Un tavolo di confronto con lo Iacp sull’emergenza morosità.
Lecce, 08/05/2014 – Un tavolo di confronto con lo Iacp sull’emergenza morosità. E’ quanto chiede l’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari (Anaci) della provincia di Lecce.
«Nei giorni scorsi – si legge in una nota – si è svolto il consiglio direttivo, convocato al fine di discutere delle problematiche legate alla gestione degli immobili di proprietà dello Iacp e della pubblicazione della nuova legge regionale che ha dato un’esaustiva regolamentazione alle Autogestioni. Se, da un lato – si spiega – sono state introdotte ulteriori responsabilità a carico degli amministratori, dall’altro, è stato confermato l’obbligo per l’ente proprietario di rimborsare, sia pure con nuove modalità e tutelando i casi di morosità incolpevole, le quote dovute dagli assegnatari inadempienti. E’ nota a tutti, però, la situazione di forte indebitamento dello Iacp verso le autogestioni che ha provocato, di fatto, un vero e proprio stallo nell’amministrazione degli alloggi pubblici».
Ribadendo il proprio impegno nel sollecitare il pagamento delle quote dovute dagli inquilini, gli amministratori chiedono che l’ente «risponda nell’immediato con i fatti», provvedendo a dare «piena, efficace e trasparente attuazione alle norme di legge in vigore sia nella legislazione regionale che nella nuova normativa condominiale».
Per Anaci, «non c’è altro tempo da perdere, in quanto l’intera vicenda sta assumendo toni sempre più preoccupanti». Da un lato, infatti, gli amministratori non sono più in grado di anticipare le quote dei morosi e, perciò, sono stati sospesi, sia pure a macchia di leopardo, i servizi di prima necessità; dall’altro lo Iacp non solo non paga perché non è in grado di farlo, ma non è neppure in grado di offrire una soluzione efficace.
Inoltre, il mancato pagamento delle prossime rate farà cadere l’accordo ottenuto, con enormi sforzi, con l’Acquedotto pugliese, con conseguente perdita del beneficio della dilazione.
L’aspetto «più sconcertante» dell’intera vicenda è «l’ostinazione dell’ente che continua a disinteressarsi del problema, astenendosi dal proporre qualunque iniziativa idonea almeno a tamponare la gravissima situazione che si è venuta a creare».
Si assiste, invece, ad «un tentativo da parte dell’ente di delegittimare e screditare gli amministratori che, fino a prova contraria, stanno mantenendo in piedi il sistema delle autogestioni, anticipando di tasca propria e sopperendo agli obblighi che sia la legge regionale che la nuova Riforma condominale hanno addossato alla proprietà».
Anaci chiede, pertanto, la convocazione urgente di un tavolo di confronto, al fine di individuare una soluzione condivisa ed adottare un piano efficace.
Ad oggi, in sostanza, viene contestato un atteggiamento di «eccessiva contrapposizione assunto dall’ente e si ritiene che nessun altro amministratore possa e voglia farsi carico della situazione debitoria in cui versano le Autogestioni».
Per info: avv. Carlo Mignone 335.65.26.903
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