ALFREDO MANTOVANO: “L’avviso di garanzia? Me lo sono incorniciato”
(g.p.) _________ Doppia esternazione pubblica, fra ieri sera e questa mattina, per il solitamente riservato e lontano dal protagonismo cui ci hanno abituato i politici, Alfredo Mantovano, 67 anni, di Lecce, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ‘consigliato’ a Giorgia Meloni da Gianfrancon Fini, con il quale è legato da un lungo sodalizio politico, ex magistrato e deputato e senatore.
Ieri sera, ad un convegno (nella foto) fra le altre tematiche, ha parlato direttamente del tema caldo dei rapporti in questi giorni bollenti fra magistrati e governo:
“Io spero che questa contrapposizione si possa superare… Noi non vogliamo fare una riforma contro i magistrati ma una riforma per i cittadini… La separazione delle carriere di fatto già c’è perché, prima con la riforma Castelli, poi con la riforma Cartabia, il passaggio da una funzione all’altra è stato reso molto complicato… Il confronto per le forze sindacali anche lontane dal governo non è però accettata dalla realtà rappresentativa dei magistrati, che ritengono di non doversi sottoporsi al confronto”.
Questa mattina il sottosegretario ha commentato l’avviso di garanzia ricevuto insieme al presidente Meloni e ai ministri Piantedosi e Nordio da parte del procuratore capo della Repubblica di Roma Francesco Lovoi per il caso del rimpatrio del libico Almasri:
“Attendo di spiegare quanto è successo, confido che ciò possa avvenire a breve. Posso solo dire che, nella mia stanza, da qualche giorno quell’avviso è incorniciato…Io tento di avere rispetto istituzionale. La mia posizione è sotto accusa per favoreggiamento e peculato”.
Category: Politica