LA STORIA / UCCELLI DI ROVO A ISCHIA
(g.p.) __________
“La leggenda narra di un uccello che canta una sola volta nella vita, più soavemente di ogni altra creatura al mondo. Da quando lascia il nido, cerca e cerca un grande rovo e non riposa finché non lo abbia trovato. Poi, cantando tra i rami crudeli, si precipita sulla spina più lunga e più affilata“
“Uccelli di rovo”, Colleen McCullough, 1977
Ieri a Barano, sull’isola di Ischia – il paese è piccolo, la gente mormora – a dire messa è andato il Vescovo. Il parroco, sospeso a divinis, si era dimesso due giorni prima: “Preghiamo per lui!”.
Si è dimesso, don Antonio Scala, 58 anni, impegnato soprattutto nele opere di bene e carità per i più bisognosi, perché si è innammorato. Lei, 43 anni, sposata, due figli, addetta alle pulizie delle chiese, prima di Natale aveva lasciato il marito – va beh, proprio a Natale non si dovrebbe lasciare nessuno, però non ne poteva più di nascondersi – per poter vivere liberamente, alla luce del sole, la nuova realtà della propria esistenza.
E lui ha lasciato la Chiesa.
Che sono belle queste storie!
Che poi non si capisce perché i preti non possano amare, dico: amare per davvero, una donna e debbano essere impediti nel dispiegare i propri sentimenti: non era così in passato e non è così per tante religioni ai giorni nostri.
Che poi proprio in storie come queste l’amore dispiega tutta la sua potenza creatrice, quando ha contro tutto e tutti, eppure riesce a prevalere, come dovrebbe succedere sempre, se solo a volte non ne avessimo paura.
Abbiamo tutti bisogno di stimoli, di tensione ideale, di passione, per andare avanti, se no moriamo lentamente, e in questo l’amore è sempre uno straordinario strumento di conoscenza.
L’amore non è un comodo aggiustamente: l’amore è uno scomodo sconvolgimento.
Category: Cronaca