A SAN CESARIO CURCITUMBULE

| 14 Marzo 2014 | 0 Comments

l Piccolo Teatro Tenda di San Cesario di Lecce ospita uno spettacolo di teatro cabaret di e con Mino De Santis e Antonio Calò che trova le sue radici nel teatro canzone muovendosi tra l’ironico e l’impegnato, il serio e l’assurdo.

Sabato 15 marzo (ore 22.00 – ingresso 3 euro)  il Piccolo Teatro Tenda di San Cesario di Lecce ospita Curcitumbule, uno spettacolo di teatro cabaret di e con Mino De Santis e Antonio Calò che trova le sue radici nel teatro canzone muovendosi tra l’ironico e l’impegnato, il serio e l’assurdo. Il cantautore e l’attore recitano, cantano e raccontano le loro storie affrontando tematiche importanti come la povertà, lo sfruttamento, la protesta e l’amore per la propria terra. La capriola può essere un gioco divertente e stupido, ma a volte anche complicato. Se non si fa attenzione spesso può diventare pericoloso; lo spettatore non vedrà mai in questo spettacolo un seppur minimo tentativo di equilibrio perché esso sarà costantemente infranto dalle emozioni e così anche il cuore dello spettatore sarà sorpreso ed impegnato in acrobatiche curcitumbule.
Ogni qual volta si ascoltano le canzoni di Mino De Santis, si hanno ben chiare le sue radici, la sua storia, le origini musicali e i suoi ascolti al jukebox. La voce e l’ironia amara di De Andrè, ma anche l’impegno di Stefano Rosso o la compostezza di Paolo Conte. Ma per non abbandonarsi a facili semplificazioni, bisogna fermarsi un attimo e rimettere play. Mino De Santis è a tutti gli effetti un fuoriclasse, unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia. Dopo “Scarcagnizzu” (Fondo Verri) e “Caminante” (Ululati/Lupo Editore) anche in questo terzo album “Muddhriche” (Ululati/Lupo Editore) si raccolgono piccoli momenti di vita quotidiana, come fossero proprio molliche minute ed essenziali, messe insieme per farne pane e nutrimento. Ci sono le “macchiette”, i personaggi del paese: “Lu prete” scaltro e smaliziato o la “La bizoca e la svergognata”, apparentemente diverse ma “le stesse e l’hanno sempre saputo”. 
C’è la bellezza e la malinconia degli “Anni” passati tra casa, chiesa e sogni di libertà ma anche il sud amaro dei “Pezzenti”(feat. Nando Popu / Sud Sound System), quegli immigrati trattati come animali tra “patruni e capurali”, senza diritti o assistenza, pagati venti euro alla giornata me definiti lo stesso invasori. 
E tra mandolino e fisarmonica, si continua a raccontare di quei “Radical chic”, quelli bravi a dare definizioni, che hanno così poco da dire ma tanto da parlare. 
A poco a poco le “Muddhriche” compongono il quadro di un uomo che, come ben rappresentato dalla copertina del disco, dall’alto, osserva, riconosce, cerca di individuare quelle briciole, le piccole cose che continuano a dargli godimento. È un carnevale di personaggi e situazioni, dove si respira a pieni polmoni l’aria scanzonata di un bonaccio che ama quello che compone perché è il suo modo di continuare a credere al sogno di anarchia.

Antonio Calò è attore con oltre venti anni di esperienza, formatosi in diversi corsi e laboratori. Ha recitato in molti teatri in giro per l’Italia ed è stato docente in diversi laboratori teatrali per conto di scuole e amministrazioni pubbliche. Autore e attore, tra gli altri, de Il dribbling della farfalla, spettacolo dedicato a Gigi Meroni, presentato in molte rassegne in tutta Italia e recensito da prestigiose testate nazionali.

Info 3406025793 – variarti@gmail.com

Category: Cultura

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