A LECCE IL DOCUFILM / BRUNO LABATE, IL PRIMO RAPITO DALLE BRIGATE ROSSE, L’ULTIMO RAPITO DALLA POESIA

| 11 Marzo 2025 | 2 Comments

di Giuseppe Puppo ________

“Beh, Bruno è un personaggio storico, neh?”. Scherzavo io a volte con gli occasionali interlocutori di turno, ma lui mi fulminava con un’occhiataccia, prima che potessi continuare.

Non amava parlarne, anzi, evitava di parlarne.

Bruno Labate, all’epoca sindacalista della Cisnal, fu il primo sequestro “politico” delle Brigate Rosse, avvenuto a Torino lunedì 12 febbraio 1973 ad opera di un commando di cui facevano parte, fra gli altri, Renato Curcio e Mara Cagol.

Vere e proprie prove tecniche di terrorismo: lo rapirono in via Biamonti, lo caricarono su un furgone, lo portarono in un appartamento e lo “interrogarono” per alcune ore, per poi portarlo davanti ai cancelli di Mirafiori ed esporlo, a capo rasato, come un trofeo, prima che arrivassero i poliziotti, a liberarlo.

Una vicenda drammatica, che lo scorso anno è stata ricostruita in un docufilm, ideato e prodotto dal sindacato Ugl, già presentato in varie località, e che, come ho appreso da un post su Facebook, giovedì 13 marzo sarà proiettato a Lecce, alle 18 all’Open Space di piazza Sant’Oronzo, con la partecipazione del protagonista, anche se non di persona, ma in videoconferenza.

Siccome siamo tutti uno, nessuno e centomila, quando conobbi io Bruno Labate, a Torino, dopo un ventennio da quei fatti, egli aveva un’altra vita, da poeta e da organizzatore di eventi, da animatore culturale, attività in cui volle coinvolgermi, insieme al gruppo di “Poesia Attiva”, fondato da Emilio Gay.

Gliene sono grato. Lo ringrazio, perché queste attività, oltre a infondermi la passione per la poesia, mi permisero di fare tante esperienze fondamentali per la mia crescita personale e professionale.

Da quando sono tornato a Lecce e sono ormai quindici anni, non ho avuto più l’occasione né di rivederlo, né di parlargli, quindi, come dicono quelli che parlano bene l’italiano, colgo l’occasione per dirglielo adesso, così.

Per tutto l’ultimo decennio del secolo passato e per tutto il primo del nuovo, Bruno Labate organizzava convegni, animava manifestazioni culturali, creava eventi, di Poesia, dalla cui Bellezza era stato rapito.

La Bellezza della cultura, in contrapposizione alla violenza della politica.

Memorabili addirittura i reading di poesia, che, a cadenza annuale, si svolgevano in un teatro, con esibizioni dal vivo, di poeti di tutto il mondo, in particolare provenienti dall’Europa dell’ Est, che uno per uno salivano e si esibivano sul palco

Detto così, però non rende l’idea.

Stiamo parlando, tanto per renderla meglio, di Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Giuseppe Conte, Tomaso Kemeny e chissà quanti ne sto dimenticando adesso, del  presidente ceco Vaclav Havel, del premio Nobel polacco Wisława Szymborska.

Con me e Bruno, oltre a Emilio Gay, l’attrice e ballerina Anna Cuculo, il disegnatore Gianni Chiostri, il poeta Manlio Bichiri e tanti altri prestigiosi artisti, c’era spesso un altro leccese doc, anche se, a differenza di me, egli è rimasto a Torino, poeta, scrittore e animatore culturale, Francesco Rodolfo Russo. Una volta, arrivò al cinema dove era in corso il reading annuale carico di sbarre e pesanti masserizie: “voglio ricostruire sul palco la gabbia in cui gli Americani rinchiusero Ezra Pound”, ci disse, prima di mettersi all’opera per la scenografia della sua performance.

Un giorno, io e Bruno Labate eravamo al Salone del Libro, quando avvenne un fatto drammaticamente bellissimo.

Si trovò di fronte, trent’anni dopo, all’improvviso, per coincidenza significativa, Renato Curcio in persona, davanti lo stand della casa editrice ‘Sensibili alle foglie’ che nel frattempo quello aveva fondato.

Superati i primi momenti di comprensibile imbarazzo, i due si appartarono dentro lo stand e parlarono per alcuni minuti.

Che cosa si siano detti, Bruno non ha mai voluto raccontarlo, nemmeno a me che quel giorno ero con lui.

Io ho sempre considerato quell’incredibile incontro, come un segno di speranza: che la cultura guidi la politica, che la poesia prevalga sull’odio.  

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Category: Cultura, Eventi

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Comments (2)

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  1. Francesco Rodolfo Russo ha detto:

    Bravo Giuseppe.
    È un bellissimo articolo.
    Ciao
    Francesco

  2. Ennio Galasso ha detto:

    Incisivo articolo! Giuseppe dove sei? Con Bruno ogni tanto mi vedo. Vi voglio bene! Incontriamoci! Un abbraccio a Voi e un bacio alla Puglia. Ennio

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