A UN SECOLO E MEZZO DALLA SUA NASCITA LETTERARIA, SHERLOCK HOLMES E’ VIVO E INDAGA INSIEME A NOI

| 23 Ottobre 2024 | 0 Comments

di Raffaele Polo ______

É sicuramente il più noto degli investigatori che la letteratura poliziesca ci abbia regalato: Sherlock Holmes, con tutto il contorno dei personaggi che lo attorniano, creati dalla fervida fantasia di sir Arthur Conan Doyle, è conosciuto veramente da tutti. Eppure, il tempo è passato: ma sembra che non riesca ad intaccare la memoria e la figura dell’investigatore perfetto, meglio di Poirot, meglio di Maigret, insomma il massimo…

Da sottolineare, poi, che il personaggio continua a vivere e a risolvere i casi più intricati, a dispetto delle soglie del tempo e del suo creatore originale che lo ha fatto scomparire almeno un paio di volte.

No, Holmes è vivo e vegeto. E, anzi, sono freschi di stampa alcuni nuovi capitoli intriganti, che non hanno perso per nulla tutta la vivacità delle narrazioni del buon dottor Watson.

In particolare, la casa editrice Delos Digital, dedica una intera sezione (Sherlockiana Investigazioni) al grande poliziotto. E sono recentissimi due scritti, di diverso autore, molto ben orchestrati e di appassionante lettura.

Il primo è  “Sherlock Holmes e i mulini a vento”, di Luigi Calcerano (224 pagine, 16 euro): siamo nel 1928. Damian, il figlio di Sherlock Holmes e Irene Adler, vive con Watson a Baker Street, assieme alla sua compagna Aleksandra, nell’appartamento che fu della povera signora Hudson. Damian convince il coinquilino a mettere per iscritto, finalmente, un vecchio caso del 1890 in cui Sherlock Holmes, per meglio indagare in un manicomio, finge di dar segni di squilibrio mentale. C’è in ballo un grande e pericoloso progetto criminoso di Moriarty che minaccia la vita della regina Vittoria. Holmes ne viene a conoscenza dalla compagna di Moriarty con cui, nel falso ruolo di un pluriomicida, intesse una relazione. Il fatto che un gigantesco assassino americano si sia nascosto in un mulino a vento fa emergere come il principe degli investigatori abbia letto e apprezzato diversi libri, tra cui il Don Chisciotte di Miguel de Cervantes. Watson deve annotare che l’amico gli ha mentito nel loro primo incontro, poiché il detective non risulta affatto ignorante in moltissime materie, ivi compresa la letteratura.

Il secondo è “Il curioso caso del dormiente” (Delos Digital, 22 pagine) di Stephen Herczeg, un geek dell’informatica, nonché scrittore, attore e regista con sede a Canberra, in Australia. Scrive da oltre vent’anni e ha completato un paio di romanzi, sedici sceneggiature per lungometraggi e numerosi racconti apparsi in diverse antologie personali e non. Questo racconto è stato pubblicato nel 2021 da MX Publishing nell’antologia intitolata The Curious Cases of Sherlock Holmes Volume 1 contenente otto suoi apocrifi holmesiani. La vicenda narra di alcuni ‘Irregolari’ che trovano sulla riva del Tamigi uno strano uomo in stato confusionale e lo conducono a Baker Street dove il Dottor Watson lo visita e, con l’aiuto della Signora Hudson, lo rifocilla. Dimostra all’incirca quaranta anni, ha barba e capelli incolti e indossa quello che resta di abiti da tempo fuori moda e non ricorda chi è né da dove viene, suscitando la curiosità di Sherlock Holmes che si mette subito a indagare. Con l’aiuto di Watson, il nostro riuscirà a individuare non solo l’identità dell’uomo ma anche il nascondiglio e il perché vi è stato a lungo recluso…

Ancora una volta, l’inossidabile, eterno Sherlock risolve i casi più incredibilmente intricati.

Category: Cultura, Libri

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