ADESSO LA CHIAMANO “green” E “sostenibile”, MA SEMPRE ENERGIA NUCLEARE E’, QUELLA CHE IL GOVERNO VUOLE TORNARE A PRODURRE IN ITALIA

| 28 Febbraio 2025 | 0 Comments

(g.p.) __________

Ecco come il governo ha presentato, annunciandolo oggi, il provvedimento che porta a reintrodurre in Italia la produzione di energia nucleare.

Vale la pena ricordare – al di là degli aspetti tecnici e burocratici, nel concreto del significato politico – che due volte e a stragrande maggioranza, nel 1987 e nel 2011, gli Italiani si espressero ccontro il nucleare, attraverso lo strumento principe di democrazia diretta previsto dalla nostra Costituzione, vale a dire il referendum

Oggi viene tutto contraddetto e negato dalla legge – delega del Governo, che, se approvata dai due rami del Parlamento, porterà di nuovo la produzione sul territorio nazionale.

Vale la pena di ricordare inoltre che, come del resto ha riconosciuto lo stesso ministro, l’Italia deve ancora riuscire a mettere in sicurezza le scorie radioattive delle centrali nucleari chiuse in passato.

Per parlare di quello che riguarda il Salento, solo poche settimane fa, il 29 gennaio scorso, si sono concluse ieri le operazioni di trasferimento degli ultimi 141 fusti contenenti rifiuti radioattivi dal deposito ex Cemerad di Statte, alle porte di Taranto, alle installazioni Nucleco del Centro di Casaccia, alle porte di Roma: le operazioni erano iniziate otto anni fa, nel 2017.

Nel deposito ex Cemerad risultavano custoditi oltre 16000 fusti contenenti rifiuti radioattivi, derivanti, prevalentemente, da attività mediche, industriali e di ricerca, raccolti dalla società Cemerad fra la metà degli anni Ottanta e il 2000, anno in cui il sito fu sottoposto a sequestro giudiziario dalla Procura della Repubblica di Taranto.

Ancora, lo smaltimento delle scorie nucleari qui nel Salento è ritornato più volte nelle cronache di questi ultimi anni, dai sospetti riguardo alla discarica di Burgesi, alle navi battenti bandiera fantasma cariche di rifiuti radioattivi attraccate al porto di Taranto (nel nostro approfondimento)

Ecco comunque quello che ha comunicato il Governo oggi.

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Obiettivo disciplinare la produzione di energia attraverso i nuovi moduli, lo smantellamento delle vecchie centrali, la gestione di rifiuti e combustibile esaurito, ricerca e sviluppo su energia da fusione, riorganizzazione competenze e funzioni. Il ministro Pichetto: “Così Italia pronta ad affrontare le sfide del futuro”.

Roma, 28 febbraio – Su proposta del Ministro Gilberto Pichetto, il Consiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge per conferire una delega all’Esecutivo sul nuovo nucleare sostenibile.

«Con il nucleare di ultima generazione, insieme alle rinnovabili – spiega il ministro Pichetto – saremo in grado di raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione, garantendo la piena sicurezza energetica del Paese. Così l’Italia è pronta ad affrontare le sfide del futuro».

L’obiettivo che si pone il provvedimento è raggiungere, con il contributo di questa innovativa fonte di energia, caratterizzata per essere “green”, programmabile e continua, i “target” di decarbonizzazione e sicurezza energetica, così come delineati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Il nuovo nucleare dovrà assicurare energia sufficiente a prezzi accessibili, con un contenimento dei costi energetici e il rafforzamento della competitività del sistema.

La delega prevede che il governo adotti una serie di decreti legislativi, entro 12 mesi dall’entrata in vigore, per disciplinare in maniera organica l’intero ciclo di vita della nuova energia sostenibile, attraverso la stesura di un Programma nazionale: dalla sperimentazione, localizzazione, costruzione ed esercizio dei nuovi moduli, al tema della fabbricazione e riprocessamento del combustibile sarà affrontato in una visione di economia circolare.

Si interverrà anche sulla disattivazione e smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti e del combustibile esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, la riorganizzazione di competenze e funzioni, anche con l’istituzione di una Autorità indipendente per sicurezza, vigilanza e controllo.

La delega servirà anche a prevedere strumenti formativi e informativi, formare nuovi tecnici e figure professionali del settore, individuare benefici per i territori interessati. _________

L’APPROFONDIMENTO nei nostri articoli del 9 ottobre 2018 e del 3 marzo 2021

Category: Cronaca, Politica

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