UN LIBRO RILEGGE IL LIBRO DEI LIBRI

| 25 Gennaio 2025 | 0 Comments

di Raffaele Polo _______

Werner Keller, nel 1955, vinse una scommessa: col suo libro ‘La Bibbia aveva ragione’: riuscì ad interessare, stupire e meravigliare tutti coloro che, sino ad allora, avevano solo adombrato, ipotizzato, sorriso ironicamente sulla possibilità che la Bibbia (libro di Fede, e basta…) potesse essere, in realtà, una circostanziata testimonianza di molti, moltissimi avvenimenti della reale vita dell’uomo.

Il libro ha avuto grande successo, ancora adesso è citato e letto con grande interesse e la sua attualità non si discute e, anzi, viene confermata dalle scoperte dell’archeologia e della tecnica più avanzata.

L’argomento, del resto, si presta all’interesse più completo: al giorno d’oggi, il mistero delle Sacre Scritture è tra i più affascinanti e mantiene, intatti, i suoi meravigliosi segreti.

Pure, nella letteratura corrente, è difficile che qualche scrittore voglia avventurarsi ad affrontare, per intero e in esclusiva, il delicato argomento, certamente il più dibattuto nella storia dell’Uomo.

Con perizia e umiltà, si cimenta nel difficile compito Aldo Cazzullo che pubblica, per HarperCollins  ‘Il Dio dei nostri padri’ con sottotitolo esplicativo ‘Il grande romanzo della Bibbia’ (pagine 330, euro 19,50).

Diciamo subito che, nonostante la mole, il libro si fa leggere piacevolmente e ha uno scorrere agevole e coinvolgente. Anzitutto perchè l’autore affianca il lettore nel procedere delle tante storie e interviene sagacemente, riuscendo ad esemplificare e colloquiare, trovando nella nostra realtà fatti, personaggi e icone che ben si prestano ad attualizzare il Testo, snmussandone le asperità ed entrando nella profondità degli interrogativi, senza nascondersi dietro il troppo spesso ovvio concetto che la Fede non vuole spiegazioni…

Ci ha piacevolmente sorpreso trovare, nel testo di Cazzullo, personaggi come Indiana Jones, Bud Spencer, Caravaggio e la Gentileschi, in paragoni e contesti presi a piene mani dalle trame cinematografiche e del gossip attuale…

Tutti ciò, senza indulgere in giudizi o contrastanti opinioni, ma cercando sempre di rendere vero e vivace l’ambiente e il contesto nel quale si dipanano le storie dei personaggi immortali della Bibbia. Che ci sono tutti, ma proprio tutti, non solo i più conosciuti. É una miriade di figure che fanno parte di un mondo che crediamo di conoscere ma che, in realtà, abbiamo trascurato e continuiamo a farlo, intimoriti e incapaci di aprire il Libro per eccellenza, che pure è il più diffuso nelle nostre case così poco ospitali e capaci di comprendere la Sua parola.

L’entusiasmante viaggio che ci propone Aldo Cazzullo, alla scoperta  della Bibbia, è la conoscenza del più grande romanzo mai scritto. Non se ne adontino i credenti, ma la Bibbia ha una grande valenza letteraria; e anche i più intransigenti atei ammettono che, se pure fosse tutto un’invenzione, sarebbe comunque un capolavoro. Insomma ‘Il Dio dei nostri padri’ è un libro appassionante e suggestivo, che ci conduce alle radici della nostra cultura e delle nostre famiglie. Un assaggio generale del testo è offerto da quanto scritto a pagina 324, a proposito di Ezechiele (nella foto, un fermo immagine della relativa scena del film):

Ezechiele è noto alla cultura popolare soprattutto per una citazione cinematografica. Un tributo che gli rendono Quentin Tarantino e l’attore Samuel L. Jackson in Pulp Fiction. Jackson interpreta un malavitoso che, per spaventare le sue vittime si diverte a citare a memoria, tutto ispirato, quello che definisce un passo di Ezechiele: ”Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dall’iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto è colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli nella valle delle tenebre, perchè egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti.”

Poi viene il bello: “E la mia giustizia cadrà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te”.

In realtà, né Ezechiele né Dio hanno mai pronunciato queste parole. Tarantino le ha trovate non nella Bibbia, ma in un film giapponese del 1976, ‘Karate Kiba’. Eppure può trarre in inganno lo spettatore o il lettore, perchè può davvero suonare come il linguaggio dei profeti”.

Ecco, grazie a Cazzullo, abbiamo appreso questa particolare interpretazione che è strettamente collegata alla Bibbia, ma anche alla nostra realtà.

Insomma, c’è poco da fare: la Bibbia aveva ragione.

Category: Cultura, Libri

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