L’OMICIDIO DI VALENTINO SPALLUTO
Questo no, no, NON DOVEVA SUCCEDERE. Un pomeriggio dell’estate stagione clou del Salento trasformato in tragedia. Un giovane di 20 anni che lavora a un allestimento per un concerto di musica di una cantante di successo ammazzato a colpi di pistola. L’assassino che spara incurante di poter fare altre vittime fra gli operai e fugge indisturbato.
Gravissimo, perché certe scene erano e sono ancora estranee alla geografia dell’anima di questa città, dove uno scippo fa ancora notizia, è cioè un evento raro, dove chiunque cammina di giorno e di notte in tutta tranquillità, dove la criminalità organizzata – ma organizzata malissimo, siamo a livello dei dilettanti allo sbaraglio, se paragonata a mafia, camorra e ndrangheta – sembrava un evanescente ricordo di qualche decennio fa.
Seguiremo con trepidazione gli sviluppi dell’inchiesta.
Non vogliamo fare sociologia all’acqua di rose, però come nei casi recenti di Melissano e Cavallino chiediamo ai lettori protagonisti della nostra community attenzione e partecipazione.
E la comunità umana sana e perbene, di mutuo aiuto, di solidi riferimenti morali, che si sta sfaldando. Dobbiamo tenerla unita, perché il “progresso” di Lecce sta nella tradizione, nella cultura popolare, nell’arte, le fondamenta su cui progredire e migliorarsi socialmente ed economicamente, e non vogliamo diventare una città del mondo ammalata di progresso.
Category: Costume e società