IL PRANZO DELLA DOMENICA / A CASA DI VITO FOGGETTI, SOGNANDO DI STARE CON TEX WILER DAVANTI “una bistecca alta tre dita, una montagna di patatine fritte e torta di mele”
di Raffaele Polo ______
Ci mettiamo un po’ per raggiungere la casa di Vito Foggetti, che ci ha invitato a pranzo, spiegandoci il percorso che dobbiamo utilizzare… E , quando arriviamo davanti al cancello della sua abitazione, un fiero Pastore Tedesco ci guarda, digrignando i denti.
«A cuccia, Fara, stai buona. Vieni, vieni, non avere paura, non ti fa niente» dice Vito, accarezzando la belva.
Poi, ci accoglie in casa, in cucina c’è Anna che sta preparando le sue specialità, ci sediamo in attesa di iniziare e subito notiamo la maglietta di Vito, che pubblicizza l’eroe western per eccellenza, ovvero Tex Willer.
«Vito, non mi dire che ti piace Tex…»
«Mi piace da sempre, è il mio eroe preferito, leggo e rileggo tutte le sue avventure e non mi stanco mai…»
Anna chiama dalla cucina per un aiuto e difatti compare subito dopo con Vito ad ammannirci un fumante primo, composto da pasta con i funghi e un altro ingrediente che non ci svela. Ma è buonissimo e divoriamo tutto sotto l’occhio attento di Fara che ci guarda dalla finestra…
«Ma cosa ti attira di Tex? Non è un po’ fuori luogo e soprattutto fuori moda nella nostra realtà?» gli chiediamo tra un boccone e l’altro.
«Appunto, proprio per questo, lo trovo meraviglioso e mi piacerebbe essere come lui, vivere nel suo mondo… Vedi, io sono un consulente tribitario, fiscale, previdenziale, assicurativo, revisore, tutto e niente… E ogni giorno è sempre più difficile fare fronte agli impegni, alle scadenze, alle contestazioni e alle esigenze che tutti, ma proprio tutti, pretendono da chi fa il mio mestiere… Trovi strano, allora, che io possa sognare le praterie, la libertà, le corse al galoppo e gli indiani? Certo, meglio mille volte gli indiani che, almeno, li riconosci subito e puoi difenderti…»
É raro vedere Vito che parla e gesticola con enfasi, si vede che sente particolarmente il suo profondo amore per Tex.
«E poi, non sono il solo a preferire questi fumetti: lo sai che ci sono tante associazioni e tanti club dedicati proprio a Tex?»
Anna, silenziosa e sorridente, ci offre il secondo, ovvero scaloppine ai funghi, hanno una salsina veramente deliziosa. Ne beneficia anche Fara, che divora golosamente il boccone e ci scruta in attesa…
«E questa maglietta? Dove l’hai trovata?» chiediamo.
«Veramente sono stati i miei figli che, conoscendo questa mia passione, mi hanno omaggiato della maglietta. E non solo. Guarda qui: è una confezione di wurstel di Bud Spencer. Me l’hanno appena portata e mi dispiace aprirla, è troppo bella…»
Siamo al dolce, Anna ha preparato una torta, sopra c’è raffigurata la maglia dell’Inter.
«Si, anche questa è la mia passione, fino a qualche tempo fa subivo le beffe degli amici juventini ma adesso, meno male, le cose sono cambiate…»
Il pranzo è finito, Vito ci accompagna al cancello e ci dice, con tono triste: «Domani mattina, niente più effigie di Tex, niente più wurstel di Bud Spencer e sogni di Far West… Ma solo un affollato studio di postulanti che mi assaliranno peggio dei Sioux, e io non sarò più Tex, né ci sarà il fedele Kit Carson…»
Fara mugola e guarda con occhi dolci il suo padrone.
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( 26 ‐ continua )
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