IN CORTEO A TORINO PER DIRE NO ALLA VIVISEZIONE! di Tonio Leuci

| 4 Marzo 2014 | 0 Comments

Battaglie di civiltà/ Un’ampia documentazione sulle ragioni dell’iniziativa.
Sabato 12 aprile 2014, ci sarà, a Torino, con ritrovo in piazza Castello alle ore 14.00, un corteo nazionale contro la vivisezione, organizzato dal gruppo NO RBM, NO VIVISEZIONE.
Lo stesso giorno, sempre in piazza Castello, ma dalle ore 11.00, verrà anche allestito un banchetto informativo contro la vivisezione.
Nell’occasione verrà ricordata la data del 28 aprile e della liberazione dei beagle di Green Hill, ma anche un anno di lotta davanti alla Glaxo a Verona.
Ospiti della manifestazione: Enzo Paolo Turchi e Carmen Russo.

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Anche nel nostro Salento si sono attivate le associazioni animaliste, che da anni ormai lottano contro la vivisezione. Si uniranno all’iniziativa organizzata dal gruppo NO RBM, NO VIVISEZIONE. In particolare a Lecce già a settembre 2013 si è avuta un’iniziativa con la raccolta di firme contro la vivisezione. 

L’assessorato all’Ambiente di Andrea Guido, infatti, avvalendosi della collaborazione dell’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente A.N.T.A. Puglia – Sezione di Lecce – e della Cooperativa Terradimezzo, ha inteso dare il proprio contributo all’iniziativa popolare Stop Vivisection, già avviata in provincia dalla Comunità Militante Andare Oltre di Nardò.

Grazie a questa iniziativa, con un milione di firme i cittadini europei possono partecipare in prima persona all’attività legislativa dell?Unione Europea dando la possibilità ai cittadini di esprimere il proprio NO alla sperimentazione animale e di richiedere con forza un percorso scientificamente avanzato, a tutela degli esseri umani e dei diritti degli animali.

Stop Vivisection, tecnicamente, infatti, intende sollecitare la Commissione europea ad abrogare la direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici e a presentare una nuova proposta che abolisca l’uso della sperimentazione su animali, rendendo nel contempo obbligatorio, per la ricerca biomedica e tossicologica, l’uso di dati specifici per la specie umana.

“L’articolo 13 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea ha spiegato nell’occasione  l’assessore Andrea Guido stabilisce che l’Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti. Questo riconoscimento ufficiale porta in sé l’obbligo morale di rispettare i diritti fondamentali degli animali, che devono pertanto essere riconosciuti come una priorità dall’Unione europea e dai suoi Stati membri, e tutelati attraverso un coerente quadro legislativo comunitario. Da questo punto di vista, la sperimentazione animale (o vivisezione) è senza alcun dubbio una pratica inaccettabile, in quanto impone illimitato dolore e sofferenza a esseri senzienti e senza difesa.

Chiediamo alla Commissione Europea l’abrogazione della direttiva 2010/63/UE con la presentazione di una nuova proposta di direttiva che sia finalizzata al definitivo superamento della sperimentazione animale e che renda obbligatorio, per la ricerca biomedica e tossicologica, l’utilizzo di dati specifici per la specie umana in luogo dei dati ottenuti su animali”

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Sull’iniziativa è intrvenuta fra gli altri anche Fabrizia Pratesi di Equivita : “Il 23 dicembre 2013, dopo più di un mese e mezzo di intenso lavoro, si è completata la fase di consegna delle firme a sostegno di STOP VIVISECTION alle autorità competenti dei 28 Paesi dell’Unione Europea. Il numero finale delle dichiarazioni di sostegno consegnate è di 1.326.000, un risultato straordinario, frutto dell’impegno e della tenacia di decine di migliaia di volontari, dei comitati nazionali e delle centinaia di associazioni e comitati che hanno lavorato in tutta Europa per raggiungere questo straordinario traguardo. 

