LA RIFLESSIONE / SULLA XYLELLA LA NATURA DIMOSTRA LA VERITA’

| 6 Ottobre 2024 | 0 Comments

di Crocifisso Aloisi ______ (tratto dal suo diario di Facebook di oggi) ______

Queste foto sono state scattate stamattina nelle campagne di Galatone cioè in piena zona dichiarata ‘infetta’ da xylella fastidiosa.

Si tratta di un oliveto di oltre 100 anni, varietà autoctone salentine Cellina di Nardò e Ogliarola Salentina.

Come potete notare voi stessi dalle foto questi olivi sono in completo stato di abbandono perché sono pieni di polloni, nuovi e vecchi, e non presentano alcuna potatura effettuata recentemente. Tra l’altro so benissimo dove si trova questo oliveto e sono certissimo che non sono stati effettuati alcuni trattamenti particolari per la loro rigenerazione: dunque l’oliveto dimostra evidente ripresa vegetativa e produttiva in modo naturale. È

come se la pianta avesse trovato il modo e la forza di reagire agli agenti patogeni che in questi anni avevano provocato diffusi disseccamenti (e che l’oliveto fosse stato interessato da disseccamenti lo dimostrano quegli alberi che si vedono in foto, che sono stati segati quasi alla base perché secchi, con la speranza di rigenerare in questo modo gli alberi).

Agli inizi di questa storiella le ‘autorità’ politiche e scientifiche’ pugliesi parlavano del Salento che avrebbe dovuto essere laboratorio a cielo aperto per studiare varietà e modalità di resistenza alla cosiddetta xylella fastidiosa. Dove sono fini

ti adesso ?

Evidentemente lo volevano soltanto a parole perché sennò adesso questo oliveto dovrebbe essere oggetto di studio scientifico ma in realtà è abbandonato anche dalle cosiddette istituzioni scientifiche.

Quindi, come abbiamo scritto più volte, la natura continua a smascherare la storiella xylella e tutti coloro hanno spinto i proprietari ad abbandonare i loro oliveti autoctoni, perché spacciati, dovrebbero semplicemente vergognarsi e rendere conto alla giustizia per i danni ingentissimi provocati al territorio in termini di perdita di valore dei terreni e di filiera olivicola distrutta.

Per non parlare dell’offerta turistica : immaginate cosa sarebbe oggi il nostro Salento se ci fossero ancora distese di oliveti autoctoni invece delle distese desertificate che si vedono oggi. Se la politica non si fosse appiattita ad un dogma che fin dall’inizio faceva acqua da tutte le parti, e che adesso si sta rivelando in tutta la sua contraddizione, probabilmente staremmo raccontando un’altra storia e la situazione non sarebbe quella di un paesaggio olivicolo distrutto. Ma, come dicevamo, la natura sta nuovamente mettendo in riga tutti, proprietari distratti, ‘istituzioni’ politiche e cosiddette scientifiche.

L’APPROFONDIMENTO nel nostro articolo del 1 settembre scorso

Category: Costume e società, Cronaca, Cultura, Politica

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