IL BRUTTO MOMENTO DEL LECCE
(Rdl) ______ “La situazione non è buonissima”. Ormai nel mondo del calcio si parla così, mettendo l’aggettivo opposto a quello che si dovrebbe usare, al grado superlativo e preceduto dalla negazione. Tradotto, nella fattispecie: “è una brutta situazione”.
E’ un brutto momento per il Lecce, mai così in basso in classifica, da quando rigioca in serie A, questo è il terzo anno, come non aveva mai fatto prima. L’obiettivo dichiarato della terza, storica, salvezza, già di per sé difficile, appare resoancora più difficile dalla qualità delle dirette concorrenti, o, almeno, di quelle che dirette concorrenti dovrebbero essere, a giudicare dalla rosa a disposizione.
Dispiace per i tifosi, record di abbonati nelle partite interne e sempre presenti numerosi in trasferta. Niente aspettative alte, o sogni di gloria, tutto come prima, peggio di prima, a ritrovarsi con l’acqua alla gola.
Più di ogni altra parte d’Italia, i tifosi del Lecce affidano alla squadra la loro realizzazione e il loro entusiasmo.
C’è di peggio.
Ora, certo, il calcio è così, lo sanno tutti, in fondo è bello per questo, basta una partita che gira per il verso giusto, bastano due-tre episodi contingenti e fortuiti, e tutto cambia.
Però è una speranza.
La realtà, il peggio, è questo: che il brutto momento non sembra essere contingente oppure occasionale, insomma sembra non essere casuale, ma logica conseguenza di carenze strutturali, aggravate da equivoci tattici irrisolti.
Un esempio per tutti, la sofferenza in fase realizzativa. Se il deludente Krstovic lo sapevamo già croce e delizia; se il deludente Rebic potevamo saperlo, visto che è stato prelevato dal campionato turco, dove lo scorso anno aveva fatto, in Turchia, mica in Inghilterra, o in Germania, solo sette partite e zero gol, ecco perché non far giocare un giovane attaccante di talento e sicuramente motivato come Burnete?
Luca Gotti (nella foto), partita dopo partita, non convince più nelle sue spiegazioni finali ma soprattutto nelle sue scelte iniziali, gestione delle cambi in corso d’opera compresi.
Ora c’è la sosta, questa volta preziosa per rimettersi in ordine le idee: queste due settimane saranno opportune per ripensare a tutto quanto e trovare qualche, sia pur difficile, soluzione, prima che sia troppo tardi. ______
LA RICERCA nel nostro articolo di ieri
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