CINQUEMILA EURO DI VERGOGNA

| 22 Giugno 2014 | 1 Comment
Scherza con i fanti, e lascia stare i santi. Alla Tap, il consorzio multinazionale, che, per interessi economici giganteschi, vuole portare il gas, con un’opera inutile, quanto controproducente, sulle coste del Salento, non hanno il minimo rispetto del territorio, che si apre con il mostro di Cerano e si chiude con quello dell’Ilva e che da essi avrebbe il colpo di graz…ia nelle sue vocazioni agricole e turistiche, va da sé.
Non ne hanno quindi di conseguenza nemmeno per la cultura che esso esprime, la cultura popolare, di cui i proverbi sono la quotidiana esemplificazione, e i culti religiosi la periodica applicazione.
Fanno il loro mestiere, fra comitati d’affari, padroni capitalisti, padrini politici e lobby d’assalto. In quest’ultima ottica, hanno cominciato da tempo a regalare soldi a destra e a manca, a così detti “eventi”, per non dire le inserzioni pubblicitarie a pagamento, ospitate da organi di informazione che pure espressioni e difensori del territorio si definiscono: forti degli enormi profitti che la realizzazione dell’opera comporterebbe per loro, comprano il consenso, in un modo o nell’altro.
Così, hanno comprato la pubblicità della festa patronale della sentitissima festa religiosa di Galatina, forse la più specifica del Salento, legata all’ etnologia e al folklore, studiata da saggi accademici e popolarmente conosciutissima, per le sue implicazioni, fra sacro e profano, con le vicende delle “tarantate”. La foto che pubblichiamo, di uno dei poster 6 x 3, con tanto di sponsor della Tap, che sono apparsi ieri nella cittadina, è eloquentissima. Cinquemila euro regalati agli organizzatori della manifestazione, per un’operazione di “immagine”, per loro, ma di vergogna, per chi li ha accettati. Immediata la reazione del comitato “No Tap” che si oppone, insieme alle associazioni ambientaliste, e al M5S, al progetto:
“L’anno scorso TAP si è infiltrata nelle giovani menti sponsorizzando Battitti Live. Il Comitato NO Tap è stato ben attento a non creare confusione in mezzo al quel pischellame che ballava al ritmo di pop italiano. Tap sa dove e come agire, lo fa subdolamente cercando di creare i contrasti tra chi, ignaro di ciò che gli succede sulla propria testa, ha voglia solo di divertirsi o chi, come in questo caso, pensa alla preghiera da rivolgere al suo santo patrono. Ma quel nome su di un manifesto poi resta in testa, viene associato a qualcosa di positivo, ma non ha nulla di positivo, anzi, in tre anni di contrasto a quest’opera, abbiamo più volte dimostrato la sua inutilità totale, la sua progettazione carente, i mille e più buchi neri che si celano dietro questa operazione che sembra ed è più politico/affaristica che strategica perché di strategico non ha nulla se non segnare per sempre un territorio. Infiltrarsi con i soldi (a chi non servono i soldi?) vedi Telenorba che non si regge economicamente in piedi, vedi un comitato feste. Questa è la tattica, comprare il consenso, come Enel insegna, da una parte si uccide dall’altra si fanno grandi cose per lo sport, lo sport che dovrebbe essere salute in mano a chi la salute la annienta. E così TAP, oggi è per San Pietro e Paolo a Galatina, domani sarà il main sponsor di qualche squadra di calcio. Che ne sanno i ragazzini di Battiti Live di cosa è TAP? Cosa ne sanno le signore che vanno in chiesa di TAP? Loro in quei giorni capiscono solo che c’è una messa e che ce il cantante salentino che va per la maggiore e che forse bisogna ringraziare TAP senza, ripetiamo, sapere neanche cosa sia TAP. Ci meravigliamo invece del vescovo, ci meravigliamo del comitato feste e ci meravigliamo dichi accetta di parlare e farsi dare soldi da personaggi senza scrupoli, incapaci di presentare un progetto decente, troppo impegnati a tessere tele per i propri profitti, calpestando, senza scrupoli, la dignità delle persone. Il comitato sta pensando cosa fare, di certo, anche se è un movimento laico, non vuole disturbare lo svolgimento delle attività religiose, tanto meno rovinare la festa di una cittadina che è nel centro del Salento. Cercheremo insieme le azioni da portare avanti, perché noi, a differenza di TAP, abbiamo rispetto per le persone”.
Quel che desta però, alla fine, più sconcerto, è stato il commento di Massimo Giannini, il responsabile del comitato di Galatina che organizza le feste, che, in un misto di linguaggio da telefilm americano e di menefreghismo cialtronesco, ha dichiarato:
“Abbiamo fatto una campagna di raccolta fondi e contattato oltre cinquanta aziende. Se Tap è l’unica che compare sui manifesti è solo perché ha contribuito in maniera maggiore. Per noi è una  società come un’ altra. Di cosa si occupano le imprese che ci sponsorizzano non ci interessa. Non abbiamo pensato all’opera che Tap vuole costruire a San Foca perché non è un nostro problema”.
Come se il futuro dei nostri figli, costretti a vivere con un altro mostro sulle spalle, in un territorio devastato dalla speculazione, non fosse “un nostro problema”.
Invochiamo su di lui la clemenza di Pietro e Paolo per un perdono che appare però molto problematico. Anche i santi nel loro piccolo si incazzano.
Giuseppe Puppo

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Category: Costume e società

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Comments (1)

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  1. Gianni ha detto:

    questo siamo noi, chiamiamo papà chi ci sfama…….
    l’importante è avere la pancia piena e magari pure il pallone e tutto si aggiusta!!!
    Viva l’Italia, ma gli italiani…………

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