DA PESCARA LE RIFLESSIONI SULLA POVERTA’ DELL’ITALIA FRA EURO E INCOSTITUZIONALITA’ DEI TRATTATI EUROPEI di Giuseppe Puppo

| 10 Marzo 2014 | 0 Comments

Pescara è un guazzabuglio pressoché inestricabile di vecchio e di nuovo, di antico e di recente, di passato e di contemporaneità, allo stesso modo in cui  sabato mischiava  il grigio e l’azzurro dal cielo al mare.

Il centro è tutto sistemato a dovere, con ampie isole pedonali, con le bancarelle dei libri e dei giornali usati (mi stropiccio gli occhi davanti davanti a certi volumi, di fronte a certe pubblicazioni) a pochi metri dalle catene commerciali dei loghi delle multinazionali.

Allo stesso modo, corso Vittorio Emanuele, che lo taglia in orizzontale, è un cantiere aperto, di transenne e rifacimenti, fra i palazzi austeri e recenti, fra palazzine messe male e uffici d’avanguardia.

 

Problemi della nuova amministrazione, che le prossime elezioni diranno a breve, con una campagna elettorale già iniziata e che trovo enfatizzata sui giornali della città, Il Tempo, Il Messaggero e Il Centro, con un’attenzione spropositata per una realtà politica che vive, anzi sopravvive a sé stessa, vecchia e logora, senza che il nuovo, che pure c’è, a vari livelli di esasperazione, traspaia dalle pagine che consulto, preferendo quindi soffermarmi sulla vicenda oscura di un “personal trainer” finito nei guai –riesce finanche a farmi sorridere- perché “aiutava” i propri clienti con sostanze di vario tipo, e certo, giacché ci si era messo…

 

Pescara sabato ha ospitato una nuova fioritura da una semina antica: quella di idee e contenuti, anche di dimostrazioni pratiche, certo di lucide profezie, che per decenni compì il professore Giacinto Auriti.

 

(per chi voglia approfondire: http://it.wikipedia.org/wiki/Giacinto_Auriti )

 

Ha lasciato germogli che continuano a fiorire, a questo punto della nostra situazione ansiosi di fiorire e di dare presto frutto nelle forme del politico, proprio oggi, al tempo de “La povertà dell’Italia tra euro e incostituzionalità dei trattati europei”.

 

Questo il tema del convegno

https://www.facebook.com/events/1468811293335012/

 

organizzato da chi ne ha raccolto la lezione, proiettandola sull’attualità

https://www.facebook.com/scuola.auriti?fref=ts

 

E a proposito di attualità, come ha annunciato fin dall’inizio il magistrato Gennaro Varone, il convegno è stato un viaggio nella crisi economica dell’Italia di oggi, che affonda le sue radici in mali antichi, legati in primo luogo ai meccanismi fuori controllo dell’emissione della moneta.

L’introduzione dell’euro, i vincoli di bilancio, le spirali perverse del debito pubblico, la compressione della domanda, della produzione, del risparmio, hanno innescato processi esiziali, che si sono concretizzati nella disoccupazione, nella povertà, nella disperazione sociale sempre più diffusa.

 

Per venirne fuori, è necessario in primo luogo la consapevolezza individuale sugli aspetti centrali che regolano i processi economici dalle fondamenta, sul ruolo della banca centrale europea, che crea moneta dal nulla, su quello della banca d’Italia, organismo privato e speculativo, sull’impossibilità dello Stato di una propria politica economica, privato della sua sovranità, perché la vera sovranità sta nella sovranità monetaria.

Sono tutti aspetti che non sono difficili da capire, ma sono difficili da credere, come ha affermato Mauro Di Sabatino.

 

Ma iniziative come questa, servono ad accrescere la consapevolezza, e a far balenare la speranza, anche con la dotta quanto tecnica spiegazione offerta nell’occasione da Ezio Sciarra.

 

A mali estremi, insomma, ci vogliono rimedi estremi, che passano inevitabilmente da una revisione globale, per quanto gioco forza graduale, almeno come l’ho intesa io, delle logiche dell’alta finanza internazionale, dei meccanismi dell’euro, del debito pubblico che si auto – alimenta e che si riversa sulle tasche dei cittadini impoverendoli sempre di più progressivamente, per arrivare a un vero e proprio reddito di cittadinanza, anche con l’alleggerimento della pressione fiscale, e della riappropriazione della sovranità popolare della moneta.

Su come concretizzare nelle forme del politico le tesi auritiane e come tradurle nella vita quotidiana di ognuno di noi si è poi interrogato il dibattito finale, purtroppo compresso dai tempi, ma proseguito anche al termine dei lavori, seguiti dal pubblico folto e qualificato, che gremiva la sala consigliare della Provincia, e da quello degli oltre tremila interessati che lo hanno visto sulla diretta streaming.

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Category: Costume e società

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