VEGLIE: ROGHI DI RIFIUTI NEI CAMPI E MICRO DISCARICA A “LUPOMONACO”

| 19 Novembre 2024 | 0 Comments

di Fabio Coppola ______

Come spesso accade, un comportamento individuale danneggia l’interesse della collettività.

Lungo il confine sud del parco “Lupomonaco” a Veglie giacciono da mesi cumuli di rifiuti di varia tipologia. Accedendo dalle strade sterrate interpoderali si giunge al parco dove è assente alcun tipo di segnaletica, tranne la tabella di divieto di accesso ai veicoli a motore ai due varchi principali. Questo potrebbe fare percepire a qualcuno di trovarsi di fronte ad una “terra di nessuno”. Pertanto ai varchi secondari e lungo il perimetro andrebbe affissa segnaletica che indichi luogo, comportamenti consentiti e vietati (Ordinanza Settore Ambiente n.12 del 06/03/2015). 

Inoltre la strada sterrata che segna il confine sud del parco e potrebbe fungere da tagliafuoco, è invasa già dall’estate scorsa da vegetazione e in alcuni tratti è ormai ridotta ad un sentiero; questo costituisce un grave pericolo per gli incendi, che possono propagarsi dai terreni confinanti, come già avvenuto nel luglio dello scorso anno, e nel 2022 quando un incendio ridusse in cenere il centro visite, finanziato con circa settantamila euro.

Inoltre tale strada sterrata potrebbe essere impiegata dai messi delle forze dell’ordine e antincendio.

Fermo restando l’obbligo per i proprietari dei terreni confinanti della realizzazione entro il 31 maggio di ogni anno di fasce protettive o “precese” della larghezza di quindici metri (L.R.38/2016).

Trascurando le più elementari pratiche di prevenzione degli incendi, non basterà un esercito di pompieri, o la prevista “struttura amovibile per finalità di protezione civile” che costerebbe quindicimila euro, a fermare le fiamme appiccate da chi spesso usa il fuoco per rinnovare il pascolo negli uliveti abbandonati.

Inoltre durante l’estate e nelle ultime settimane si è tornato a discutere dei rifiuti dati alle fiamme nei campi e dei conseguenti fumi tossici emessi nell’aria che giungono nel centro abitato.

E’ importante fare una specificazione.

Il D. Lgs. 152/2006 art. 182 comma 6/Bis afferma che bruciare residui vegetali in campagna è considerata una pratica agricola, purché:

  • I residui vegetali siano bruciati solo nel campo stesso dove sono stati prodotti;
  • Per ogni ettaro si bruci tre metri cubi di residui al giorno;
  • In assenza di vento, e non in orari di massima insolazione;
  • Mai nella stagione vietata dalle leggi;
  • Si vigili fino allo spegnimento del fuoco.

Invece per la combustione di altri rifiuti, è previsto il CARCERE.

Infatti ilDecreto Legge “Terra dei Fuochi” n.136/2013, convertito nella L. 6/2014 prevede per la combustione illecita di rifiuti dai 2 ai 5 anni di reclusione, per la combustione di rifiuti pericolosi dai 3 ai 6 anni di reclusione. Inoltre è prevista la confisca del mezzo utilizzato per trasportare i rifiuti, e la bonifica e ripristino dello stato dei luoghi.

                                                                                                  

Category: Costume e società, Cronaca, Politica

About the Author ()

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Connect with Facebook

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.