LA ZONA 167 DI LECCE DESCRITTA IN UN LIBRICCINO SCIATTO, DALL’EDITING ORRIBILE. MA DI CHI E’ LA COLPA DI UNA SIMILE FIGURACCIA?

| 18 Ottobre 2024 | 0 Comments

di Raffaele Polo ______ Abbiamo abitato nella zona 167 di Lecce per oltre trent’anni. Per l’esattezza, in una delle prime Cooperative della 167/C. Ovvero la D’Artagnan che si allagava sempre perché sconsideratamente costruita in una conca che raccoglieva tutte le acque provenienti dalle altre costruzioni che erano state allestite tutto attorno….

Vabbè, lasciamo perdere, le vicissitudini di quegli anni sono note solo a chi ha abitato in quei posti che,oggi, godono (si fa per dire…) degli innumerevoli interventi succedutisi negli anni…

Abbiamo visto nascere la ‘chiesa tenda’ (prima, la domenica, don Fernando officiava all’ingresso di questo o quel condominio…)  e abbiamo salutato con viva a profonda commozione la linea 34, che ha portato tanti ragazzi e pendolari ‘a Lecce’…

Ci siamo sempre detti che queste zone-dormitorio di una Lecce lontanissima dall’idea di ‘Firenze del barocco’, meritassero una documentazione, un ricordo da poter conservare per poterci vantare di ‘come eravamo’.

Ma non è stato fatto o scritto nulla, o quasi.

Ci è capitato di imbatterci, però, in un orribile libriccino, (“La 167 Luoghi e storie del Quartiere Stadio”, pag 85, s.i.p.) progetto grafico e impaginazione BIGSUR, senza altra indicazione dell’anno di pubblicazione ( ma a scrivere nella introduzione è Fabiana Cicirillo, assessore ai tempi di Salvemini) che elenca con precisione chi lo ha realizzato: da 167rEVOLUTION ad Alberto Pranzo, con le collaborazioni di Paola Ianni,Rocco Casaluci, Paolo Pisanelli, Silvia Miglietta, don Gerardo Ippolito, Antonia Di Francesco, Sandra Zappatore,Nicola Di Donnantonio, Fulvio Rizzo, Paola Pascariello, Ambra Biscuso, Gabriella Serafino, Antonella Calabrese, Daniela De Donatis, Annamaria Franco, Fabio Bonatesta, Rosanna Nanni, Gegè Benedetti, Tonia Erriquez, Anna Kitlas e tutti gli autori dei murales via via apparsi nel quartiere.

Ora, queste testimonianze, queste fotografie, queste ‘cronachette’ meritavano una veste tipografica di ben altro spessore, meritavano almeno una correzione delle bozze, uno sguardo prima della definitiva pubblicazione.

Se l’Assessorato alla Cultura di Lecce non si vergogna di questo pasticcio (vedi pagina 23 e 26, ad esempio…) che viene a sminuire e vanificare tutta l’interessante documentazione, allora vuol dire che, anche nella grafica e nell’editoria, la 167 viene, ancora una volta, trascurata e bistrattata.

Peccato, perchè finalmente sono stati documentati, con l’indicazione degli autori, i murales giganteschi che adornano tanti palazzi della zona. E le impressioni degli estensori dei vari capitoli (ma avremmo inserito anche don Fernando Doria…) passano in subordine, inseriti come sono in una impaginazione approssimativa.

Vogliamo pensare che questo stampato sia solo una prova, suscettibile di tante modifiche, in vista della sua pubblicazione in tutt’altra veste.

“Questa pubblicazione, che insieme a 167Revolution abbiamo voluto per dare corpo all’idea di un quartiere Stadio interessante da visitare oltre che bello da vivere, vuole essere una traccia di questo momento di rinascita, una tappa di un percorso che non deve mai interrompersi…” scrive l’Assessore al Welfare, Miglietta.

Speriamo che, per ottenere un prodotto accettabile dal punto di vista grafico, non si debba attendere, come fu per gli allagamenti della Cooperativa D’Artagnan, più di trent’anni…

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Libri

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