CAPO: MINACCE A SINDACO E ASSESSORI, CONDANNATI IN DUE

| 24 Settembre 2014 | 0 Comments

I militari della Stazione Carabinieri di Gagliano del Capo nel pomeriggio di ieri hanno dato esecuzione a due ordinanze di carcerazione per espiazione della pena emesse dal Tribunale di Lecce nei confronti di due gaglianesi PIZZOLANTE Antonio classe 1964 che dovrà espiare la pena  di anni 2 (due), mesi 3 (tre) e giorni 11 (undici) di reclusione, e RAONA Donatello, classe 1986, il quale dovrà espiare una pena  residua di anni 1 (uno), mesi 5 (cinque) e giorni 8 (otto) di reclusione.

I reati contestati sono minacce, furto e vilipendio di tombe ai danni di amministratori del comune di Gagliano del capo. Era il 2008 quando una mattina sindaco, vicesindaco e assessore si vedono recapitata una busta con all’interno un biglietto minatorio e dei pallini di una cartuccia da caccia. Alcuni giorni dopo il vice sindaco riceveva due messaggi di testo sul proprio cellulare da una cabina telefonica “Ciao ti ci ho messo la sorpresa a casa adesso fai molta attenzione sappi che è tempo di morire addio” – “il diavolo sta aspettando l’ora che muori quando morirai io brucerò  il tuo corpo con dieci litri di benzina – Satana il tuo persecutore, a risentirci, ciao”. le primissime indagini esperite all’epoca dei fatti dai militari dell’Arma dei Carabinieri permettevano di indirizzare nelle immediatezze le stesso proprio sugli odierni arrestati; infatti secondo le indagini il PIZZOLANTE avvalendosi del RAONA e di un terzo soggetto miravano ad intimidire gli amministratori al fine di ottenere un permesso per costruire in sanatoria una tettoia in un chiosco bar nella marina di Gagliano del Capo riconducibile allo stesso. Lettere e messaggi parevano però non bastare; a questi si sono susseguite scritte sui muri delle abitazioni dell’assessore del tenore “bella casa vita e una morte assicurata”, “per te solo un rimedio, la morte”; tutte riportavano la firma “C.21”. Ma il macabro disegno criminoso culminava quando sulla tomba di famiglia del sindaco vennero realizzati alcuni segni grafici minacciosi e vilipendiosi quali una stella a cinque punte racchiusa da un cerchio ed i cinque punti disposti a croce, simbolo dell’associazione mafiosa Sacra Corona Unita, e gli indagati vi apponevano le scritte “tu morirai lo stesso” “noi comandiamo” “satana”, “sindaco di merda, ti starò dietro fino alla morte”, “sindaco morirai” “SCU”; anche qui la firma “C.21” . Grazie proprio alle indagini dei carabinieri ben presto la sigla “C.21” trovava una spiegazione: era la firma dell’esecutore degli atti intimidatori, RAONA Donatello. Infatti a seguito di perquisizione all’interno dell’abitazione del pregiudicato veniva rinvenuta un agenda con la scritta “Agenda degli appunti: R. Donatello c.21”; la sigla stava per corona 21, cioè il numero di reati commessi dal RAONA sino a quel momento. Stante gli elementi a carico del RAONA lo stesso decideva di rendere interrogatorio al P.M. confessando di esser l’autore delle lettere e dei murales e di aver agito su mandato di PIZZOLANTE Antonio con un compenso di 100 euro.

Le intimidazioni non terminavano nonostante i servizi di vigilanza e prevenzione disposti all’epoca dalla Compagnia Carabinieri di Tricase; infatti qualche settimana dopo l’ultima minaccia il RAONA e il terzo complice su mandato di Pizzolante si introducevano nell’abitazione di uno dei rivali dell’uomo titolare di un bar di Gagliano del Capo reo di essere “amico” del sindaco  e asportavano un’aspirapolvere ed uno stereo per poi appiccare il fuoco nella casa. I tre nel giugno del 2008 vennero arrestati in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare e in sede di interrogatorio di garanzia sia il RAONA che il GRECO si accollavano gli addebiti senza però confermare il nome del loro mandante che entrambi in altri interrogatori precedenti avevano confermato agli inquirenti. Nonostante i ricorsi degli avvocati in appello ed in Cassazione il RAONA e il PIZZOLANTE sono stati condannati con sentenza passata in giudicato.

Ieri i due, esperite le formalità di rito, sono stati tradotti in carcere.

Category: Cronaca

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