LA MAGISTRATURA INCRIMINA, LA POLITICA ASSOLVE

| 17 Ottobre 2024 | 0 Comments

(g.p.) ______ Il 13 settembre scorso la Corte d’Assise d’Appello di Taranto aveva annullato la sentenza di primo grado del processo a carico dei vertici dell’ex Ilva e altri imputati condannati per disastro ambientale, e contestualmente aveva disposto il trasferimento degli atti alla Procura della Repubblica di Potenza (nella foto), affinché il processo, arrivato appena al primo grado di giudizio, dopo dodici anni, fosse rifatto ex novo.

So per antica scuola che le sentenze non si commentano, si rispettano. Anche quando appaiono francamente incomprensibili.

Oggi il gip del Tribunale di Potenza Ida Iura ha emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti dell’area a caldo dell’ex Ilva.

Per farla breve, però adesso in pratica non succederà niente, per effetto dei tanti decreti così detti “salva Ilva” emanati dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni, che in buona sostanza estendono uno scudo di impunità e vanificano i provvedimenti della magistratura: quindi la produzione continuerà nonostante il decreto di sequestro degli impianti.

Rimangono solo e sono assai significative le parole scritte nel decreto odierno: “È evidente che l’utilizzo criminale dello stabilimento a fini di profitto in spregio persino agli accordi presi per ridurre l’impatto mortale delle lavorazioni non può che essere arrestato sottraendo la disponibilità delle aree in cui avvengono le lavorazioni che hanno determinato la compromissione dell’ambiente, della salute dei lavoratori e della popolazione residente”.

Nei fatti il Mostro continuerà ad avvelenare e uccidere un’intera città e un intero territorio, fino a 80 chilometri di distanza. ______

LA RICERCA nel nostro articolo di ieri

Category: Cronaca, Politica

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