GALATINA: ARRESTATO PER ATTI PERSECUTORI AGGRAVATI E CONTINUATI NEI CONFRONTI DELLA FIDANZATA
I carabinieri di Galatina hanno quest’oggi tratto in stato di arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, MICHELI Andrea, 20enne di Collemeto, con l’accusa di atti persecutori aggravati e continuati commessi ricorrendo a minacce fisiche e verbali. L’attività d’indagine dei militari della Stazione di Galatina ha avuto il suo avvio una settimana fa, allorquando una minorenne di Galatina, completamente terrorizzata ed accompagnata dalla madre, ha inteso sporgere denuncia, descrivendo mesi e mesi di veri e propri soprusi da parte del MICHELI, suo fidanzato da tempo. La condotta del MICHELI nel rapporto di coppia, dopo un certo periodo, ha iniziato a cambiare e la povera ragazza ha visto il fidanzato trasformarsi divenendo un vero e proprio “mostro – controllore” della sua vita. Oltre alle ingiurie ed alle minacce, il MICHELI aveva iniziato ad impedire alla ragazza di uscire da sola, a portare certi vestiti ritenuti troppo succinti e, infine, a voler necessariamente essere presente allorquando la ragazza usciva con i familiari. Una maniacale mancanza di fiducia con accessi di gelosia che, in caso di mancata ottemperanza della giovane, la portavano a dover subire ingiurie, minacce e veri e propri soprusi come quello di vedersi togliere e distruggere la sim del telefono e di vedersi controllate le chiamate ed gli sms. Le minacce, poi, non risparmiavano i genitori della ragazza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’ultimo episodio di gelosia laddove il MICHELI, in preda all’ira, ha strattonato e gettato a terra la povera ragazza, venendo fermato da due amici lì presenti. La giovane, peraltro, ha necessitato di cure presso il Pronto Soccorso di Galatina e poi, piangente, si è presentata presso i Carabinieri. Proprio durante la stesura degli atti, tra le altre cose, la giovane ha ricevuto un sms minatorio, simile a molti altri ricevuti nei mesi passati. L’informativa dei militari, inviata alla Procura, è quindi giunta sul tavolo del GIP che, concordando con quanto richiesto dai Carabinieri ed avallato dal P.M. ha disposto la misura degli arresti domiciliari. Effettivamente una misura meno afflittiva, quale quella del divieto di avvicinamento era di fatto insostenibile visto che i due ragazzi vivono a 50 metri di distanza l’uno all’altro ed ha portato il GIP ad optare per la misura degli arresti domiciliari.
Category: Cronaca