USURA A MONTERONI
Concluse le indagini sull’attività di usura in Monteroni, avviate nell’anno 2011. I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Lecce hanno proceduto alla notifica degli avvisi di conclusione indagini a 9 persone, fra imprenditori e professionisti. L’indagine dei Carabinieri, effettuata sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Lecce, Dr. Alessio COCCIOLI, ha delineato le complesse dinamiche criminali con l’obiettivo prioritario di fornire un sintetico quadro d’insieme sulla gravità delle condotte di usura monitorate negli anni dal 2011 al 2013, da parte tra gli altri diGIANCANE Domenico, classe ’49, imprenditore monteronese, e dal suo collaboratore GUIDO Giovanni Paolo, classe ’69, entrambi già tratti in arresto durante l’attività.
Le indagini hanno permesso di registrare lo sviluppo di pratiche usurarie e del conseguente recupero crediti, avvalendosi anche di soggetti contigui sia con le istituzioni locali, sia con elementi gravitanti nella criminalità organizzata.
GIANCANE Domenico è apparso sin da subito persona ben inserita nelle procedure usurarie, atteso il diuturno ricorso a titoli di credito a garanzia di operazioni (per cui risultano già sequestrati titoli per circa tre milioni di euro), ad esplicite concessioni di prestiti con anche l’indicazione di interessi mensili anticipati, al rinnovo di effetti spesso con somme parziali e che dovevano inglobare la rata usuraria non pagata, nonché a innumerevoli solleciti di pagamento e minacce ad horas o entro date perentorie effettuati dallo stesso GIANCANE nei confronti di società o soggetti, con la fattiva collaborazione del GUIDO che era l’incaricato di redigere e mantenere la relativa “contabilità”. Delle vittime, tre hanno deciso di presentare la denuncia mentre un quarto personaggio, grosso imprenditore di Monteroni risultato fra i più vessati, ha finito col negare tutto malgrado l’evidenza dell’usura subita, rilevata in maniera esplicita dai continui rimproveri subiti dall’usuraio e dalla continua lamentela per gli interessi pagati allo stesso.
Con riguardo al “recupero crediti” verso gli obbligati più recalcitranti, come già detto il GIANCANE si è anche avvalso del peso fornito da alcuni soggetti ritenuti appartenenti o contigui alla criminalità organizzata, cosa dimostrata dalle stesse intercettazioni, con riferimento ad una vicenda che casualmente si è innestata nell’indagine e che ha riguardo la tentata estorsione subita dal titolare di una palestra.
In conclusione, le imputazioni di cui a vario titolo dovranno rispondere i soggetti indagati vanno dall’ “usura continuata ed esercizio abusivo di attività finanziaria” alla “tentata estorsione in concorso”, dal “favoreggiamento personale” al “concorso in false fatturazioni”.
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