GLI OPPOSITORI INSISTONO CON LA REGIONE PUGLIA PER IL NO AMPLIAMENTO DELLA PISTA PORSCHE DI NARDO’
di Graziano De Tuglie _________
In questo ultimo scorcio dell’anno le associazioni che si oppongono al distruttivo ampliamento della pista Porsche, Sezione Sud Salento di Italia Nostra, Gruppo di Intervento Giuridico – Puglia, Comitato “Salviamo il bosco d’Arneo” e LIPU – Puglia, hanno inviato una nota agli organi della Regione Puglia per sollecitare le azioni necessarie a ripensare l’accordo di programma stipulato e attualmente sospeso, fino al prossimo marzo, per decisione del presidente della Giunta Regionale.
Gli oppositori all’ampliamento denunciano la sostanziale inattività degli organismi coinvolti nella questione che rischia di arrivare al termine del periodo di sospensione senza alcuna sostanziale decisione a modifica di quanto inizialmente statuito.
Le associazioni hanno ribadito che la sospensione è intervenuta in quanto l’Accordo di Programma non è conforme alle disposizioni della Direttiva Habitat, hanno evidenziato che bisogna applicare il principio nazionale e comunitario che, nel caso di deroghe alle misure di protezione delle specie per la realizzazione di un progetto, tutte le informazioni devono essere messe a disposizione del pubblico in modo da poter esprimere tutte le osservazioni prima che venga adottata la decisione finale.
Con lo stesso documento le suddette Associazioni hanno chiesto di essere informate circa la volontà del Presidente e della Giunta della Regione Puglia di valutare la possibilità che le eventuali nuove piste possano essere realizzate all’esterno dell’area individuata dalla società proponente in modo da evitare ogni impatto sugli Habitat, che il Presidente e la Giunta regionale aprano un dibattito pubblico per valutare le ipotesi alternative e che gli Uffici della Regione comunichino alle Associazioni quali sono le proposte progettuali all’esame e di ricevere documentazione delle proposte alternative rispetto al progetto sospeso.
Di fondo rimane pendente anche il rilievo che l’operazione non può essere ascritta alla categoria di interesse generale del territorio e della popolazione interessata nonostante la sostanziale inattività degli enti locali coinvolti; l’intera operazione ricade integralmente nell’area degli interessi privati della società proponente.
Vedremo quale sollecitudine dimostreranno gli organi regionali alla soluzione della questione che rappresenta ancora una pesante minaccia per l’Arneo nonostante la subdola manovra di dilazionare nel tempo l’iter amministrativo nella malcelata speranza che l’opinione pubblica dimentichi i rischi che l’ampliamento comporta. ________
LA RICERCA nel nostro articolo del 1. dicembre scorso
Category: Costume e società, Cronaca, Politica