IL PRANZO DELLA DOMENICA / A CASA DI GIUSEPPE DE VIETRO, L’ULTIMO MAESTRO DELLE MAIOLICHE
di Raffaele Polo ______
Già dalla soglia è diffuso uno stuzzicante odore delle specialità che la signora Rosalia sta apprestando in cucina. Ce le elenca brevemente:
«Ho preparato un menù siculo-salentino, viste le mie origini: c’è l’agnello al forno con le patate, ma prima i maccheroni siciliani fatti a casa, proprio come li faceva la nonna. E poi vi faccio assaggiare la ‘pignulata’, che assomiglia molto ai vostri porceddhuzzi ma è di diverso sapore.»
Quindi sparisce e ci lascia soli, circondati da mille manufatti, quadri, piastrelle, tutti rigorosamente in ceramica…
«Ma che ceramica…le mie sono maioliche, realizzate proprio come si faceva a Laterza, la mia patria d’origine, dove ho appreso questa meravigliosa arte che affonda storia e testimonianze nei secoli lontani…»
A parlare è il maestro Giuseppe De Vietro, ormai l’unico esponente di rilievo, dalle nostre parti, per questa forma d’arte che produce splendidi oggetti e suggestive lavorazioni e che, apprendiamo con stupore, non si insegna più in nessuna scuola…
«Solo qualche laboratorio privato, qualche paladino della tradizione più genuina della maiolica, è in grado di mostrare e far capire questa difficile arte. Purtroppo, una crisi istituzionalizzata ha fatto sì che il mondo legato a queste realtà, fosse confinato nella iniziativa privata. E io stesso, in realtà, mi debbo considerare un hobbista, visto che realizzo tutto esclusivamente da solo, col mio tornio a pedale e i miei forni… E bisogna ricordare che i procedimenti sono lunghi e difficoltosi, per ottenere un risultato soddisfacente, sono necessarie ore e ore di meticoloso intervento…»
Giuseppe ci accompagna davanti ai piatti monocromi, ispirati alla tradizione più classica e antica; ci mostra le sue piastrelle composite che risultano piacevolissime immagini figurative, con predilezione per i paesaggi e i soggetti sacri.
Ci parla a lungo del procedimento, con dovizia di particolari, inframezzando la narrazione con i ricordi che lo legano indissolubilmente alla sua infanzia, quando un ritratto da lui eseguito del papa Giovanni XXIII decise per la sua scelta degli studi artistici, fino agli anni di insegnamento di discipline plastiche nel leccese, alle tante mostre realizzate e alla preparazione della prossima mostra che avverrà verso Natale…
La signora Rosalia, professoressa di lettere in pensione e cuoca provetta, ci avvisa con la formula magica:«É pronto in tavola!»
E, anche durante l’ottimo pasto, Giuseppe ci erudisce con la sua maestria nell’argomento, parlandoci dello smalto stannifero e della terraglia, rivanga ricordi indelebili che lo legano alla tradizione paterna, si emoziona quando esclamiamo: «Giuseppe, sei un grande testimone del tempo..»
Ce ne andiamo satolli ma con un po’ di magone: ecco un altro esempio di arte che scompare, meditiamo. Eppure, basterebbe un po’ più di sensibilità per avere un mondo migliore…
I porceddhuzzi, quelli no, dureranno nei secoli….
N.B. Il pannello (cm 40x50x10mm) è realizzato in maiolica su gres porcellanato con il colore tipico della maiolica di Laterza. Rappresenta la rielaborazione della battaglia di Veio di Giuseppe Cesari detto “Cavalier D’Arpino”.
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Category: Costume e società, Cultura
Bellissima iniziativa. Bravo Giuseppe, spero di venirti a trovare prima o poi. Un abbraccio. Rosalba ingrosso
Bellissimo idea geniale, magari poter partecipare. Un abbraccio
Carissimo Giuseppe le tue opere rimangono le più belle sia per fedeltà cromatica che per la straordinaria dovizia di particolari. Fai onore alla memoria di tuo padre …l’ultimo dei grandi figuli di Laterza. Mi aspetto che tu riapra la tua bottega medievale per farne un museo della maiolica.
Ciao Pino il tuo lavoro si conferma unico e sublime, complimenti
Caro Pino, avrei tanto voluto avere Germana accanto a me per gustare la bellezza delle yue opere, ormai uniche, in questo mondo che sembra non apprezzare “il bello” che promana dalle Opere di Artisti come te. È con intensa emozione che ti porgo i miei complimenti e quelli che ti avrebbe espresso la Cara Germana. Complimenti affettuosi a Rosalia per la sua Arte che merita giusti riconoscimenti. Con fraterno affetto Andrea & G.