LA NAZIONALE FUORI DAL MONDIALE VISTA DAL SALENTO
Un risultato pessimo per una squadra senza fantasia
di Laura Ricci
Finisce ai gironi l’avventura degli azzurri al Mondiale 2014, fuori dopo la sconfitta contro l’Uruguay per 1 a 0.
La squadra aveva vinto la prima partita contro l’Inghilterra, ma già aveva destato dubbi nei tifosi.
La seconda partita contro la Costa Rica ha confermato la diffidenza di chi si chiedeva come fosse possibile scendere in campo e “giocare da fermi”: i terzini non spingevano più e Prandelli ha alternato seconde punte come Cassano e Insigne a centrocampisti esterni come Candreva e Cerci, senza però trovare la mossa vincente.
Ieri milioni di spettatori si sono messi davanti alla Tv, nel Salento gruppi di giovani e non si sono riuniti nelle piazze e nei bar per assistere alla partita, boom di tifosi in Piazzetta Santa Chiara.
Quello a cui si è assistito è stato il crollo della nazionale italiana, tatticamente rivoluzionata e schierata in campo con il 3-5-2 affiancando Immobile a Balotelli.
I risultati sono stati pessimi, squadra senza fantasia messa in campo dal CT Prandelli con il chiaro compito di portare a casa il pareggio, che sarebbe valso la qualificazione. Gli azzurri sono stati a guardare finchè Diego Godìn non ha messo il pallone in rete, Marchisio è stato espulso per un fallo 59’ e il direttore di gara non ha visto un morso eclatante di Suarez ai danni di Chiellini.
Lo stesso difensore della Juve dichiara:“L’espulsione di Marchisio è ridicola, ma ancor di più è la mancata espulsione di Suarez.”
Durante la conferenza stampa post-partita, Cesare Prandelli: “Mi assumo le mie responsabilità, ma non si può condizionare così una gara”. Anche l’allenatore dell’Italia, dunque, ha inveito contro l’arbitro che ha lasciato in dieci la squadra azzurra ma ha preso la decisione di dimettersi dal ruolo di commissario tecnico della nazionale italiana.
In seguito, anche il presidente della FIGC, Giancarlo Abete, ha dichiarato le sue dimissioni: “ Avevo già deciso prima del Mondiale, è irrevocabile”.
Le opinioni su chi sia l’artefice di questo fallimento sono svariate, Nicola Cuna da Galatina esprime il suo parere: “Prandelli è stato indeciso sin dal principio, quando Montolivo si è infortunato ha totalmente cambiato modulo e ha schierato la squadra senza formularne uno adatto”.
Per quanto riguarda l’arbitraggio ci dice :“Non è stato quello a determinare la sconfitta della nostra nazionale, quando si gioca per il pareggio, alla fine si perde sempre”.
Annibale Gagliani, da San Donaci, esprime il suo rammarico: “Un’Italia partita due anni fa col migliore El Shaarawy, quest’anno sembrava essere Rossi il fuoriclasse per il Brasile, alla fine siamo arrivati sconfessando il progetto su cui lavoravamo da anni. Troppa confusione, Balotelli sempre a fasi alterne”.
L’avventura mondiale finisce qui per gli azzurri, ora senza commissario tecnico e senza Pirlo che si dedicherà esclusivamente al suo club d’ora in avanti.
Il poco entusiasmo in campo e la troppa incertezza tattica hanno distrutto il cammino nella competizione, le note positive sono la prestazione di Verratti e la conferma che Buffon è ancora un portiere che vale.
Laura Ricci
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