Occorre rendere evidente che la Commissione europea potrà muoversi nella sola direzione possibile, quella di un’Europa che adotti la “svolta epocale” della ricerca biomedica e dei metodi di valutazione delle sostanze tossiche. Le sostanze tossiche ci accerchiano sempre più. Determinano la crescita costante dei tumori infantili e dei tumori di ogni altra specie, delle malattie neurodegenerative, delle malformazioni neonatali, delle sterilità e via dicendo.

STOP VIVISECTION non testimonia soltanto una posizione etica voluta dai cittadini per il rispetto delle altre forme di vita, ma anche la necessità di una indispensabile svolta scientifica, senza la quale non vi è speranza, al giorno d’oggi, per un adeguamento del progresso scientifico in Europa, non vi è speranza per la tutela della salute umana e dell’ambiente.

Speriamo che, come il 2013 è stato l’anno di STOP VIVISECTION, il 2014 venga ricordato come l’anno in cui l’Unione europea avrà intrapreso una svolta epocale e democratica per la tutela della salute umana e degli animali”

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Anche Beppe Grillo e il M5S si sono sempre espressi contro la vivisezione, senza se e senza ma. Così Fabrizia Pratesi ha trovato spazio sul blog di Beppe Grillo, su cui ha scritto ancora, a proposito di questa vera e propria battaglia di civiltà: “

L’errore più grave che si possa fare è quello di parlare di un conflitto tra i diritti della scienza e quelli degli animali. L’unico conflitto esistente è quello tra una ricerca non-scientifica perché basata su di un presupposto errato (che vede nelle prove su di una specie indicazioni utili per un’altra specie) e una ricerca ben più aggiornata e avanzata, che le straordinarie nuove conquiste della scienza (nella genetica, nella biologia, nell’informatica, nella chimica) ci permettono di utilizzare.

E’ necessario capire che siamo fortunati perché sia il rispetto dei diritti degli animali, sia il progresso scientifico, tanto necessario per sconfiggere gravi patologie vanno nella stessa direzione: il superamento dei test su animali.
Il cambiamento epocale annunciato negli USA dall?Accademia Nazionale delle Scienze con il documento “Toxicity testing in the 21st Century(i test di tossicologia rappresentano, ricordiamo, il 75% delle prove su animali) metterà da parte, in quanto non predittivi per la nostra specie, gli animali da laboratorio, sostituendoli con la ricerca in vitro su cellule e tessuti umani. Infatti ogni specie può essere modello soltanto di se stessa. Tale ricerca oltre a ridurre i costi, fornisce risposte assai più predittive, complete e veloci.
La rivoluzione annunciata nella ricerca tossicologica è già in corso negli USA dal 2007, con un importante programma federale di tossicologia cellulare.

Questo avviene mentre l’Europa continua ad abbarbicarsi ai vecchi e inutili test su animali, non tutelando a dovere la nostra salute e tanto meno l’ambiente (che urge invece tutelare perchè l’inquinamento chimico è causa del pauroso aumento di tumori, in particolare nei bambini, di malattie neurodegenerative, di malformazioni, sterilità, e altro ancora).

Inoltre usare le prove su animali, disponendo oggi di metodi di valutazione di gran lunga più affidabili, significa sperperare immense risorse, causare sofferenze inutili e un ritardo irrecuperabile nella ricerca.
Questo è stato comprovato da studi sempre più numerosi pubblicati dalle massime riviste scientifiche del mondo. Uno per tutti, un recente articolo del New York Times riporta un estratto degli atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze(PNAS). Il pezzo riguarda uno studio, durato dieci  anni, con il quale gli scienziati hanno dimostrato che l’avere usato i topi per la ricerca su tre patologie molto diffuse, quali sepsi, traumi e ustioni, li ha portati del tutto fuori strada nelle conclusioni raggiunte … e ha fatto produrre centocinquanta farmaci inutili!

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Category: Costume e società

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