IL LECCE TROVA UNA SORPRESA AMARISSIMA NELL’UOVO DI PASQUA E NEL BUCO ‘VEDE’ L’INCUBO DELLA SERIE B

| 19 Aprile 2025 | 0 Comments

(Rdl) ___________ Pomeriggio di vigilia di Pasqua e di passione, a spalti gremiti da presenze record, in un Via del Mare inondato dalla primavera che pare finalmente arrivata, scusate il ritardo.

In ritardo, con la vittoria, che manca dal 31 gennaio, è pure il Lecce, che vuole dare uno scossone alla sua classifica sempre più deficitaria: di fronte il Como, che dopo aver conquistato la salvezza virtualmente, ora vuole raggiungerla matematicamente.

Trecento tifosi lariani in trasferta, nel prepartita turisti per caso.

Agli ordini del signor Simone Sozza di Seregno, in campo vanno, secondo le scelte fatte da Marco Giampaolo e da Cesc Fabregas:

Falcone – Veiga, Gaspar, Baschirotto, Gallo – Helgason, Ramadani, Coulibaly – Morente, Krstovic, Pierotti. 

Butez – Vojvoda, Kempf, Goldaniga, Alex Valle – Perrone, Da Cunha – Ikonè, Paz, Diao – Douvikas.

Il primo quarto d’ora vede il predominio del Como, con un possesso palla avvolgente che conquista quattro calci d’angolo e conclude una volta in maniera pericolosa: decisivo Falcone a togliere dall’incrocio dei pali il tiro di Paz.

Il Lecce conclude con Krstovic al 2′ e al 7′: la prima volta è facile la parata di Butez, la seconda è tutto reso inutile da una posizione di fuorigioco.

Al 16′ conclusione improvvisa e precisa di Morente, bravo Butez a deviare in angolo, come pure un minuto dopo su conclusione di Helgason.

Insomma, dopo una prima fase di sofferenza, ora i padroni di casa sembrano in crescita, concedendo di meno agli avversari e giocando con più convinzione: partita equilibrata, bella, un attacco da una parte e un attacco dall’altra

Di poco alta una conclusione di Perrone alla mezz’ora.

Due minuti dopo azione corale degli ospiti, passaggio filtrante di Ikonè a Douvikas e diagonale dell’attaccante, che fa la barba al palo.

Alla nuova, bella azione corale che con facilità e velocità mette l’uomo davanti al portiere, il Como passa.

Lancio filtrante di Paz per Diao, che solo davanti a Falcone non sbaglia. Il gol viene annullato sul momento dall’arbitro per fuorigioco, ma poi il controllo Var ne sancisce la regolarità. 33′. 0 – 1.

La reazione dei padroni di casa sta sei minuti dopo in un tiro di Morente, centrale, parato con facilità.

Si fa male Valle, sostituito da Moreno, il gioco subisce una lunga interruzione, compreso il controllo Var di prima sono giusti e anzi difettano i quattro minuti di recupero parziale.

Morente conclude sul primo palo, da posizione difficile, altra deviazione in calcio d’angolo da Butez.

Poi nervosismo in campo, con l’arbitro che prova a placarlo, ammonendo Ikonè e Krstovic, i due protagonisti del parapiglia che si era scatenato.

Nel nervosimo generale e fra i fischi dei tifosi giallorossi, che avevano già cominciato a contestare la dirigenza, Pantaleo Corvino in primis, con uno striscione e cori contro, e che ora manifestano aperto e rumoroso dissenso, squadre al riposo, dopo sei minuti extra.

La ripresa comincia con evidente tensione, adesso episodio fra le panchine, così come era finito il primo tempo. La novità è Berisha al posto di Coulibaly, decisa da Marco Giampaolo, che pare nervoso anch’egli nella sua area tecnica, anche se ai suoi predica calma.

Helgason finisce a terra in area, proteste giallorosse, ma nessuna decisione, nè dell’arbitro, nè del Var.

Continua il bel possesso in velocità degli ospiti, Giampaolo corre ai ripari sostituendo Helgason e Pierotti con N’Dri e Pierret.

Gaspar, smarcato in area da una punizione ben calciata da Berisha, appare impacciato nella conclusione. Senza esito un altro calcio d’angolo conquistato dai padroni di casa. Però sempre troppo poco per poter riprendere in mano le redini della partita. Mezz’ora più recupero al termine.

Con la forza della disperazione, il Lecce in avanti, Butez disinnesca deviandola in corner una conclusione pericolosa a giro da fuori area di Morente.

Nuove proteste dei padroni di casa per un contrasto in area subito da Krstovic, nuova intensa fase di nervosismo, si sfiora la rissa fra i giocatori, controllo Var senza esito.

Da una parte entra Banda al posto di Morente, dall’altra Strefezza, grande ex di turno, accolto dallo stadio con un applauso convinto, al posto di Ikonè.

Minuto 71. Azione dirompente di N’Dri che salta due uomini e poi tocca con il sinistro: Butez respinge in corner.

Cartellino giallo per Perrone che atterra Berisha, niente di fatto nella punizione susseguente.

Un quarto d’ora più recupero al termine.

Ospiti in fase di controllo che non corrono pericoli, padroni di casa ora sottotono.

Entra fra i fischi Rebic, al posto di Ramadani, Giampalo si gioca il tutto per tutto con una squadra sbilanciata in avanti, dieci minuti più recupero al termine.

Tre cambi in contemporanea per il Como, che guadagna minuti e forze nuove verso il traguardo.

Ammonito Berisha, che, diffidato, come Krstovic salterà la prossima trasferta già di per sè difficile a Bergamo.

Poi il Como raddoppia.  Punizione di Da Cunha sul secondo palo, colpo di testa di Goldaniga che non lascia scampo al portiere. 84′. 0 – 2.

I tifosi giallorossi cominciano a sfollare, quelli che rimangono iniziano una nuova contestazione a colpi di cori durissimi contro la società e in particolare Panteleo Corvino.

Gli ospiti sempre pericolosi, Gabrielloni conclude bene da fuori area e per poco non sorprende Falcone, Banda invece conclude male da buona posizione.

Allo scadere terzo gol del Como. Diao, tiro vincente su assist di Strefezza. 90′. 0 – 3.

Finisce nel peggiore dei modi per il Lecce, che esce sconfitto meritatamente da un Como nettamente superiore in qualità e quantità. Ora il cammino verso la salvezza diventa difficilissimo, una missione disperata, anzi.

Category: Sport

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