PROSEGUE IL TOUR DI ROCCO NIGRO E RACHELE ANDRIOLI
Prosegue in giro per la Puglia il tour di presentazione di Malìe, nuovo progetto discografico della cantante Rachele Andrioli e del fisarmonicista Rocco Nigro, prodotto artisticamente da Gabriele Rampino ed Eraldo Martucci per Fonosfere, collana editoriale dell’etichetta salentina Dodicilune e distribuito da IRD. Venerdì 8 agosto il duo sarà ad Alessano (Le) per la manifestazione Una notte nel borgo. Giovedì 14 appuntamento in Piazza Leonardo Leo a San Vito dei Normanni (Br), giovedì 21 a Le Sorgenti di Torre Vado (Le), lunedì 25 nei Giardini di Palazzo Serafini Sauli a Tiggiano (Le) e martedì 26 a Nardò (Le) per Mediterraneo Insieme. Inoltre i due musicisti saranno ospiti e si esibiranno con alcuni brani del disco martedì 12 agosto nell’ambito della Notte Bianca di Specchia (Le) con Tarantavirus, lunedì 18 a Torrepaduli (Le) per La Notte di San Rocco con gli Opa Cupa.
Malìe contiene nove brani (quattro tradizionali e cinque inediti) che ospitano Valerio Daniele (chitarra), Redi Hasa (violoncello), Francesco Massaro (sax baritono), Vito de Lorenzi (percussioni), Enza Pagliara (voce) e Mauro Semeraro (mandolino), Lidia e Arianna Andrioli, Franca, Ada, Rosaria e Mimina Gaballo (voce e mani). Intanto è online su Youtube il videoclip, firmato da Gianni De Blasi, di Malìa, primo singolo estratto dall’album. Nel brano, composto dai due musicisti, la stessa cellula musicale si sviluppa in armonia con la voce, quasi per immaginare una sorta d’incantesimo. Nel corso del concerto il duo traccia un percorso ben preciso, una successione di arie popolari, di omaggi a voci femminili e di brani inediti. Si sale, un salto dopo l’altro, dalla musica tradizionale del Sud Italia alla canzone popolare italiana (Gabriella Ferri, Domenico Modugno) e del mondo (Edith Piaf, Amalia Rodriguez, Chavela Vargas). Due giovani autori e interpreti che lavorano a una proposta con tratti innovativi, tra un ben radicato tratto salentino e una dimensione decisamente nuova, tra “world music” e nuove “sensibilità musicali” contemporanee.
“Il disco è un percorso sui luoghi ancestrali e mitici della cultura vocale, sui tòpoi del Salento e della Puglia primitivi, sulla tradizione vocale che muove in transizione verso suggestioni nuove e che si collega idealmente al Fado portoghese, ma anche allo stornello romano”, sottolinea Eraldo Martucci nell’introduzione a Malìe. “La fascinazione del primo elemento strumentale, la voce, e della sua capacità di trasmettere oralmente tradizioni, dinamiche, favole, sogni. La centralità dell’elemento vocale impone di spogliarsi da ogni orpello, alla ricerca di una essenzialità primigenia: in tal senso la voce lega con i mantici di una fisarmonica, in pochi contrappunti con altri strumenti, dove la dimensione del duo prevale su scelte forse più ricche ma meno vere. Rachele Andrioli, con la sua eccezionale ricchezza timbrica e con un’espressività mai ostentata ed affidata sempre al canto, percorre i luoghi rurali della sua terra non nascondendo le sue influenze bizantine, richiamando il senso della musica come espressione di socialità”, continua il critico. “Musica cioè nella quale l’uso della voce come nenia funebre, come accompagnamento di cerimonie, nascite, matrimoni, preghiere torna ad esprimere la propria centralità, affiancata in questo caso dalla fisarmonica straordinaria di Rocco Nigro. Una musica che dunque va oltre l’intrattenimento per diventare piuttosto potere visionario e vibrante, e con immaginazioni interiori più potenti, come testimonianza appunto di quella dimensione ancestrale che vive ancora oggi. Una musica dalla natura comunicativa più profonda, nascosta e che rivela il suo ruolo essenziale come archetipo di tutti i nostri comportamenti. Il duo, formula mutuata dalla musica colta ma perfettamente attinente anche a quella popolare, muove da esperienza radicata in più di un triennio sul territorio, fino ad arrivare ad un franco successo di pubblico anche oltre il territorio. Forti di tali esperienze sul campo, i due musicisti riescono a creare unisono tra il respiro della voce e quello del mantice della fisarmonica che la sostiene, in un gioco fascinoso di … malìe”.
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