PER FERMARE L’ECOCIDIO LEGALIZZATO DEGLI ULIVI. LA DENUNCIA E IL GRIDO DI DOLORE DELLE ASSOCIAZIONI PUGLIESI
Riceviamo e volentieri pubblichiamo. UliVivo, comitato di cittadini e associazioni in difesa degli Ulivi della Puglia, ci manda il seguente comunicato (nella foto, un’immagine del nostro archivio) ______
MILLEPROROGHE MILLECATASTROFI
Il decreto uccide l’ambiente ed è a rischio infrazione UE.
Il governo si fermi!
Addio alla Puglia degli ulivi, dell’olio e della terra. Con il “milleproroghe”, il Governo ha deciso di distruggere definitivamente un territorio già martoriato da un decennio di leggi scellerate che, con il pretesto del batterio Xylella, hanno consentito l’abbattimento di migliaia di ulivi, secolari e monumentali, la devastazione di un ecosistema già fragile e la distruzione di un’economia locale florida.
Tantissimi cittadini, associazioni e agricoltori, attendevano con trepidazione il ripristino delle normative sospese esclusivamente grazie alla cosiddetta emergenza. Normative che impedivano l’abbattimento degli ulivi e tutelavano così un paesaggio unico al mondo. Oggi, grazie al decreto milleproroghe, quelle leggi vengono spazzate via per sempre, insieme al territorio pugliese.
All’art. 19 della bozza del decreto “milleproroghe” si fa riferimento infatti al Decreto 27/2019 art. 8 e seguenti (poi trasformato nella Legge 44/2019) che prevede la possibilità per sette anni di procedere all’estirpazione degli olivi in zona infetta con una semplice comunicazione alla Regione e «in deroga a ogni disposizione vigente, comprese quelle di natura vincolistica» (incluse VIA e VAS).
Un ecocidio legalizzato che ora, da tempo determinato, rischia di diventare permanente. Abrogando la dicitura “per un periodo di sette anni”, infatti, si da definitivamente spazio, a tempo indeterminato, ai loschi appetiti dei molteplici speculatori che stanno uccidendo la terra di Puglia.
Chi vorrà potrà abbattere ulivi anche monumentali senza dover dimostrare né la presenza del batterio né, tanto meno, il disseccamento. Questo significherebbe portare a compimento la completa riconfigurazione della regione Puglia, “liberando”, come qualcuno da tempo auspicava, i terreni dagli ulivi “obsoleti” (così definiti da alcune associazioni di categoria) e consegnarli alla speculazione del superintensivo e degli impianti agro-fotovoltaici.
Tutto ciò in evidente e imbarazzante violazione della normativa europea, essendo la verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale (VIA) di diretta attuazione della Direttiva europea n. 2011/92/UE (così come modificata dalla Direttiva 2014/52/UE) sia per quel che concerne l’impatto ambientale di progetti pubblici e privati, sia per quel che riguarda gli “interventi sull’ambiente naturale o sul paesaggio”.
Pertanto, prevedere una deroga a vita alla normativa sulla Valutazione di Impatto Ambientale comporterà l’attivazione di una procedura d’infrazione per violazione della normativa comunitaria, che verrà pagata dai cittadini e, quindi, oltre al danno la beffa.
Qualora tale abrogazione fosse confermata, l’Associazione “Attuare la Costituzione”, insieme al Comitato Ulivivo e all’Associazione “Terra d’Egnazia” valuteranno la possibilità di procedere anche sul piano legale.
Associazione “Attuare la Costituzione”
Comitato Ulivivo
Associazione “Terra d’Egnazia” ________
(Rdl) ________ Abbiamo verificato. Il così detto “Milleproroghe” – NE VIENE APPROVATO UNO OGNI ANNO A FINE DICEMBRE CON DISPOSIZIONI SUI PIU’ SVARIATI ARGOMENTI – cui fa riferimento il comunicato è il DECRETO-LEGGE 27 dicembre 2024, n. 202, approvato dal governo,entrato in vigore il 28 dicembre e vigente dal 16 gennaio 2025.
In effetti, l’articolo 19 così recita:
Disposizioni concernenti termini in materia di agricoltura
1. All’articolo 8-ter, del decreto-legge 29 marzo 2019, n. 27, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2019, n. 44, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 1, dopo le parole: «della batteriosi,» le parole: «per un periodo di sette anni» sono soppresse;
b) il comma 2-bis è abrogato.
Non c’è più traccia del comma 2 – bis.
Quindi la denuncia del Comitato Ulivivo è corretta.
Non solo: SI RIFERISCE A UNA NORMATIVA GIA’ ENTRATA IN VIGORE.
e dunque non si capisce il passo del comunicato in cui si dice
“Qualora tale abrogazione fosse confermata”.
Purtroppo è confermata ed il governo cui il Comitato chiede di fermarsi, è già andato avanti.
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